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Senza zucchero a chi? La lista nera dei finti 40 alimenti light

mercoledì, 27 Marzo 2013 di

Nonostante il meteo, il datario non mente e da qualche giorno siamo ufficialmente entrati nella primavera. La fatidica prova costume si avvicina inesorabilmente e inizia la ricerca della forma perfetta con annesso assalto delle palestre e caccia alla dieta miracolosa.

Difficile non farsi tentare dal fascino di un esercito di etichette alimentari con la dicitura “light”, “diet”, “fitness” e compagnia bella. Peccato che ora non possiamo più affogare i sensi di colpa dentro al vasetto di marmellata “senza zucchero” perché a toglierci anche questa illusione ci ha pensato Altroconsumo. Dopo aver analizzato oltre 100 prodotti presenti tra gli scaffali dei negozi alimentari e della Gdo, Altroconsumo ha segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ben 40 prodotti con slogan ritenuti ingannevoli sul contenuto di zuccheri.

In base alla legge, riportare in etichetta la dicitura “senza zucchero” significa che quel prodotto è esente sia da saccarosio sia da qualsiasi altro tipo di dolcificante. Scrivendo in bella mostra “senza saccarosio”, secondo Altroconsumo, si gioca sulla confusione per dare una patina salutistica ai prodotti e mascherare la presenza di altre tipologie di zuccheri quali glucosio, maltosio e fruttosio.

Dalla lista nera dei 40 prodotti incriminati  non sfuggono neppure grandi nomi del bio (che tristezza!).

Svelati gli altarini non ci resta che aggirarci guardinghi tra gli scaffali del super, zero distrazioni, e lente d’ingrandimento alla mano per consultare tutte le tabelle nutrizionali, forse solo così potremo salvarci dalle fuffe? Beh, sembra fin troppo facile. E infatti c’è dell’altro. Leggiamo bene l’etichetta, prendiamo coscienza di cosa stiamo acquistando, decidiamo lo stesso di mettere nel carrello quel prodotto perché nonostante tutto ci affascina il ridotto contenuto calorico (non sempre effettivo), siamo anche disposti a pagare dal 30 al 50% in più rispetto alla versione tradizionale, tutto questo in nome della linea e poi? Oltre al danno la beffa. Sì, perché crolla un altro mito, cioè che i dolcificanti aiutino nella dieta. Anzi, farebbero ingrassare. A rivelarlo è una ricerca della Liverpool University del Regno Unito presentata al meeting Research Food a Dialogue in Svizzera.  “Il nostro corpo non è capace di distinguere tra il vero zucchero e i dolcificanti artificiali usati nelle industrie alimentari (…)”, è la conclusione cui è giunta la ricerca britannica. “I sensori dello stomaco che attivano l’assorbimento di glucosio rispondono anche ai dolcificanti. Il corpo, come risultato, processa più glucosio e più calorie”.

Sarebbe quindi perfettamente inutile, se non controproducente, ingollare insipidi cibi “diet”, annaffiare tutto con bibite “light” e sedare le voglie di dolce masticando caramelle “sugar-free”, perché ad alleggerirsi sarebbe solo il portafogli e i famigerati rotolini rimarrebbero al loro posto.

Insomma, l’unica via per accedere al regno dei fortunati col physique du rôle è, ancora una volta, quella della riduzione delle porzioni, del “poco ma buono”, della esaltazione della qualità anziché della quantità. Oppure accettare qualche rotondità, infischiarsene dell’imminente prova costume e continuare a percorrere la strada della perdizione gourmand, ma senza farsi infinocchiare, per dirla alla francese.

[Link: altroconsumo.it Immagine mondobenessereblog.com, donnamoderna.it]