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Expo. Il padiglione del Giappone come non l’avete visto mai. E come non lo vedrete più

venerdì, 30 Ottobre 2015 di

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Voglio affondare il coltello nella piaga delle code che anche oggi si stanno consumando a Expo 2015 in vista della chiusura dell’ultimo giorno di ottobre.

Giappone Expo

Il padiglione più gettonato, più cercato, più sospirato e con la coda che è riuscita ad arrivare a 10 ore (!) è quello del Giappone.

Molti si chiedono se è il caso mettersi in fila per visitarlo o se è meglio cercare un’offerta per un volo che dura quasi lo stesso tempo.

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L’attesa è tale che sui cubetti di legno sono stati incisi messaggi ironici in stile condannato all’ergastolo – “Cosa hai visto di Expo? Il legno del padiglione Giappone” – che hanno sostituito l’avvertenza di non scalare il muro.

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Potrebbe essere il vostro caso – scrivere un messaggio, non scalare per scavalcare la fila che state facendo. E mentre vi chiedete perché tutto questo legno e non avete risposta se non siete arrivati all’altezza della tabella di spiegazione (o al contrario, l’avete già imparata a memoria), forse vi è venuta voglia di sapere cosa vedrete e perché state utilizzando così il vostro tempo a Expo.

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Non è la stessa fila con il numeretto per prenotare una visita medica. Quella la farete dopo.

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Ora dovete capire che qui è tutto interattivo e multimediale. Vi spiegano tutto e avete anche un’App di guida.

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Non è solo tecnologia. È estetica, è bellezza.

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Rimarrete affascinati dal racconto della storia dell’alimentazione nipponica. Letteralmente immersi dentro.

Provo a mettervi il video.

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È girato con il telefonino, ma dovrebbe rendere l’idea anche del modo in cui è stata cercata l’interattività con gli spettatori. Probabilmente l’arma vincente e virale che ha spinto così tante persone a mettersi in fila per seguire il percorso. Che dura circa 50 minuti. Un niente rispetto alle ore di fila (a proposito, a che punto siete?).

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Mi ha affascinato di meno la grande “libreria” con tutti i piatti. Sì, c’è anche il pesce palla. Ma forse perché inizia a venire fame. Soprattutto se siete in piedi da tempo.

Su manga e fumetti impossibile pronunciarsi. Dipende da quanti eroi preferiti ritrovate.

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Un tavolo obliquo con le sedie fuori misura sono un’installazione artistica che vi creerà un dubbio: ma in Giappone non si mangia inginocchiati? Evidentemente qualcosa è cambiato.

Ok, vi manca la parte appetitosa, quella che vi predispone a un’immediata richiesta di cibo. Si sono inventati un ristorante multimediale che fa da palcoscenico allo spettacolino stile “mai dire Banzai”.

Non vi piacerà perché la fame salirà a livelli intollerabili. E peggiorerà quando all’uscita vedrete la (altra) fila per entrare nel ristorante. Non c’è solo quello costosissimo buono per pubblicare indignati uno scontrino.

È l’unico posto dove non sono riuscito ad entrare perché la mia filetta l’ho fatta. Un po’ più di mezz’ora.

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Ma era il 1 maggio, giorno di apertura.

Dopo nulla sarebbe stato più come prima. Il seme della fila mostruosa era già germinato nell’Expo delle meraviglie che – come detto – è (era) un gigantesco parco giochi del cibo e non una sessione straordinaria della FAO.

Buona visione.

[Immagini: Manuela Vanni, iPhone Vincenzo Pagano]

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.