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18 Giugno 2014 Aggiornato il 19 Giugno 2014 alle ore 16:20

La Salsamenteria di Parma a Milano ha un bel nome per i salumi

Il nome – Salsamenteria di Parma, già “Salsamenteria Verdiana” – anche a Milano è da solo un menù e un programma. Ci si aspettano tutti i piatti più
La Salsamenteria di Parma a Milano ha un bel nome per i salumi

salsamenteria milano

Il nome – Salsamenteria di Parma, già “Salsamenteria Verdiana” – anche a Milano è da solo un menù e un programma. Ci si aspettano tutti i piatti più tradizionali della zona, i formaggi, i salumi.

Nel mio caso, essendo mezzo piacentino-parmense, le aspettative sono particolarmente alte: i sapori e i gusti della nonna, della zia, dell’infanzia.

Salsamenteria di Parma a Milano

Stile e ambiente ricordano quelli delle trattorie di campagna, legno, bottiglie, salumi appesi. Tovagliette ai tavoli, con l’annuncio dello sbarco su Internet: “Anche la Salsamenteria, luogo di ricordi e tradizione, è caduta nella rete”.

Nell’aria, musica classica. Durante la mia permanenza, non una sola nota verdiana, però: dalla Cavalcata delle Valchirie wagneriane allo Schiaccianoci, alla danza dei cignetti del Lago dei cigni.

Salumi singoli in vassoio grande, dai 39,50 € del Culatello di Zibello ai 12,50 della cicciolata, passando attraverso tutte le possibili declinazioni maialifere del Parmense, culatta, fiocco, prosciutto, strolghino, spalla, coppa, gola, pancetta, salame di Felino (e mortadella di Bologna), oppure medio (da 27,50 a 9 €), piccolo (14,50-5 €), e tagliere d’assaggio (7,50-3 €). Taglieri di salumi misti (23,50-6,50 €), salumi e formaggi (9,50-7 €), salumi e frutta (6 €), formaggi singoli o misti (15-3,50 €), polenta fritta (con gorgonzola, mariola, pancetta: 3-6 €), una serie di salsine (parmigiano, carciofi, peperoni, prezzemolo, cipolla rossa). E primi piatti, secondi, contorni, insalate, dessert.

Avevo già mangiato altre volte i salumi, assolutamente buoni, per cui non ho nemmeno guardato le due pagine relative (no, non è vero, ci ho pensato su, ma volevo provare la cucina vera e propria, per cui…).

tortelli

Tra i primi, ho scelto una doppietta di tortelli (erbette e zucca, 10 €): corretti, buoni, buona la pasta, un po’ salato il ripieno forse – ovviamente, non pretendevo i tortelli della mia nonna, che hanno quel sapore indefinito del ricordo che probabilmente non esiste più: ma diciamo che mancava un quid, un qualcosa (specie nei tortelli di erbette) che mi avrebbe convinto un poco di più. Buoni (un po’ scotti forse) gli anolini pasticciati al ragù di culatello (9 €) che avevo mangiato in un’altra occasione. Ci sono anche gnocchi, farrotto, lasagne, testaroli, zuppe: fra i 6 e i 9 €.

maialata

Potevo perdermi la Maialata – culatello arrosto, salsiccia e mariola con purè, 13 €? No, certo. Anche qui, nessun entusiasmo: a parte il purè, soffice soffice, quasi fosse fatto con quei purè istantanei, di fiocchi di patate, e altrettanto poco saporito, i salumi erano abbastanza buoni, e gustosi, ma non tali da “riempirti la bocca”, che è, almeno in parte, quello che mi aspettavo di provare, quella sensazione di appagamento e di gusto che ahimè si è persa nel purè.

Culatello arrosto, roastbeef, parmigiana, carpaccio di picaia, trippa alla bussetana fra gli altri secondi (da 6,50 a 11,50 €).

Niente dolce (sbrisolona, panna cotta, salame di cioccolato, 2,50-5 €): ma ho preso delle vissole (ciliege sotto spirito).

lambrusco scodella

Il Lambrusco (Marcello, frizzante), a 3,80 € la scodella, viene appunto servito in una scodella bianca, in ceramica, come ricordo aver visto fare dai miei nonni e dalla bisnonna Cesira. Simpatica usanza, ma non mi è piaciuto molto il vino. Altra simpatica costumanza, le salsine che ti vengono lasciate sul tavolo all’inizio: se quella di peperoni era decisamente buona, quella di parmigiano non mi è sembrata un gran che, poco saporita, senza infamia ma soprattutto senza lode.

Salsamenteria di Parma. Via San Pietro all’Orto 9, Milano. Tel +39 02.76.28.13.50

Argomenti:
Milano
Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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