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Asti. Il Douja d’Or che premia i migliori vini Doc e Docg arriva alla 50° edizione

giovedì, 08 Settembre 2016 di

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Partiamo da un dato: questa edizione della Douja d’Or è la 50°. La manifestazione è un concorso enologico nazionale, che premia i migliori vini doc e docg, ed è stata fondata nel 1967 da Giovanni Borrello.

La manifestazione si svolge dal 9 al 18 settembre ad Asti, fra Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri. In concomitanza con la Douja d’Or ci sarà anche il Festival delle Sagre, l’11 settembre, giunto alla sua 43° edizione.

La conferenza stampa di presentazione a Milano si è tenuta alla Maison Borrella (in simpatica assonanza col nome del fondatore), un delizioso hotel di charme all’interno di una vecchia casa di ringhiera sul Naviglio.

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Il contesto è molto intimo e accogliente: tutti seduti intorno a un tavolo, come in un abbraccio, attorno alla Douja D’Or, che possiamo ammirare nel suo splendore, luccicante premio per il migliore dei vini che la Camera di Commercio di Asti consegnerà al vincitore.

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Lo sanno tutti – ma lo ripetiamo: la “douja” è il nome – antico, bellissimo (si pronuncia dùia) – di un recipiente di terracotta utilizzato per travasare, conservare e servire il vino. Si racconta che un contadino astigiano, di nome Giovanni, chiedesse sempre nelle osterie della zona una douja di vino. Tutti presero a chiamarlo Gian d’la Douja, e da qui nacque Giandija, la maschera simbolo della zona e del Piemonte tutto.

A fare gli onori di casa, Efrem Bovo, che con modi brillanti è riuscito a tenere desta l’attenzione.

Jari Colla, del Consiglio Regionale Lombardo, esordisce sostenendo che “la Lombardia interpreta il mercato del vino, con molta attenzione alla qualità del prodotto vitivinicolo ma anche del packaging” e sottolineando l’importanza dell’internazionalizzazione di un prodotto importante per il PIL regionale e nazionale.

Il Presidente della Camera di Commercio Italia-Repubblica Ceca Dario Ferrari invita a lavorare sull’internazionalizzazione delle imprese astigiane verso il mercato europeo, perché produttrici di ottimi vini ma e per l’eccellenza nella produzione meccanica vinicola.

Erminio Renato Goria, Presidente della Camera di commercio di Asti, ha illustrato i vari aspetti della manifestazione, nata con l’intento di promuovere il territorio astigiano utilizzando il vino come “collante dello sviluppo”.

Il vino funge quindi da fil rouge e punto di convergenza dell’economia e delle specializzazioni astigiane (turismo, accoglienza, gastronomia e industria).

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La Douja d’Or quindi ha come scopo lo sviluppo e la promozione del turismo, la valorizzazione del patrimonio culturale astigiano, l’innalzamento della percezione della qualità, e il rafforzamento dell’immagine dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato come Patrimonio dell’Unesco.

#NonSoloVino: si perché Douja D’Or non significa solo Concorso Nazionale e Salone dei vini selezionati ma anche Festival delle Sagre dove la gastronomia offrirà a circa 300.000 persone previste ben 80 piatti tipici.

#NonSoloCibo – e non solo ‘piatto dolce d’autore’ – ma anche allevamento, turismo, tamburello, pallone elastico, convegni di estetica e chi più ne ha più ne metta. Il programma completo qui – prendetevi tempo per leggerlo.

Riflessione o provocazione finale, la domanda di un giornalista presente, che rifacendosi a un articolo recente di Aldo Grasso che non valutava positivamente la scelta di Asti di assegnare un premio speciale a un’azienda vinicola come Krause (Multinazionale USA che ha acquisito di recente la Vietti, famosa per il suo Barolo) ha chiesto un parere in merito.

Sicura e netta la risposta di Goria (che è anche un imprenditore): “cosa c’è di male a dare un premio a un’azienda che ha più di 430 punti vendita negli USA”, quindi un mercato potenziale per i vini astigiani.

Una visione, quella di Goria, che pur sottolineando la necessità di mantenere la nostra identità nazionale e salvaguardare la qualità (che nel vino è sempre più importante per differenziarsi), non disdegna l’opportunità di dare visibilità al prodotto ‘italico’ nel mondo, anche attraverso i canali della GDO.

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Al termine della presentazione non poteva mancare un piccolo buffet accompagnato da alcune bottiglie delle aziende presenti alla Douja d’Or: ottimo il Ruche 2015 di Goggiano. Ancora meglio il Foja D’or Riserva (Azienda Franzoni-Botticino: uvaggio di Barbera, Marzemino, Sangiovese): un vino ben strutturato dai profumi e sapori intensi, che ben si sposa con il provolone (ma – ci domandiamo – questo provolone sarà del Consorzio Provolone Valpadana o no?).

Viste le premesse, chi andrà ad Asti dal 9 al 18 settembre non potrà certo annoiarsi. Un consiglio – andate con il treno: Trenitalia ha organizzato ben 17 treni speciali, così al ritorno se avrete degustato tutti i 354 vini presenti alla manifestazione, non dovrete preoccuparvi di mettervi al volante.

Douja d’or 2016. Dal 9 al 18 settembre.

Palazzo Ottolenghi. Corso Alfieri, 350. Lunedì – venerdì, ore 17.00 – 24.00 / sabato – domenica ore 11.00 – 24,00
Palazzo Alfieri. Corso Alfieri, 375. Tutti i giorni ore 18.30 – 23.30
Palazzo Mazzetti. Corso Alfieri, 357. Martedì – domenica 10.30 – 19.30 (ultimo ingresso 18.30). Lunedì chiuso.
Palazzo Borello. Camera di Commercio. Piazza Medici, 8
Civico Teatro “Vittorio Alfieri”. Via Grandi, 16
Astiss – Polo Universitario Asti Studi Superiori. Piazzale Fabrizio De Andre’

 

[Marco Lupi. Immagini: Marco Lupi, Douja d’Or]