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Expo 2015. Massimo Bottura a favore di McDonald’s contro le finte osterie. Slow Food, ci sei?

venerdì, 22 Maggio 2015 di

Expo 2015 circo Barnum

Avete letto della tremenda bastonata rifilata da McDonald’s a Carlo Petrini di Slow Food che ha tuonato contro il gigante degli hamburger reo di essere una presenza ingombrante a Expo 2015?

Io non voglio parlare di ideologia, ma di cibo a basso costo che tutti cercano ad Expo.

Expo non è una sessione straordinaria della FAO, provatelo a spiegare a Carlo Petrini, ma un gigantesco Luna Park con nani e ballerine, se vogliamo stare alle stroncature.

La pietra dello scandalo è McDonald’s con la sua sponsorizzazione e i suoi panini da n’euro, n’euro e 20 (cit. dalla querelle happy meal vs pizza) che Petrini silura senza mezzi termini

Perché davanti a chi vende un panino con la carne a un euro e venti come si fa a spiegare il valore e i prezzi di chi alleva e produce secondo certi criteri?

Massimo Bottura

A scendere in campo ora è il nostro esponente di punta dell’alta cucina, quel Massimo Bottura che ha fatto sfracelli all’inaugurazione con il pranzo a Identità Expo apprezzato anche da Matteo Renzi e su cui riponiamo tutte le nostre speranze per far sventolare il vessillo italiano nella 50 Best, la classifica dei migliori ristoranti al mondo.

Vincenzo Pellegrino, sulla sua bacheca di Facebook, ha riportato un passaggio di Philip Roth pubblicato sul Corriere nel 2002 in cui spiega la validità di McDonald’s nel nutrire il pianeta dei più deboli e la sua funzione sociale.

«Criticare McDonald’s è idiozia pura. McDonald’s è un caffè per i poveri, gli anziani e i soli e come tale assolve a una ammirevole funzione sociale. È pulito, economico, accogliente e ben illuminato. Ha le migliori patatine fritte del mondo e ti permette di usare le toilette – ben più candeggiate di quelle in Europa – senza ordinare nulla. Io ci vado spessissimo. È anche il mio caffè. Un luogo umano in un mondo disumano. A chi ha un minimo di curiosità, McDonald’ s offre poi una vera galleria d’ America: neri, bianchi, verdi, gialli, rossi e viola, il mondo che ti sfila davanti».

Molti non saranno d’accordo proprio per quel rapporto di qualità – prezzo minato alla base. La teoria dell’euro e 20 enunciata da Petrini.

Massimo Bottura interviene e non lascia spazio ad equivoci:

“Mi spiace ma la penso come Vincenzo (a parte le patatine che non sono patatine) Tu hai libertà di scelta : entro o non entro e scelgo qualcos’altro. Molto peggio è la finta osteria o l’agriturismo che compra al cash and carry o la finta alta ristorazione con spesa omologata e senza tecnica nè idee”.

Forse abbiamo recitato il De Profundis di Slow Food a Expo 2015?

Expo 2015 padiglione Slow Food

Dobbiamo dare ragione a Valerio M. Visintin che parla di occasione persa per Slow Food che dovrebbe chiudere il suo fortino ligneo o provare a produrre più contenuti perché la sedia non sarà vuota ma poco ci manca?

Io confesso di essere un po’ frastornato per quella citazione delle (finte) osterie: un brivido mi è corso giù per la schiena. Slow Food è uno dei campioni a sostegno delle (vere) osterie con la sua guida.

So solo che per Carlo Petrini, è venuto il momento di dire una cosa da (vero) Slow Food. Senza se e senza ma.

E voi potete aiutarlo prima che a me cada più di un mito.

[Immagini: Manuela Vanni]