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Roma nel Piatto 2014. I 16 ristoranti al top e altri premi della guida che si dice dura e pura

giovedì, 28 Novembre 2013 di

Roma nel piatto 2014

Sono 16 in totale i ristoranti migliori di Roma, ma si allarga al Lazio, secondo la guida Roma nel Piatto (Pecora Nera Editore), giunta alla 11a edizione con 333 locali recensiti nella sezione Ristoranti. I punteggi, in questo caso, sono quelli scolastici da 1 a 10. E il podio, i primi tre gradini, li conquistano ben 5 ristoranti con quattro ex aequo che diventano molti di più nel range dell’eccellenza a partire da quota 8+.

Heinz Beck

Di sicuro in questa guida c’è che Roma è dominata dalla stella di Heinz Beck che porta la sua Pergola a un passo dalla perfezione con 9½.

Marco Martini chef

E poi c’è la sorpresa di Marco Martini, chef emergente del panorama capitolino, che piazza Stazione di Posta in 5a posizione ex aequo con ristoranti già famosi come All’Oro, Il SanLorenzo e soprattutto il locale del suo mentore, Pipero al Rex.

Il quadro completo della “Top Five” vede l’assenza di alcuni ristoranti che generalmente sono in testa alle classifiche della città come Imago e Oliver Glowig, mentre si confermano come tavole “pesanti”, La Trota, Metamorfosi e Glass Hostaria.

I migliori ristoranti di Roma

1 La Pergola  Roma
2 Il Pagliaccio Roma 9
3 La Trota Rivodutri (RI) 9
4 La Parolina Trevinano (VT) 9-
5 Metamorfosi Roma 9-
6 Acquolina Roma
7 Colline Ciociare Acuto (FR)
8 Glass Hostaria Roma
9 Il Convivio Troiani Roma
10 All’Oro Roma 8+
11 Enoteca La Torre Roma 8+
12 Il Granchio Terracina (LT) 8+
13 Il Sanlorenzo Roma 8+
14 Pascucci al Porticciolo Fiumicino (RM) 8+
15 Pipero al Rex Roma 8+
16 Stazione di Posta Roma 8+

Le migliori pizze

Stefano Callegari rosettone

Al capitolo pizza, Pecora Nera recensisce 52 locali e assegna il massimo riconoscimento dei 4 spicchi alle “già apprezzate”

  1. La Fucina
  2. Tonda
  3. Sforno

New entry Moma-pizzeria romana. Stefano Callegari si piazza con ben due pizzerie (Tonda e Sforno). Anche in questo caso, la classifica corta mette in ombra un’altra pizzeria molto presente tra il popolo foodie: la Gatta Mangiona.

I migliori aperitivi e brunch

fratelli Trimani

Il punteggio più alto Aperitivo è appannaggio dei locali con offerta da bere classica, anche se nella guida sono recensiti quelli che propongono l’apericena o happy hour che dir si voglia.

  1. Cru.dop
  2. Remigio
  3. Trimani Wine Bar

Alla voce Brunch sono segnalati una serie di nuovi indirizzi, ma al dunque solo 5 ottengono il punteggio massimo

  1. Babington’s
  2. B-Said
  3. Caffè delle Arti
  4. Doppio Zero
  5. Fabrica

I migliori stranieri

premio il mondo nel piatto

Il capitolo cucine non italiane vede in testa 3 locali appaiati e 6 inseguitori divisi da un quarto di punto. L’eccellenza, però, si ferma a un punteggio di 7½.

Green T. Cucina cinese
Hamasei Cucina giapponese
Zen Sushi Cucina giapponese
Dao Restaurant Cucina cinese 7+
Hasekura Cucina giapponese 7+
Mandarin Cucina cinese 7+
Sakura Sushi Cucina giapponese 7+
Somo Cucina giapponese 7+
Thien Kim Cucina sud-est asiatica 7+

I premi per le ricette tradizionali

polpette da cesare Roma

Le classifiche si chiudono con i premi assegnati dalla Regione Lazio che ha scelto “Roma nel Piatto” per istituire premi ai ristoratori che hanno contribuito alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico del Lazio, realizzando ricette tradizionali basate su prodotti tipici.

  1. 13 Gradi a Viterbo
  2. Angeli a Magliano Sabina (RI)
  3. Da Cesare a Roma
  4. Il Quinto Quarto a Roma
  5. Iotto a Campagnano di Roma (RM)
  6. La Briciola a Grottaferrata (RM)
  7. La Locanda a Supino (FR)
  8. La Locanda di Saturno a Sutri (VT)
  9. L’Oste della Bon’Ora a Grottaferrata (RM)
  10. L’Osteria del Vicolo Fatato a Piglio (RM)
  11. L’Osteria Persei a Prossedi (LT)
  12. Tito a Rieti
  13. Vicolo di M’blò a Fondi (LT)
  14. Vino e Camino a Bracciano (RM)

Le nostre guide puntano ad ottenere la massima credibilità da parte di chi le consulta – commenta Simone Cargiani, curatore della guida Roma nel Piatto  – Per questo ci avvaliamo da sempre di un approccio integralista nel giudizio che si traduce in visite ai locali effettuate in anonimato, pagando il conto come clienti qualsiasi, e nel rifiuto di vendere spazi pubblicitari ai ristoratori. In questo modo evitiamo qualsiasi tipo di conflitto di interesse con le categorie valutate”.

Lo so che il premio ai ristoratori della Regione Lazio potrebbe farvi storcere il naso alla definizione integralismo. Ma vi chiedo, facendo ricorso alla vostra proverbiale esperienza (e anche sbirciando Gambero Rosso, Espresso, Michelin, Cento di Roma): è possibile che qualche ristorante sia stato dimenticato in queste classifiche ad approccio duro e puro?