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Nuove regioni rosse arancioni

Nuove zone rosse e arancioni: regole e divieti per ristoranti, pizzerie e bar

Nuove zone rosse e arancioni: si va verso un aumento delle regioni italiane inserite nelle fasce dove le restrizioni anti-Covid sono maggiori
venerdì, 13 Novembre 2020 di

Si va verso nuove zone rosse e arancioni dal 15 novembre. Campania e Toscana stanno per essere inserite tra le regioni in zona rossa. Si uniranno così a Lombardia, Calabria, Piemonte, Val d’Aosta e Provincia di Bolzano.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, visti i dati della settimana dal 2 all’8 novembre, sta per firmare l’ordinanza con i nuovi inserimenti nelle diverse fasce di rischio, come prevede l’ultimo Dpcm.

Previsto anche il passaggio in zona arancione di Marche, Emilia Romagna e Friuli. Sale così a 9 il numero delle regioni inserite in zona arancione, che già includeva Basilicata, Liguria, Abruzzo, Sicilia, Puglia e Umbria.

Sono soltanto 5 le regioni che restano in zona gialla: Molise, Lazio, Sardegna, Trento e Veneto.

Alla conferma dei nuovi provvedimenti manca solo la convalida del Comitato Tecnico Scientifico.

I nuovi dati confermano come, rispetto alla settimana dal 26 ottobre al primo novembre, quando l’indice Rt nazionale era a 1,71, il fattore di replicazione del virus sia diminuito, portandosi a 1,43.

Nonostante il dato nazionale positivo, la cabina di regia dell’ISS (Istituto superiore della sanità) e del ministero della Salute fa sapere che in molte regioni, probabilmente quelle sottoposte alle nuove restrizioni anti-contagio, la situazione starebbe peggiorando.

Di fatto, buona parte del territorio nazionale si troverebbe così in zone assimilabili al “lockdown leggero” che il governo aveva previsto nei suoi piani.

Nuove zone rosse e arancioni e la situazione delle regioni

Decreto ristori coprifuoco
©Ansa/Today

Se le nuove misure trovassero conferma, come sembra scontato che sia, l’Italia sarebbe così divisa:

Zona gialla, 5 regioni: Lazio, Veneto, Sardegna, provincia autonoma di Trento, Molise.

Zona arancione, 9 regioni: Sicilia, Basilicata, Marche, Emilia Romagna, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Liguria, Toscana.

Zona Rossa, 6 regioni: Toscana, Piemonte, Campania, Lombardia, Valle D’Aosta, provincia autonoma dell’Alto Adige.

Ristoranti, Pizzerie, Bar: cos’è vietato e cosa si può fare nelle diverse zone

Decreto ristori coprifuoco

Zona Rossa.

I servizi di ristorazione sono sospesi. Proseguono invece nelle mense e nelle attività di catering che sono aperte.

L’asporto è possibile fino alle 22 (ora in cui inizia il coprifuoco). Rimane il divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze.

Riguardo alla consegna a domicilio sono consentiti sia confezionamento che trasporto. Anche dopo le 22. Al momento della consegna vanno evitati contatti personali a distanza inferiore a un metro.

I supermercati restano aperti. In merito ai mercati, sono aperti solo quelli diretti alla vendita di generi alimentari.

I negozi di alimenti e bevande presenti nelle aree di servizio delle autostrade sono aperti. Come quelli di ospedali e aeroporti.

Zona arancione.

Anche in questo caso i servizi di ristorazione sono sospesi. Tranne le mense e le attività di catering continuativo che restano aperte.

La ristorazione d’asporto è consentita fino alle 22 (ora in cui inizia il coprifuoco), con il consueto divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze.

La consegna dei prodotti a domicilio è consentita ma con vendita a distanza non inferiore a un metro e senza riapertura del locale.

Zona gialla.

I servizi di ristorazione sono consentiti dalle 5 del mattino fino alle 18, compresa la domenica a pranzo. Vale la regola del “massimo 4 persone per tavolo”.

Sono consentite ristorazione d’asporto e consegna a domicilio con le stesse avvertenza previste per le altre zone.

I centri commerciali sono aperti tranne nei giorni festivi e pre-festivi.

Alberghi.

In tutte le zone è consentito cenare nei ristoranti degli alberghi a condizione di essere ospiti della struttura ricettiva. Cioè si può mangiare con servizio al tavolo e anche oltre le ore 18.