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4 Gennaio 2021 Aggiornato il 10 Gennaio 2021 alle ore 10:12

Mozzarella congelata: interpellanza al Ministro per evitare il latte surgelato

L'interpellanza a firma di Paolo Russo per evitare che la Mozzarella di Bufala Campana Dop sia congelata o prodotta con latte surgelato
Mozzarella congelata: interpellanza al Ministro per evitare il latte surgelato

La riflessione di Scatti di Gusto sull’utilizzo della mozzarella di bufala congelata ha prodotto un’interpellanza.

L’ha depositata il Deputato Paolo Russo che ha raccolto l’invito di Scatti di Gusto a chiarire la posizione e l’uso del latte congelato per la Mozzarella di Bufala Campana DOP.

La storia della mozzarella congelata sulla pizza e le possibili derive le leggete qui, qui, qui e qui

Il deputato Paolo Russo ha infatti depositato un’interpellanza al Ministro dell’Agricoltura per scongiurare la possibilità che la Mozzarella di Bufala Campana Dop sia prodotta con latte congelato.

Di più. Paolo Russo chiede che in etichetta, nel periodo in cui è consentito l’uso del latte congelato per emergenza pandemica, sia chiaramente indicato che la mozzarella è prodotta con latte congelato.

E che questa eccezione non preluda a una modifica del disciplinare sul punto qualificante del divieto di utilizzare latte congelato. Ma solo latte a non più di 60 ore dalla mungitura.

Ecco il percorso che ha portato all’interpellanza sulla mozzarella congelata.

È quanto annuncia il deputato Paolo Russo, responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia. Ha firmato l’iniziativa parlamentare dopo che il Mipaaf ha prorogato al 30 giugno 2021 l’autorizzazione, concessa con un decreto del 18 marzo scorso, ad utilizzare latte congelato per realizzare mozzarella di bufala campana DOP. In evidente deroga al disciplinare che stabilisce l’impiego esclusivo di latte fresco entro 60 ore dalla mungitura.

Paolo Russo spiega l’interpellanza sulla mozzarella congelata

La mozzarella di bufala campana DOP non si tocca: utilizzare il latte congelato  significa sacrificarne la qualità e mortificare il lavoro dei produttori artigianali che continuano a rispettare le regole dettate dalla tradizione e dal disciplinare. 

È per questo che ho appena presentato un’interpellanza al Ministro dell’Agricoltura: adotti ogni provvedimento per tutelare uno dei più importanti simboli del made in Italy che rischia di essere trasformato in un prodotto senza più quell’identità che deriva da una ricetta esclusiva fatta di sapore e tradizione territoriale”

“Non vorrei – spiega Russo – che la deroga al disciplinare più che costituire un  fatto  straordinario  spianasse la strada a modifiche sostanziali. È per questo motivo che ho chiesto al ministro di consentire  l’utilizzo delle eccedenze congelate soltanto fino a giugno 2021 e comunque solo a condizione che sia evidenziato in etichetta che il prodotto finale è realizzato, in via eccezionale, con  latte congelato e non con latte fresco”.

Non ci sono precedenti di altri consorzi

“Nessun Consorzio di tutela di formaggi DOP – aggiunge Russo – né del Parmigiano Reggiano, né del Grana Padano e nemmeno del Gorgonzola, dell’Asiago o del Pecorino ha chiesto, nonostante la crisi determinata dal Covid, deroghe al disciplinare di produzione che ne minassero il valore evocativo dell’areale di produzione. Tutti, ragionevolmente, hanno semmai  richiesto sostegni al mercato.

È questa, infatti, l’unica strada da percorrere perché ogni altro provvedimento destinato ad incidere sugli ingredienti e sul procedimento di lavorazione determinerebbe il totale snaturamento della mozzarella di bufala campana DOP e per giunta la esporrebbe ulteriormente ai tentativi di contraffazione e di plagio”.

“Sostenere una filiera  che è unanimemente riconosciuta come un comparto produttivo strategico per l’alta qualità delle produzioni, a cominciare proprio dal latte significa da un lato mettere in campo risorse e ristori per i danni economici subiti a causa della crisi economica in atto e dall’altro alzare un argine contro tutte quelle furbizie che minerebbero irrimediabilmente la storia di un prodotto. L’oro bianco della Campania non può essere trasformato in un cubotto che nulla a che vedere con quelle perle di sapore che fino ad oggi il mondo intero ha gustato”, conclude il deputato.

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