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Gli ziti lardiati del Covo di Leo a Pozzuoli sono estremi

venerdì, 11 Ottobre 2019 di

Il menu del ristorante Il covo di Leo, locale abbarbicato sulla collinetta al di sopra di Pozzuoli e Monteruscello, vicino Napoli, dichiara “Ziti con lardo di Colonnato”.

L’atmosfera è pop, c’è il terrazzo per mangiare all’aperto nelle giornate soleggiate e i conoscitori del luogo mi assicurano che trovare posto la domenica per il pranzo è affare serio.

Ma non vogliamo aprire discussioni sull’utilizzo degli ziti o dei mezzanelli/mezzanielli lardiati/allardiati o sulla correttezza della maggiore o minore scioglimento o incorporamento del grasso nel sugo (né ovviamente badare al refuso tipografico di Colonnata), quanto segnalarvi questo indirizzo ottimo per scampagnate e pranzi robusti (sulle cene consiglierei l’età adatta).

Salvatore Valentino ha costruito un menu semplice e corposo da trattoria di altri tempi a tutta terra pur con qualche divagazione gourmet degli antipasti che fanno attenzione anche alle richieste di una clientela più giovane.

Ma il vero pezzo forte per palati forti sono questi ziti lardiati cui arriviamo dopo una galoppata tra gli antipasti del covo (10 portate a 16 €) in grado di tranquillizzare gli appetiti più voraci.

Assaggi che, beninteso, possono essere convertiti in porzioni singole di tartara di manzo aromatizzata al limone (6 €), millefoglie di patate e mortadella rivisitata (giovanile a 6 €), uno scombiccherato carpaccio di manzo cotto al limone con rucola e scaglie di parmigiano (sempre 6 € e alla domanda perché lo fate così per comprendere il sovrastare del limone la risposta lapalissiana è: “Ci piace così”), un carpaccio di funghi champignon delle nonne urbanizzate, una piacevole parmigiana bianca di melanzane rinforzata (6 €, viva la costanza), una variazione di polpette con la zucca e una salsiccia fritta.

E per non farsi mancare la frittura, patatine croccanti (3 €) e cestino di crocché di patate e zeppoline (5 €).

Tutti i prezzi divideteli per due giacché le portate – spiega il menu – sono x2!

La strada per arrivare al lardo non poteva che passare per gli ziti con la genovese abbondante di carne.

Se guardate le foto, capirete che questo è il regno dei carnivori (in alternativa al tutto pesce di Punto Nave che dista poco). Genovese anch’essa robusta.

Ma mai quanto la lardiata che Salvatore Valentino fa espressa e, probabilmente preoccupato dell’appetito dei quattro commensali, manteca con abbondanza di lardo. Contrariamente alla giurisprudenza gastronomica, rinforza il piatto.

Pasta cotta a puntino da 10 e lode e la perplessità per i cubetti scompare al primo assaggio. Non so se sia possibile parlare di equilibrio, ma il piatto è buonissimo. Pomodoro e lardo si fondono accompagnandosi.

Un vero piatto di food porn (10 € tutte le paste) che si porta un po’ di rimorsi con sé, ma permette di assaggiare in condivisione anche la scottona polacca (40 € al kg) più frollata della media delle carte di carne in giro per la regione.

L’atto di pentimento è rinunciare a uno dei dolci della casa (tutti a 5 €) e intonare il Salve Regina della buona notte con un solo bicchiere di acqua frizzante.

Voi segnatevi l’indirizzo e andateci per farci sapere se questi ziti lardiati con cubetti meritano la visita.

Il Covo di Leo. Via Cupa delle Fescine, 33. Pozzuoli (NA). Tel. +39 081.19354842

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.