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Drink
10 Ottobre 2025 Aggiornato il 10 Ottobre 2025 alle ore 19:18

Whisky e auto vanno d’accordo, ma solo con Glenfiddich al Circolino di Monza

Glenfiddich Whisky e Aston Martin corrono al Circolino di Monza per una cena stellata che racconta un distillato da Formula Uno
Whisky e auto vanno d’accordo, ma solo con Glenfiddich al Circolino di Monza

Annunciamo subito che questo è un articolo strano, parleremo di motori, di whisky (Glenfiddich), di cibo e di auto. Possono esserci tutti i presupposti per un fallimento e invece vi invitiamo a proseguire la marcia alla scoperta di questo put-pourri di buone intenzioni.

Poco meno di un anno fa Aston Martin Formula One™, la scuderia di Fernando Alonso e Lance Stroll e Glenfiddich, il Single Malt Scotch Whisky più premiato al mondo, si stringevano la mano in una partnership globale. Quest’anno, in occasione dell’ormai passato Gran Premio di Monza di cui noi Italiani, ahimè, non possiamo andare troppo fieri, questa partnership è stata consolidata con un’edizione limitata di Glenfiddich e una super cena al Circolino di Monza, fresco fresco (o quasi) di stella Michelin. Gli ingredienti per permettervi di proseguire nella lettura ci sono tutti, ma questo è solo un nostro modesto parere.

La storia di Glenfiddich Whisky

Glenfiddich Whisky prospettiva

C’è una valle in Scozia dove, da più di un secolo, si ascolta il suono del tempo che scorre dentro le botti. È Dufftown, “la valle dei cervi”, in gaelico Glenfiddich. Qui, nel giorno di Natale del 1887, William Grant decise che la storia poteva convivere con il coraggio. Il suo whisky nacque così, con lo stesso spirito pionieristico che avrebbe portato Glenfiddich a diventare il primo Single Malt a viaggiare fuori dalla Scozia, fino a conquistare oltre 180 Paesi.

E mentre tutto nel mondo cambiava, una cosa restava immutata. La distilleria, infatti, è ancora oggi nelle mani della famiglia Grant, e continua a produrre whisky nello stesso luogo in cui tutto è iniziato. Una coerenza che non ha bisogno di marketing, solo di tempo e di dedizione.

Più a sud, nel 1913, un’altra storia di ossessione e bellezza prendeva forma: Aston Martin, fondata da Lionel Martin e Robert Bamford. Dalla prima gara nel 1922 alla vittoria di Le Mans nel ’59, fino al ritorno in Formula 1 nel 2021, ogni traguardo della casa britannica ha lo stesso profumo di precisione meccanica e di audacia estetica. Oggi il nuovo AMR Technology Campus di Silverstone racconta un’idea di futuro dove anche il vento diventa parte del design. Nella galleria dedicata ai test aerodinamici, le forme delle auto si modellano sull’aria, come un abito su misura. Quando due storie così si incontrano, non si tratta solo di partnership, ma di affinità elettiva, o almeno così ci piace pensare.

Glenfiddich 16 anni

16 anni

Sedici anni non sono un dettaglio. Il whisky scelto per celebrare la collaborazione tra Glenfiddich e Aston Martin Formula One™ non è un blend qualunque, ma il primo capitolo di una serie pensata come un viaggio nell’eccellenza. Nasce nello Speyside, dove il tempo scorre più lentamente e il legno ha memoria. Botti di rovere americano ex-vino, rovere vergine e botti ex-bourbon di secondo riempimento si alternano come strumenti di un’orchestra in perfetto accordo. Il risultato è un Glenfiddich 16 Anni dal carattere profondo e luminoso, con note di sciroppo d’acero e zenzero caramellato, e un sorso che si muove sul palato come seta. Prima la dolcezza di una macedonia di frutta, poi la carezza cremosa della Chantilly. Un whisky gastronomico, elegante e deciso, capace di unire rotondità e precisione, insomma proprio come la curva di Monza affrontata nel punto giusto.

