Paté per gatti al granchio blu: la recensione di Gateau, gatto critico

Il nostro critico gourmet felino preferito, Gateau, ha provato il paté per gatti al gusto di granchio blu. Prodotto da Forza10, azienda del padovano specializzata in alimenti per cani e gatti, in particolare con problemi di intolleranza, è in commercio da pochi giorni. Si trova da L’Isola dei Tesori, uno store dedicato ai pet.
Il granchio blu da specie infestante a ingrediente gourmet dalla pasta al paté per gatti

Il granchio blu o granchio reale blu o granchio nuotatore (Callinectes sapidus Rathbun, 1896) è un crostaceo decapode brachiuro della famiglia Portunidae. Tipico di estuari, lagune e altri ambienti salmastri, è presente anche in acque dolci e marine costiere, dice Wikipedia, e testimoniano i numerosi articoli usciti sulla stampa nazionale l’estate scorsa. Noi ne abbiamo parlato qui.
Autoctono delle coste atlantiche americane, onnivoro, particolarmente amante dei molluschi bivalvi, le sue carni sono particolarmente apprezzate in cucina. In particolare, in Louisiana, nella Carolina del Nord e del Sud, nella Chesapeake Bay, in Delaware, e in New Jersey. Arrivato nel Mediterraneo probabilmente alla fine negli anni Quaranta del ‘900, identificato negli anni Novanta, è diventato un problema, in particolare sull’Adriatico, in questi ultimi anni.

Per salvare gli allevamenti di vongole, si è pensato, naturalmente, di mangiarlo. Così, il granchio blu è entrato nei menu dei ristoranti – non sotto forma di paté, come per i gatti, ma proprio come ingrediente. Ricordiamo qui solo il piatto di Chiara Pavan e Francesco Brutto per Venissa, e la ricetta di Alessandro Borghese. E su Amazon si trova anche una scatoletta di granchio blu in acqua di mare di Sardegna (Le Mareviglie, non acquistabile in Italia).

E naturalmente Gino Sorbillo lo ha messo su una delle sue pizze.
Il granchio blu sta entrando anche nella cucina per gatti: abbiamo trovato un paté con granchio blu su un online vietnamita: Pesce misto di mare e granchio blu, scatola da 500 g a 85.000 VND (2,77 €, circa 5,50 €/kg).
In Italia da Isola dei Sapori la scatoletta di paté per gatti costa 1,89 € (quindi sui 18 €/kg).
Perché un paté per gatti al granchio blu?

Il perché della produzione di questo paté al granchio blu destinato ai gatti ce lo spiega un breve video su Instagram. In pratica, si tratta di trasformare l’invasione del granchio blu nei nostri mari in una risorsa. Non è possibile eliminarlo, e continua a danneggiare l’ecosistema, a partire dagli allevamenti di vongole. E i pescatori se lo ritrovano nelle reti, e in qualche modo devono trasformarlo in una fonte di reddito. Il paté per gatti è una soluzione. Dopo l’ingresso del granchio blu nella ristorazione, ecco che lo ritroviamo utilizzato nel pet food.

In questo modo, i pescatori possono avere un canale in più per commercializzare il pescato. Anche se in ogni confezione di questo paté per gatti, del peso di 100 g, la percentuale di granchio blu è solo dell’1%. Ma in ogni scatoletta di patè i gatti buongustai possono trovare anche altri pesci, che costituiscono il 94% del peso totale.
Aggiungiamo una nota importante. Il paté per gatti di Forza10 contribuisce al progetto FIL BLU, una filiera virtuosa capace di trasformare un’emergenza ambientale ed economica in una preziosa risorsa per il pet food.
“Grazie a FIL BLU, la filiera che unisce le competenze di tanti partner prestigiosi (le UNIVERSITÀ DI PADOVA E MILANO, il CONSORZIO DELLE COOPERATIVE PESCATORI DEL POLESINE O.P., la startup FEED FROM FOOD, FORZA10 e L’ISOLA DEI TESORI), il granchio ha potuto essere utilizzato per insaporire un nuovo umido a base di pesce.”
Un progetto nato tra Padova e Milano

L’idea di trasformare il granchio blu in una farina con cui confezionare un paté per i nostri gatti di casa si deve alle università di Padova e Milano.
Il progetto si chiama “RiPEsca”, e nasce per il recupero degli scarti della pesca, ovvero del residuo della commercializzazione.
Qui entra in gioco il Consorzio delle Cooperative di pescatori del Polesine, che fornisce la materia prima, da cui Forza10 ricava una farina usata appunto nel suo paté per gatti.
La recensione di Gateau

Rientro a casa con la mia bella confezione di paté per il gatto, e Gateau come sempre invece di salutarmi mi chiede da mangiare. Lo fa a tutte le ore del giorno della notte, e non si aspetta sicuramente la sorpresa gourmet.
Preparo un bel piatto dei miei per il gatto, e ci scodello sopra il paté. Come sempre, Gateau assiste all’impiattamento, si gira e se ne va. Ritorna quasi subito, fingendo indifferenza. Ma io non ho tempo per le sue fisime, per cui lo piazzo davanti al piatto con il paté – sottolineo: nessun gatto è stato maltrattato per ottenere queste foto.

Gateau però continuo a ignorarlo. A questo punto, intingolo l’indice nel liquido di governo del paté, glielo metto sotto il naso, e il gatto inizia a leccarlo. Due leccatene veloci, e inizia a mordere!
Resisto alla tentazione di dargli uno scappellotto, mentre lui si avventa sul piatto. Chomp chomp chomp – con aria abbastanza vorace. Smette quasi subito, come fa sempre con qualsiasi cosa, salvo tornare più tardi a mangiarne un altro po’. Nel primo pomeriggio, il paté per gatti al gusto di granchio blu è finito.
Non so quanto quell’1% di granchio blu contribuisca al gusto finale. E no, anche se ci ho pensato, non l’ho assaggiato. Peraltro, il 94% del paté è composto da pesce bianco, di vari tipi, e ai gatti, e a me, il pesce piace. Ma comunque, passo.
Recensione positiva, direi. Anche considerando che Gateau non ama molto i paté: preferisce il cibo per gatti sottoforma di straccetti, tocchetti, cose così. Di solito i paté per gatti li finisce per sfinimento, glieli lascio lì finché non ha finito. Da bravo gourmet, deve imparare che si mangia comunque di tutto.