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Drink
13 Settembre 2025 Aggiornato il 13 Settembre 2025 alle ore 09:17

Boem, cosa fa Leonardo Del Vecchio con i drink di Fedez e Lazza

Leonardo Del Vecchio ha acquisito il 100% di Boem e ha liquidato Fedez e Lazza: obiettivo portare in attivo il ready-to-drink analcolico
Boem, cosa fa Leonardo Del Vecchio con i drink di Fedez e Lazza

Boem, il ready-to-drink analcolico lanciato da Fedez e Lazza nel 2023 con Leonardo Maria del Vecchio, ora è interamente di proprietà di LMDV Capital che aveva già il 54%. Del Vecchio infatti ha raggiunto il 100% della società, rilevando il 21,75% di Fedez e il 3% di Lazza. I due rapper resteranno comunque testimonial del brand che hanno creato, che quest’anno può contare su due nuovi gusti. Alla versione originale, allo zenzero, si sono aggiunti infatti mango e ananas. 

Fondamentale dello sviluppo del brand la presenza forte di LMDV Capital – la società di gestione patrimoniale di Del Vecchio. LMDV si concentra Infatti su progetti di innovazione Made in Italy ed è attivissima nel settore della ristorazione.

Come leggiamo sul Sole 24Ore, Boem è stata in perdita nel 2024 e lo sarà anche nel 2025, come del resto previsto dal piano industriale. Si parla di un rosso di circa 5 milioni di euro. Ma già nel 2025 Boem dovrebbe raggiungere i 2 milioni di euro di fatturato. Si prevede di raggiungere il break even nel 2027, a meno che non si decida di affrontare il mercato estero nel 2026, come dichiara il CEO Edoardo Tribuzio.

Una testimonianza diretta della crescita di Boem: vediamo sempre più spesso le lattine nei bar e negli scaffali della GDO.

Leonardo Maria Del Vecchio: i ristoranti

Fino ad ora associavamo Leonardo Maria Del Vecchio ai ristoranti con Triple Sea Food. La società parte con l’apertura del ristorante Vesta, riproduzione borghese del classico ristorante di pesce, in via Fiori Chiari nel 2022. Poi è la volta di Casa Fiori Chiari, a due passi dal precedente e qui andiamo sui piatti di terra e sulla pizza. A dicembre 2023 è la volta di Trattoria del Ciumbia. La specializzazione è in cucina lombarda e questo ristorante si trova a meno di 150 metri dagli altri.

Non vi sarà sfuggito che anche questo locale è in Brera. Leonardo Maria Del Vecchio crede nella solidità del mattone e negli immobili di pregio. Ma è soprattutto il sistema centralizzato del laboratorio che serve i tre ristoranti a creare un nuovo modello di business. In uno con le aperture dalle 12:00 all’1:00 di notte, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. Che, oltre a coprire le istanze dei milanesi, guarda ai turisti dall’orario tardivo che a quelli a cena anticipata, almeno secondo i ruolini di marcia italiani. E favorisce le turnazioni degli addetti ai ristoranti. Un sistema che piace alla generazione Z dei cuochi e dei camerieri: turni pieni e non spezzati.

E sempre in Brera, a dicembre 2024, apre Carnissage ideato con Martino Uzzato. Qui siamo in piena contro tendenza: un ristorante di carne di alta qualità mentre il mondo giovane guarda al vegetale e al plant based. Insomma una sfida.

Twiga, brand ad alto appeal

Twiga Versilia

A dicembre 2024 si inizia a parlare di Twiga, il brand di Flavio Briatore. Che a febbraio 2025 cede il 100% dell’insegna e quattro location del gruppo Gruppo Majestas – sempre di Briatore a LMDV Capital. Operazione che mette in portafoglio Forte dei Marmi, Montecarlo, Baia Beniamin e Billionaire a Porto Cervo. Operazione da fatturato aggregato, ma soprattutto allargamento dell’orizzonte da ristorazione ad ospitalità. Dalla fusione tra Triple Sea Food (cioè i 3 brand Casa Fiori Chiari, Trattoria del Ciumbia, Vesta) e Twiga (parte del Gruppo Majestas di Flavio Briatore e Francesco Costa), nasce il nuovo gruppo LMDV Hospitality. Cui è demandata la gestione dell’ospitalità per LMDV Capital che ha oltre l’80% della nuova società di hospitality.

È cambiato quindi lo scenario estivo: Vesta Versilia, ristorante menzionato in Guida Michelin, il 18 aprile ha lasciato Bagno Franco Mare di Fiumetto per approdare all’ex Twiga di Marina di Pietrasanta. E Casa Fiori Chiari diventerà il nuovo stabilimento balneare nell’ex Franco Mare. In Sardegna, l’ex Billionaire verrà convertito in un nuovo Twiga con due ristoranti: Casa Fiori Chiari e Vesta. Anche i Twiga Montecarlo e Baia Beniamin a Imperia (apertura 7 giugno) avranno i ristoranti Vesta.

E c’è poi Vesta Portofino aperto nel 2024 (la galassia Vesta è qui).

Acqua e Terme di Fiuggi, brand fanè

Sembra un fulmine a ciel sereno, ma Leonardo Maria Dal Vecchio aveva già acquisito a giugno del 2024 il 72,5% delle Terme e di Acqua di Fiuggi. Un marchio un po’ fanè in un mercato globale, quello delle acque minerali, da 400 miliardi di dollari (a stime per il 2026) di cui l’Italia è il secondo esportatore al mondo.

Si beve e probabilmente si pensa all’ospitalità se è vero, come è vero, che Lorenzo Giannuzzi – Forte Village – ha investito 30 milioni di euro per Palazzo Fiuggi (con i piatti welness di Heinz Beck).