La cena con Whisky Glenfiddich al Circolino di Monza

Glenfiddich Whisky chef Lorenzo Sacchi

In Italia, dire “pasteggiare con il whisky” equivale più o meno a proporre la salsa di soia sulla carbonara. Eppure, a Monza, qualcuno ha deciso di farlo, e l’ha fatto anche bene, assicuriamo. È stato il Circolino di Monza, ristorante d’autore premiato con una stella Michelin, a ospitare la cena firmata Glenfiddich Whisky e Aston Martin Formula One™. Un luogo perfetto per questa sfida: elegante ma mai ingessato, contemporaneo senza essere modaiolo. Qui lo chef Lorenzo Sacchi ha costruito un menu super equilibrato. Un percorso gastronomico pensato per dimostrare che il whisky, se trattato con rispetto, può sostituire il vino e cambiare completamente la prospettiva del gusto.

Piatti di contrasti, accostamenti arditi e un filo narrativo che corre come una pista. Spezie, legni, dolcezze e acidità, tutti orchestrati dal malto scozzese. Un esperimento audace, certo. Ma a Monza, si sa, il rischio è parte del gioco.

L’aperitivo

Kelly Negroni

Il viaggio inizia con una gelatina di Negroni servita su scorza d’arancia, un piccolo scherzo visivo, aromatico e perfettamente calibrato.

Glenfiddich Whisky pizzette

Segue una meringa di pomodoro e burrata, una finta pizzetta che sparisce sulla lingua lasciando solo la freschezza del basilico, e un dadinho di tapioca con ventresca di tonno e tamarindo, compatto, marino, deciso.

L’antipasto con le ostriche e la granita di Whisky Glenfiddich

ostriche

L’antipasto si apre con un’ostrica con crema di erbe amare, emulsione al limone e granita di whisky. Un boccone che unisce mare e malto con sorprendente naturalezza. Il whisky non copre, non invade, anzi sottolinea. È la prova che un distillato, se dosato con intelligenza, può dialogare con l’oceano senza snaturarlo.

Poi arriva la tartare di calamaro con succo di piparra e gelato di birra scura, uno di quei piatti che chiedono attenzione e un po’ di fiducia, quella che dovrete avere anche voi perché ci siamo concentrati così tanto di dimenticare di fare la foto. Lo chef invita ad assaggiare tutto insieme: ha ragione. Il gelato amaro, il calamaro dolce, la piparra piccante, tutto crea un equilibrio sottile, un azzardo riuscito.

Nel bicchiere, Glenfiddich 15 Anni, allungato con acqua: gesto elegante, non di debolezza. Un whisky morbido, che respira e accompagna.

Il risotto

Glenfiddich Whisky risotto

Il risotto con crema di rucola, molluschi, crema iodata e limone nero è un piatto che parla di mare. Balsamico, con il chicco al dente e un profumo d’oceano intenso. Preparato con brodo di percebes, vongole e cannolicchi, rivela una costruzione quasi ingegneristica. L’abbinamento con il whisky sorprende per precisione. Le note saline e agrumate trovano nel malto la loro eco dolce e legnosa. Nessuna forzatura, solo sintonia.

Il cervo

Cervo

Il controfiletto di cervo maturato al whisky Glenfiddich, mole, mais e fichi è la firma della serata. Il simbolo di Glenfiddich, il cervo, torna protagonista nel piatto e nel calice. Lo chef prepara un burro al whisky e vi avvolge la carne per quattro giorni, lasciandola maturare fino ad assorbire note di legno e miele. In accompagnamento, una terrina di fichi, una salsa mole che gioca tra piccante e acido, e una carota glassata al tamarindo. Il risultato è complesso, ma perfettamente leggibile. Nel bicchiere, Glenfiddich 16 Anni. Burroso, dolce, strutturato, un whisky gastronomico in grado di sostenere una carne selvatica senza coprirla.

Il dessert al Whisky Glenfiddich

Glenfiddich Whisky suffe

Un soufflé al cioccolato con gelato al whisky chiude la cena come un applauso sommesso. Forse bastava il gelato, ma il soufflé è un gesto di generosità, denso, aromatico, carezzevole. Il whisky torna, discreto, a cucire l’esperienza, la stessa nota calda e avvolgente che aveva aperto la serata, ora più dolce, più intima.

Niente podio, niente champagne. Solo un whisky scozzese, una cena fatta come si deve e la sensazione che, almeno per una sera, Monza abbia corso più lentamente.

Il Circolino. Via Anita Garibaldi, 4, 20900 Monza MB. Telefono: 039 636 3374. Instagram

Whisky Glenfiddich. Instagram

Alessandra Fenyves
Ho una lunga e bellissima esperienza come headhunter nei settori moda, ristorazione e hotellerie Scrivo con passione di food, drink e lifestyle selezionando storie e prodotti che mi intrigano
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