Vino
20 Novembre 2012 |Aggiornato il 7 Aprile 2019 alle ore 11:19
Top ten vini. Il Fiano di Rocca del Principe un soffio su Picariello
Dopo una mattinata dedicata al Greco, ecco una batteria di 38 Fiano alla cieca, di un livello medio veramente alto, che ci ha messo in difficoltà nell’individuare la nostra ormai classica top ten vini.
Ciò nonostante vi diamo conto dei nostri migliori assaggi e condividiamo la scelta del Vincitore con Gianni Fabrizio, curatore della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che sedeva accanto a noi.
- Rocca del Principe – Fiano di Avellino 2010. Sentori di nocciola e iodio, si uniscono a note di mela e talco. La gustativa è una risacca divertentissima tra sapidità, acidità e toni glicerici. Chiude con ricordi di mela e talco e mantiene una mineralità costante in tutte le fasi d’assaggio. Complesso, elegante e di grande bevibilità. 4 scatti e secchio
- Ciro Picariello – Fiano d’Avellino 2011. Ciro Picariello ormai è una certezza. Camino spento e mineralità per questo complesso ed elegante fiano, che ha note di frutta e fiori secchi. Finale speziato e di macchia mediterranea. Beva profonda e larga. 4 scatti
- Fonzone Caccese – Fiano di Avellino 2011. Sentori di frutta secca, agrume e pera per questo vino sorprendente, fresco ed articolato, fine ed equlibrato, che lascia sensazioni minerali e di frutti gialli. 4 scatti
- Joaquin – Fiano di Avellino Vino della Stella 2009. Toni di pietra focaia accompagnano sentori di noce e mandorla. Vino severo ed ancora teso, che si presenta in doppio petto, ma veste anche casual. Chiude con ricordi di agrumi e di ginger e mostra una gran bella materia. 4 scatti
- Pietracupa – Fiano di Avellino 2011. Questa azienda rappresenta sempre una sicurezza. Le note di camino spento, frutta secca e pompelmo in evidenza non sovrastano i toni floreali e speziati di questo fiano pieno ed avvolgente, complesso ed elegante. 4 scatti
- Antica Hirpinia – Fiano di Avellino 2011. I prevalenti sentori floreali, insieme a mineralità, sapidità, speziatura, finezza e profondità, descrivono perfettamente il vino, che chiude con ricordi di castagna ed agrume. 4 scatti + secchio
- Cantina del Barone – Fiano di Avellino Particella 928 2011. Minerale è la parola d’ordine di questo fiano, profondo ed elegante, che ha sentori di camino spento e nocciola ed un finale di macchia mediterranea. 4 scatti
- Vigne Guadagno – Fiano di Avellino 2011. Praticamente un vino “marino”, nel senso di salmastro e sapido, minerale e profondo. Teso e vibrante, chiude con ricordi di mandorla e nocciola. 4 scatti
- Villa Matilde – Fiano di Avellino 2011. La tipica nota di nocciola è in evidenza, insieme ad agrume e speziatura. Buona materia e finale di pietra focaia. 3 scatti e ½
- Al decimo posto abbiamo un ex-aequo:
- Sella Delle Spine- Fiano di Avellino 2011. Naso da vino “naturale”con sentori di miele, sidro di mele, buccia di mela, fiori secchi e porfido. Complesso ed elegante, chiude con sensazioni di mandorla. Un vino per appassionati del genere. 3 scatti e ½
- Colli di Lapìo – Fiano di Avellino 2011. Le note di camino spento si accompagnano a tipici sentori di frutta secca. Di ottima bevibilità. 3 scatti e ½ e secchio
[ha collaborato Daniele Bartolozzi]
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