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Scontrino pizze Genova

“3 pizze 60 €”: ma a postare lo scontrino è il ristoratore di Genova 

Genova: sfogo di un ristoratore con tanto di scontrino postato sui social: "In 8 hanno ordinato 3 pizze, come ci dobbiamo comportare?"
martedì, 22 Agosto 2023 di

“Tre pizze a 60 €” in una pizzeria di Genova come da scontrino pubblicato su Facebook. 

Ancora un episodio di  “Scontrini pazzi”, al primo posto nella classifica estiva delle serie più viste dagli italiani che vanno al ristorante? 

Non è così. Fateci raccontare di un mondo parallelo, anzi “mondo al contrario”, per citare il titolo di un libro molto discusso nelle ultime ore. 

Stavolta, con uno sfogo in piena regola, è un ristoratore di Genova a ripagare gli “incontentabili” clienti con la loro stessa moneta: lo scontrino delle pizze, consumando un’insolita vendetta social.

Genova: “3 pizze a 60 €”. Chi di scontrino ferisce di scontrino…

Già, perché dopo mesi di polemiche innescate da clienti rabbiosi per le fregature ricevute, il taglio del toast che costa 2 € sul lago di Como o 2 caffè pagati 60 € a Porto Cervo, Simone Di Maria ha deciso di cavalcare la moda estiva delle lamentele. 

E il 14 agosto scorso, il titolare della pizzeria di Genova “La pizza di Egizio” (qui il menu del locale con i prezzi) ha pubblicato su Facebook un nuovo scontrino, ma stavolta dal lato opposto del bancone. 

In altre parole, il ristoratore ha esposto il comportamento “scorretto” dei suoi clienti. 

Dopo aver ricevuto il conto di 63 € per tre pizze (“divise tra otto persone”, sottolinea Di Maria), bottiglie d’acqua, birre, bibite e caffè, senza coperto, i clienti si sarebbero “indignati”.

Il post del ristoratore di Genova

Ma il ristoratore di Genova è passato al contrattacco postando la prova del crimine –uno scontrino con prezzi secondo lui “normali” per le pizze e il resto dell’ordine– accanto a una comanda tutta stropicciata, recuperata dal cestino dei rifiuti.

“Ma come si fa a trattare così un ristoratore?”, si è chiesto Simone Di Maria. 

“Mi sono trovato davanti 8 persone (2 bimbi e 6 adulti maleducati come pochi) che hanno ordinato 3 pizze da tagliare in 8 piatti, 2 acque, 2 bibite, 3 birre e 4 caffè. Il totale è stato di 63 €, senza coperto. Meno di 8 € a testa”. 

In pratica, secondo la sua ricostruzione supportata dallo scontrino, il titolare della pizzeria di Genova ha fatto pagare “metà Margherita (7 €) e metà Pizza Estate (14 €) come una pizza alle melanzane”, cioè 10 €. Dunque avrebbe “arrotondato i prezzi per difetto”. 

Di Maria ha così concluso il suo post: “Indignati da scontrino del ristorante, ci dite come si deve comportare il ristoratore in casi come questo?”.

Come si deve comportare un ristoratore? 

Un po’ come dire che, al netto di qualche ristoratore approfittatore, non è vero che il cliente (indignato) abbia sempre ragione. 

Quando 8 persone occupano il tavolo di una pizzeria con tavoli all’aperto dove il coperto non si paga, magari qualche piatto in più potrebbero ordinarlo.

Il post con allegato scontrino e prezzo delle pizze postato dal titolare della pizzeria di Genova ha avuto e sta ancora avendo molto seguito. Ma non tutti sono dalla parte del ristoratore. 

“C’è l’obbligo di prendere una pizza a testa?”, si legge nei commenti, “Se è così scrivilo a caratteri cubitali, altrimenti va bene come hanno deciso i clienti”.

E ancora: “A parte le pizze, la birra 19 euro? (In riferimento al prezzo di “3 birre artigianali Baladin”). Io mi vergognerei a pubblicare uno scontrino così, praticamente hanno preso tre pizze e lei ha fatto pagare il triplo”, ha scritto un altro commentatore rivolto al ristoratore di Genova.

Giusto così? 

Giusto difendere anche questo tipo di clienti (“furbacchioni”) come se fossero vittime dei ristoratori rapaci? 

O è giusto invece che in casi come questo i ristoratori si ribellino usando l’arma a doppio taglio dello scontrino “indignato”?