E che sia iniziata una nuova stagione per Acqua Fiuggi, lo comunica lo stesso Leonardo Maria Del Vecchio dal suo account Instagram: “la nuova forma della bellezza”.

Cos’è Boem

la lattina di Boem
La lattina del 2024

E quindi siamo a Boem, Alcoholic Sparkling Drink, bevande poco alcoliche frizzanti destinate alla generazione Z, cioè i nati fra il 1996 e il 2012.

Made in Italy, completamente sugar free, vegana, gluten free, solo 4.5% di alcol. Tutte caratteristiche in linea con le tendenze del mercato giovanile.

L’occasione per la presentazione da Vesta Fiori Chiari – dove altro era immaginabile? – è la nuova formulazione di Boem Zenzero. Modificata e migliorata: intensificato il gusto, alzata leggermente la bolla, ridotto lo zucchero.

le lattine di Boem
Le lattine del 2025

E l’arrivo di due nuovi gusti – Mango e Pompelmo Rosa – che segnano l’avvio di una nuova fase del brand. Che vuole rispondere alle esigenze della Chill Culture, quel movimento sociale e culturale all’insegna di relax, benessere, spontaneità, musica, feste anche diurne e rapporti personali reali.

La presentazione

Tribuzio, Fedez, Lazza, Giannetti
Tribuzio, Fedez, Lazza, Giannetti

Alla presentazione c’erano gli inventori, i rapper Fedez e Lazza. Che davano tono anche al nome del drink. Boem si pronuncia boèmdalla Bohème di Puccini per richiamare l’atmosfera anticonformista dei giovani artisti del secondo Ottocento parigino. Un collegamento con il mondo della musica contemporanea della Gen Z. Appunto, Fedez e Lazza che però sono più “vecchi”: Generazione Y Millennial.

Mancava Leonardo Del Vecchio, ora trentenne (è nato il 6 maggio 1995) e formalmente più vecchio della Gen Z per 1 anno. Per lui, suppongo, Edoardo Tribuzio, CEO di BOEM, che ha commentato la serata. “La Gen Z ci ha indicato la strada: un divertimento più consapevole, un relax autentico. E noi di Boem abbiamo ascoltato attentamente. Boem nasce proprio da questa esigenza, in un mercato no/low alcohol in forte crescita, stimato a 4 miliardi di euro entro il 2028. Il brand, pensato per la Gen Z, offre una bevuta leggera, rinfrescante e ideale per il consumo diurno e pomeridiano.”

Ecco in quale mercato cerca il suo posizionamento il drink di Leonardo Maria Del Vecchio.

Come sono i 3 gusti di Boem

boem mango

Emanuele Bonati ha assaggiato tutti e tre i gusti. E da esponente della generazione baby (?) boomer ha detto che il suo preferito è Mango che supera di poco il Pompelmo Rosa. Lo Zenzero in sé non lo ha entusiasmato, anche se è gradevole. Il Mango è anche il gusto preferito da Lazza, mentre Fedez predilige (certo, strategicamente: sono due…) il Pompelmo Rosa.

Da consumare fredda direttamente dalla lattina o con ghiaccio, Boem può entrare anche nel mondo della miscelazione. L’anno scorso, un cocktail, GimBo, ha avuto successo: gin con Boem al posto della tonica.

Cosa aveva fatto Boem quest’estate: il Chillinguito a Milano

Il 7-8 giugno a Milano, un evento aperto a tutti ha promosso i nuovi gusti e il format Chillinguito al Chiosco al Politico, davanti al Castello Sforzesco. Per promuovere il nuovo payoff “Ready to Chill”, Boem customizza i Chillinguiti, che reinterpretano lo spirito dei chiringuiti, i bar sulla spiaggia delle coste spagnole.

Il nuovo format si espanderà poi in tutta la Penisola, toccando Jesolo, Bari, Napoli e altre città, per portare la cultura della chillness nei luoghi simbolo della socialità.

Gli ingredienti di Boem: creatività condivisa e cultura partecipativa

il team di BOEM
Il team di Boem

Community è ovviamente la parola chiave di Boem e le nuove lattine hanno visto il coinvolgimento di focus group, che hanno ispirato la creazione dei due nuovi gusti, attraverso Boem Society. Cioè una community di 10 bartender vicini al brand. 

In parallelo, Boem ha scelto il design delle nuove lattine mediante un contest creativo realizzato in collaborazione con Torcha – Talenti Accesi Graphic Design. Al Contest hanno partecipato centinaia di designer tra i 18 e i 35 anni. Il vincitore ha preso parte alla definizione delle grafiche delle nuove lattine lavorando a stretto contatto con le agenzie di comunicazione dell’azienda.

matteo giannetti di Boem
Matteo Giannetti a capo del Marketing

A questo punto, il brand è definitivamente uscito dalla fase di start-up, con un’evoluzione strategica della sua struttura organizzativa. Per supportare la crescita e l’espansione del brand, ora BOEM può contare su un team di oltre 40 giovani professionisti, dai 2 della fase iniziale. Oltre al supporto dei team di Fedez e Lazza. 

La struttura commerciale, potenziata con l’inserimento di nuove figure professionali e strategie di vendita, ha portato nel primo quadrimestre del 2025 a segnare un +69% sull’intero fatturato del 2024.

Leonardo Del Vecchio con Boem

Ora avete capito cosa ci fa Leonardo Maria Del Vecchio con Fedez e Lazza?

 Per chi lo cerca, Boem è al supermercato e su Instagram – @drinkboem

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