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I 15 requisiti indispensabili per aprire un ristorante di successo

giovedì, 19 Gennaio 2017 di

svinando

Nuovo ristorante Davide Oldani D'O

Come si fa ad aprire un ristorante di successo?

Risponde Allan Bay, giornalista e scrittore gastronomico (e anche cuoco a casa sua per i fortunati amici) che ha pubblicato su Facebook i consigli nati da un confronto con un amico.

Riportiamo il suo testo così come lo ha proposto.

Sandra Ciciriello Allan Bay

Eugenio Medagliani è un caro amico, da tanti anni. Di mestiere vende attrezzi per la cucina, di passione è un acutissimo analista del mondo della ristorazione, uno dei più lucidi che io abbia mai incontrato. E’ un carissimo amico, lo vedo spesso, parlare con lui è sempre piacevole e comunque sempre imparo qualcosa: le sue sono delle lezioni meravigliose.

Bene, parlando dell’argomento in questione con lui, parecchi anni fa, tirò fuori una lettera che anni prima aveva mandato a un qualche critico, non ricorda quale, forse Raspelli. Eccola.

Riguarda i motivi che spingono i clienti a scegliere un ristorante, lui identifica in 15 le “situazioni” che guidano la nostra preferenza. Importante: sono in ordine logico, cioè la prima è più significativa della seconda, la seconda della terza e così via. Le voglio condividere con voi.

15 situazioni per identificare un ristorante di successo

insalata crostacei pascucci

  1. L’indirizzo, cioè l’ubicazione nell’ambito della città.
  2. La facilità di parcheggio, soprattutto per la sicurezza e la distanza.
  3. L’aspetto esteriore dell’immobile, la sua bellezza, difficile da definire ma facile da riconoscere.
  4. L’aspetto e l’importanza dell’ingresso, la sua capacità di metterci più o meno a nostro agio e di attirarci dentro.
  5. Il primo impatto, l’accoglienza del proprietario o del personale, la loro cortesia, il sorriso garbato.
  6. Il guardaroba deve essere molto sicuro: nessuna ama lasciare abbandonato a sé il paltò.
  7. La gradevolezza dell’arredamento e della sala, il loro equilibrio stilistico, che devono essere adeguati al livello del ristorante, mai inferiori ma neanche superiori.
  8. La presentazione del tavolo: dalle posate alle porcellane, dalle tovaglie ai bicchieri, che deve essere adeguato al livello del ristorante e alla sua collocazione.
  9. L’aspetto della carta delle vivande (non si chiama menù!), la descrizione accurata di tutti i piatti (che ne sappiamo se leggiamo: bucatini alla bella zia?), le eventuali lingue straniere per aiutare nella scelta chi non conosce la nostra lingua.
  10. Lo stuzzichino e l’aperitivo iniziali, che ovviamente non dovranno essere poi inseriti sul conto.
  11. La gentilezza e i suggerimenti nella presa della comanda.
  12. Lo stesso per la carta dei vini.
  13. La distribuzione esatta dei piatti ai vari commensali senza chiedere: di chi è…
  14. L’impatto visivo del piatto, ovvero l’arte di posizionare armonicamente le vivande.
  15. Il gusto, il profumo e la qualità intrinseca del cibo che ci viene offerto.

Sarà vero? Vedete un po’ voi, noi concordiamo con lui al 100 percento.