Osteria da Andrea a Milano, buona cucina familiare

Una genesi curiosa, quella della nuova trattoria Osteria da Andrea – Risoelatte in Porta Ticinese a Milano. Nasce a settembre dall’incontro casuale fra Andrea Marconetti, ex-concorrente Masterchef 2 diventato cuoco a tutti gli effetti, ed Ettore Labianca, patron di Risoelatte in via Camperio.
I due si sono conosciuti pressoché per caso, si sono annusati un po’, si sono piaciuti, e si sono messi in società. Nasce così l’Osteria da Andrea – Risoelatte, con una cucina simile a quella del locale di Labianca, ma di derivazione più classicamente familiare.
Il primo Risoelatte ha aperto nel 2002. Ambientazione anni Sessanta, a partire dall’arredamento per finire alla carta. Penso di poter usare un termine che suona curioso in questo contesto, ma Risoelatte è un vero e proprio locale concept, con un progetto accurato. L’arredamento di Risoelatte – mobili da cucina d’epoca, tavoli e sedie in formica con cuscini legati al sedile con delle fettucce, oggetti e giocattoli d’antan. Pubblicità d’epoca – poster e pagine di riviste – incorniciate alle pareti. E on menu perfettamente in tema.

Ritroviamo tutto questo, compresa l’ispirazione del menu, all’Osteria da Andrea a Milano che invece ha aperto il 10 settembre 2025. Anche qui, con un notevole lavoro “filologico” nella disposizione delle foto alle pareti. Vecchie pubblicità del caffè (Paulista, quello di Carmencita) circondano il fornello d’epoca con la moka. Il passaggio per la toilette è indicato da rèclame delle saponette, e al suo interno pagine di riviste con dentifrici, rasoi, schiume da barba e così via. E poi, il tabellone con i gelati Toseroni, il formaggino Mio, il Rosso Antico. Un effetto déjà vu fortissimo – non tanto per il locale in sé, quanto proprio per tavoli e sedie e oggetti che avevo anch’io a casa mia.
Ogni piatto racconta una storia, ogni sorriso è di famiglia

La “poetica” della casa, del ritorno alla famiglia e alla tradizione (attenzione: senza musealizzarla), è un trend di questi ultimi anni. All’Osteria da Andrea, l’idea in più è quella di riproporre i piatti cucinati nelle famiglie del Piemonte e della Lombardia, come quella di Andrea.
Seguo Andrea Marconetti dai tempi del suo Masterchef2 e delle sue prime prove con Chissenefood, in società con l’amico e collega Maurizio Rosazza Prin. Ho raccontato i suoi primi locali, Umami e Killer Milano (nell’ex-Plastic). E quando Andrea mi ha invitato a provare la sua nuova Osteria Risoelatte, in viale Gian Galeazzo, non mi sono tirato indietro.
Mi sono affidato a lui – mi conosce abbastanza da sapermi guidare. Meglio così (per lui), visto che avrei assaggiato volentieri tutti i piatti del menu indistintamente…
La mia cena da Andrea

La mia cena all’Osteria da Andrea a Milano ha avuto inizio con l Mondeghili (16 euro) e la Lingua di vitello al giardino, con verdure in salsa di pomodoro agrodolce (15 euro). Ottimo inizio, cottura gusto eccetera perfetti, la lingua è un piatto della mia personale memoria familiare (ma con la salsa verde).

A seguire, una portata dal menu dei secondi, un rognone di vitello con marmellata di cipolla bianca al cognac, senape e gremolada (19 euro). Forse un po’ duro, qua e là, ma è un altro piatto della mia memoria, anche se a casa lo facevamo più semplice.

Pasta in brodo: gli sbrofadei ai due brodi, con raspadura, e con la possibilità di aggiungere al brodo del vino rosso (16 euro). Gli sbrofadei sono una specie di passatelli. Si mangiano asciutti o in brodo – e anche qui, memoria: la nonna (anzi, bisnonna) Cesira aggiungeva il vino, rosso, alle sue minestre.

L’ho fatto anche io, qui all’Osteria da Andrea, con un gesto che mi ha riportato da Milano a casa dei nonni a Castione dei Marchesi. Ma li ho preferiti senza vino.

Buono anche il secondo piatto, il vitello in fricandò (24 euro) – parola che non sentivo da anni. Arrosto di vitello, la sua salsa di cottura, porri stufati e dragoncello.

Per finire, dessert: un gelato fiordilatte su frolla salata (8 euro). Un dolce basico, ma uno dei fiordilatte migliori di sempre.

Finale con il caffè della moka.

Anche per il vino mi sono affidato a loro, anzi alle ragazze di sala. Un calice di Banino San Colombano Rosso 2023 dell’azienda Antonio Panigada. Vino lombardo, con uve Barbera, Croatina, e Uva Rara, piacevole. Fra l’altro, l’Osteria da Andrea porta a Milano un’importante carta dei Barolo – custoditi in una bella cantina.
Quanto costa l’Osteria da Andrea a Milano

Una carta che è un viaggio nelle cucine sabaudo-lombarde di una volta.
Per gli antipasti della sua osteria a Milano Andrea Marconetti ha scelto, oltre ai Mondeghili, piatti meno scontati come il Gorgonzola Caseificio Angelo Croce con giardiniera (15 €) e il Merluzzo fritto (18 €). O la Coppa piacentina Salumificio Monte Penice (16 €) con focaccia fatta da loro, buonissima, come il pane.
Primi piatti: Maltagliati (16 €) e vellutate (17 €), ma soprattutto due risotti. Classico alla milanese (17 €) o Riso e latte della tradizione, con bottarga di muggine, limone semicandito e olio piccante (17 €).

Fra i secondi segnaliamo le Uova in camicia e bagna càuda (17 €), il Cappello del prete in umido (22 €), la Trota salmonata alla certosina (23 €) con fungo shiitake, e La Quaglia arrosto (24 €),
La carta dei dolci, tutti a 8 €, ignora il tiramisù a favore di crostata, Bonet piemontese, Biscotto alla nocciola com crema al mascarpone e amarene.
Una cena completa con 3 piatti – antipasto, primo e secondo – costa in media 50 euro.
Osteria da Andrea Risoelatte. V.le Gian Galeazzo, 8, 20136 Milano MI. Telefono: 02 3658 7023. Instagram




