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Street food. Sette ape e mezzo per giocarsi la carta del cibo migliore

giovedì, 18 Settembre 2014 di

svinando

APEritivo

Il cibo di strada non sente la crisi e anzi continuano ad aumentare le realtà mobili che offrono ottimi e gustosi prodotti.

Qualche mese fa ve ne avevamo dato un’idea presentando 11 ape votati al panino e al gelato.

Ora ritorniamo sull’argomento visto che la scommessa del cibo a tre ruote è stata vinta. E vogliamo giocare con voi una nuova partita: la classifica dei migliori street food su tre ruote.

Lo facciamo cercando di imbroccare il punteggio tondo di un sette e mezzo. Ecco le nostre carte per non sballare.

1. Ape Romeo – Roma

Ape Romeo 4

A distanza di un anno dalla sua presentazione ufficiale l’Ape Romeo, l’apetta che porta in giro per la Capitale lo street food targato Romeo Chef & Bakery e i panini gourmet firmati dalla chef Cristina Bowerman, si è dimostrata all’altezza delle aspettative.

A bordo qualità delle materie prime e maestria in cucina che si trasformano in tante invitanti specialità come la classica pizza bianca farcita con la coppa allo zenzero e il gettonatissimo panino con pastrami di lingua, salsa senapata, giardiniera e ciauscolo (realizzato solo su prenotazione ordinandolo in anticipo sulla pagina facebook).

Ma Ape Romeo è anche Fish’n’Chicks con hot dog e chips con ketchup homemade, bocconcini di pollo con salsa tartara e baccalà fritto con salsa ponzu. Nei prossimi giorni in occasione di Taste of Roma sarò possibile assaggiare due novità: il panino con porchetta homemade e chutney di albicocche e il panino con ragù vegetariano di funghi, pinoli, olive e capperi (novità che se tutto va bene resteranno a bordo).

2. Verdi’s – Milano

Verdi's

Vuoi per la genuinità e naturalità delle proposte, vuoi per la creativa dei piatti che pur ispirandosi alle ricette della nonna hanno un allure così innovativo, o semplicemente perché tutto era particolarmente gustoso, ma Verdi’s ci ha conquistati al primo assaggio.

Abbiamo gustato la zuppa di pomodoro e peperone rosso con scamorza di bufala, la crema di zucchina con yogurt e curry, la vellutata di melanzane al limone e crema di sesamo, e in ogni piatto i sapori erano netti e perfettamente equilibrati. Prima e dopo, per non farci mancare niente, abbiamo scelto qualche sfiziosità ovvero i muffin salati con pomodori, prosciutto crudo lodigiano e grana padano e la torta monoporzione con yogurt, zafferano, carote e mandorle, e anche questi non ci hanno delusi.

Da provare anche i frullati e le centrifughe di frutta fresca. Ora non resta che attendere ancora qualche settimana per scoprire e gustare le nuove proposte per il prossimo autunno-inverno.

3. Mozao – Roma

Mozao Roma Mozao tigelle

La simpatia e l’allegria di Clara e Riccardo, i due ideatori della “Bruna” (così è stata ribattezzata affettuosamente l’apetta), si evince già dal nome Mozao ovvero “ma ciao” pronunciato con l’accento emiliano. Non poteva quindi non essere emiliana la loro offerta: tigelle e gnocco fritto.

Tante le farciture proposte per le tipica focaccina modenese: spuma di mortadella, radicchio rosso e zeste di limone per la Gioiosa;  ciauscolo e crema di broccoli per la Ruspante (tra le nostre preferite); ratatouille di melanzane, menta e mascarpone per l’Ammiccante.

Ci piace perché la loro offerta è un vero e proprio esercizio della memoria: a ogni morso infatti ti riappropri dei sapori semplici e poveri del cibo di un tempo.

4. Pizza&Mortazza – Roma

pizza&mortazza

Sarà un accostamento consueto, ma a noi la pizza con la mortadella piace e la qualità di Pizza&Mortazza è indiscutibile: la pizza è sempre fresca e fragrante e la mortadella ti conquista e ti inebria solo al profumo, figuriamoci quando poi si scioglie in bocca.

Non vi piace la “mortazza”? Per noi pura follia, ma mettiamo il caso fosse così, potete sostituirla con prosciutto crudo o salame. In sostanza con la semplicità della sua offerta Pizza&Mortazza ha fatto la mossa vincente.

5. Le Pallette di Giorgio – Ascoli Piceno

Le Pallette di Giorgio

Al fritto non si può dire di no, se poi è quello marchigiano rifiutarlo è un vero peccato mortale. Consci di ciò, Giorgio e Euriclea hanno dato vita a Le Pallette di Giorgio (pallette è il termine familiare con cui gli ascolani indicano le olive fritte).

Panatura croccante e leggera, oliva polposa e succulente e un ripieno preparato secondo tradizione ovvero solo carne di manzo e maiale insaporita con parmigiano e aromatizzata con un pizzico di noce moscata. Oltre alla versione classica l’offerta di La Palette prevede olive ripiene di formaggio e tartufo, olive al farro e i cremini, tutto realizzato e fritto ad arte.

6. Lapa Tatina – Catania

Lapa Tatina

La patata tira e le recenti e numerose aperture lungo tutto lo stivale di piccoli locali dediti esclusivamente alla vendita di patatine fritte lo dimostrano. Ma ovviamente non basta solo seguire l’onda per ottenere buoni risultati, il successo di Lapa Tatina è dovuto soprattutto alla cura e all’attenzione nell’offerta: le chips sono tagliate rigorosamente a mano in fette tonde e sottile e fritte al momento e il risultato è una patatina senza eccesso di olio, leggera e perfettamente croccante.

7. Ape Diogene – Roma

Ape Diogene

La si potrebbe quasi definire la sorella minore di Ape Romeo, si perché Ape Diogene è partita con la consulenza di Cristina Bowerman e Fabio Spada e il pane utilizzato per confezionare i panini è quello di Romeo. La sua avventura è cominciata da pochissimo, ma i suoi panini hanno conquistato da subito la piazza romana sia per la qualità dei prodotti utilizzati sia per gli accostamenti audaci e insoliti.

I nostri preferiti: crema di peperoni, caciocavallo e finocchiona e l’ormai richiestissimo salame, crema di pecorino e mostarda di pomodori. Il suo cammino è ancora lungo, ma le premesse sono davvero buone. Noi restiamo a guardare…

1/2. Ape Rivareno – Torino

Ape Rivareno

La pasticceria e la gelateria in movimento non hanno ancora trovato la loro strada e sono pochissime le realtà che si dedicano a uno di questi settori (ecco perché l’assenza in classifica fin qui) e  abbiamo deciso di scegliere almeno una reltà anche come stimolo per qualche assopito lettore-imprenditore a investire in questa direzione.

La nostra preferenza è andata a Ape Rivareno, l’apetta che percorre le vie di Torino e porta in giro per la città (e nei week end ai piedi della Scalinata di Diana, nel cuore dei giardini della Reggia Venaria) il buon prodotto dell’omonima gelateria, quindi granite, sorbetti e gelati con una buon assortimento di gusti.

Vi ho detto le mie carte e ora aspetto le vostre per non sballare al gioco del cibo in mobilità.