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Mettiamola giù brutta. È peggio la scelta di un’azienda senza gara d’appalto e senza “una preventiva ricerca di mercato” o avviare Expo 2015 senza 84 ristoranti regionali?
\nLo so, vi bolle il sangue a pensare ai favoritismi, alle scorciatoie, alle amicizie e siete fan di Raffaele Cantone che presiede l’autorità anticorruzione per fare chiarezza dentro e fuori da Expo.
\nE non vi è bastato ascoltare Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 (quello che riesce a sbagliare anche le traduzioni in inglese, sia chiaro), rispondere in merito all’assegnazione con appalto diretto affidato a Eataly di un pacchetto a dir poco sostanzioso con un piccolo concetto: “l’unicità” di Eataly nell’ambito dei servizi di ristorazione compresa la riconoscibilità mondiale del brand”.
\nNon si poteva fare a meno di Eataly come delle sponsorizzazioni di McDonald’s e di Coca Cola, insomma.
\nE ritorniamo a bomba: che si fa, si chiude mezza Italia? Perché, come ha detto Oscar Farinetti dal palco dello Smeraldo, qui si fa l’Italia gastronomica: Italy is Eataly e a questo punto potrebbe essere una citazione di Sala.
\nSe scorrete le motivazioni nella lettera spedita dall’anticorruzione (che aveva chiesto i documenti il 29 gennaio) vedrete tutti i (numerosi) dubbi espressi da Cantone.
\nOscar Farinetti chiude il discorso ai microfoni di Radio 24: “Una polemica inutile che non doveva neanche nascere. Cantone si è espresso dicendo che tutto è legittimo perché Expo ha deciso che Eataly è un’unicità e per questo si è deciso di fare un affidamento diretto senza appalto”.
\nMi accuserete di benaltrismo, ma è mai possibile che ci riduciamo sempre all’ultimo minuto per cercare soluzioni di principio (sacrosante) perdendo di vista il dato reale: che ora volente o nolente siamo in ballo e ci tocca ballare anche ingoiando il rospo e tutte le ranocchie?
\nOk, ora ditemi che questo calendario continua ad avere un senso e che non sto buttando i soldi del biglietto perché io il giro delle regioni vorrei farlo in una sola tornata come mi è stato promesso.
\nE in subordine, se è possibile avere in questo Paese una cosa certa che non sia incertezza.
\nBuon appetito.
\nMettiamola giù brutta. È peggio la scelta di un’azienda senza gara d’appalto e senza “una preventiva ricerca di mercato” o avviare Expo 2015 senza 84 ristoranti regionali?
Lo so, vi bolle il sangue a pensare ai favoritismi, alle scorciatoie, alle amicizie e siete fan di Raffaele Cantone che presiede l’autorità anticorruzione per fare chiarezza dentro e fuori da Expo.
E non vi è bastato ascoltare Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 (quello che riesce a sbagliare anche le traduzioni in inglese, sia chiaro), rispondere in merito all’assegnazione con appalto diretto affidato a Eataly di un pacchetto a dir poco sostanzioso con un piccolo concetto: “l’unicità” di Eataly nell’ambito dei servizi di ristorazione compresa la riconoscibilità mondiale del brand”.
Non si poteva fare a meno di Eataly come delle sponsorizzazioni di McDonald’s e di Coca Cola, insomma.
E ritorniamo a bomba: che si fa, si chiude mezza Italia? Perché, come ha detto Oscar Farinetti dal palco dello Smeraldo, qui si fa l’Italia gastronomica: Italy is Eataly e a questo punto potrebbe essere una citazione di Sala.
Se scorrete le motivazioni nella lettera spedita dall’anticorruzione (che aveva chiesto i documenti il 29 gennaio) vedrete tutti i (numerosi) dubbi espressi da Cantone.
Oscar Farinetti chiude il discorso ai microfoni di Radio 24: “Una polemica inutile che non doveva neanche nascere. Cantone si è espresso dicendo che tutto è legittimo perché Expo ha deciso che Eataly è un’unicità e per questo si è deciso di fare un affidamento diretto senza appalto”.
Mi accuserete di benaltrismo, ma è mai possibile che ci riduciamo sempre all’ultimo minuto per cercare soluzioni di principio (sacrosante) perdendo di vista il dato reale: che ora volente o nolente siamo in ballo e ci tocca ballare anche ingoiando il rospo e tutte le ranocchie?
Ok, ora ditemi che questo calendario continua ad avere un senso e che non sto buttando i soldi del biglietto perché io il giro delle regioni vorrei farlo in una sola tornata come mi è stato promesso.
E in subordine, se è possibile avere in questo Paese una cosa certa che non sia incertezza.
Buon appetito.