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Mancanza di personale al ristorante: la soluzione è il robot. Forse

Per far fronte alla mancanza di personale nelle sale dei ristoranti si prospetta l'uso di robot per aiutare i pochi operatori in carne e ossa
martedì, 13 Febbraio 2024 di

Negli ultimi anni la sperimentazione dell’impiego di robot collaborativi ha aperto nuovi scenari nei ristoranti e nel settore hospitality. Pur trattandosi ancora di numeri contenuti, questa novità sta suscitando all’interno del settore reazioni contrastanti.

Un robot può sostituire un cameriere? La risposta è no, ma il robot può invece essere di aiuto a un cameriere.

La carenza di personale in sala è un dato di fatto. Ristoranti, alberghi, strutture ricettive in genere condividono da tempo la questione. Affrontandola con il supporto di agenzie di lavoro esterne, compromessi di contratto e altre forme per ovviare al problema. Che però spesso non si risolve.

Da un sondaggio è emerso che le motivazioni legate alla difficoltà di reperire personale, giovane specialmente, sono sempre le stesse. Rifiuto di turni serali, nel weekend e durante le festività.

Io vengo dal mondo del recruiting e posso confermare il grande cambiamento partito 10 anni fa ed esacerbato dopo il Covid.

I desideri dei più giovani sono incompatibili con il lavoro in hotel e ristoranti

Le nuove generazioni cercano una libertà che non è compatibile con il lavoro nella ristorazione e nell’hotellerie. Molte attività provano ad ovviare al problema della scarsità di risorse umane con chiusure più lunghe e rotazioni di personale ad hoc. La tendenza rispetto al passato è invertita: è l’azienda che si adatta alle nuove esigenze.

Eppure nel settore hospitality flessibilità e dedizione sono fondamentali poiché hotel e ristoranti sono aperti anche nei weekend, Natale, Capodanno, Pasqua e Ferragosto. E qui entrano i robot.

L’azienda cinese Keenon ha sviluppato una tecnologia per robot ad alte prestazioni programmati per il lavoro nei ristoranti e in hotel. Ha all’attivo in 60 Paesi nel mondo una flotta di robot in grado di effettuare consegne ai tavoli e in cucina. Ma riescono anche a lavorare su più piani interfacciandosi con ascensori. A governare il movimento è un software di mappatura e localizzazione dei punti di arrivo e destinazione. 

Ho chiesto come funzionano questi robot a chi li ha acquistati.

Come funziona il robot in un hotel

robot cameriere in ascensore

Bilal Hassan, Direttore Generale del campus universitario Les Roches a Crans-Montana, prepara i giovani ad una carriera manageriale nel settore.

“All’inizio, quando abbiamo inserito il robot ho chiesto agli studenti, futuri professionisti del settore hospitality, che cosa ne pensassero. Le prime reazioni hanno indicato una barriera psicologica, in quanto gli studenti temevano la rivalità con un robot che potesse prendere il loro posto. Dunque l’80% era contrario. Ma è stato sufficiente far comprendere l’utilità nello svolgere compiti poco gratificanti per invertire il sentiment. Andare avanti e indietro lungo corridoi, portare vassoi pesanti nei tempi giusti, compiere velocemente più servizi in camera contemporaneamente. I ragazzi si sono ricreduti passando all’80% dei favorevoli. Un risultato incredibile. Ciò che ha inciso nel cambiamento della loro visione è capire che l’intervento umano nella gestione del robot è fondamentale. Esegue compiti assegnati. Così, più lo usiamo più ci rendiamo conto di quanto sia utile nel servizio”, spiega Hassan.

In un hotel, i robot hanno anche il vantaggio di costare meno di un cameriere in carne e ossa. Soprattutto nei turni di notte. Guardiamolo dalla prospettiva della cliente che ordina in camera in déshabillé. Nessun problema. E nessuna situazione di imbarazzo per la mancia. Un robot non l’attenderà.

Come funziona il robot in un ristorante italiano

robot cameriere al ristorante dell'One Siracusa

One Siracusa del Gruppo Una Hotels è la prima struttura italiana ad aver adottato i robot. Il Gruppo UnaHotels utilizza anche il robot ha uno a Malpensa per il roomservice e due a Milano.

Annibale Linguant, manager di One Siracusa, apprezza il lavoro svolto dai due robot in dotazione. “Abbiamo un robot per il servizio ristorante e l’altro per il room service, il Butler Robot, che il cliente può chiamare con un’app dalla camera. Il robot è autonomo nel prendere l’ascensore e portare nei vassoi quanto richiesto. Davanti alla porta della camera fa squillare il telefono e l’ospite gli apre. La nostra scelta è stata ampiamente ripagata in termini economici e di soddisfazione. Il nostro hotel ha soprattutto clienti della Generazione Z che apprezza questo servizio innovativo”.

L’altro robot è impegnato nella sala del ristorante.

“Abbiamo sostituito la campanella dello chef per segnalare i piatti pronti. Che era anche fastidiosa. Ora basta far arrivare il robot a consegnare i piatti ordinati ai tavoli e il cameriere li serve direttamente. Di fatto il nostro obiettivo è dare una spinta tecnologica per migliorare l’efficienza del servizio. Non per sostituire il cameriere umano. I nostri dipendenti non farebbero più a meno di Lola e di Leonardo. Ebbene sì, abbiamo dato dei nomi ai due robot che sono più human friendly.

Robot come camerieri di sala al ristorante e negli eventi

robot cameriere al ristorante

Non mancano altri esempi di utilizzo dei robot come camerieri di sala.

Hugo Boss, in occasione di un evento della Settimana della Moda, ha usato i robot Keenon per servire champagne agli ospiti.

A Trieste, il Caffè degli Specchi ha tre robot per il servizio ai tavoli che aiuta i camerieri anche nello sparecchiare. Facendosi appunto carico del maggior peso dei vassoi che può trasportare anche in un solo viaggio a differenza delle braccia umane.

I contrari e i motivi per affermare i robot

Ovviamente non tutti sono d’accordo sull’introduzione dei robot. E pensano che il servizio in camera sia più piacevole svolto da una persona in carne ed ossa. E anche alcuni chef hanno dubbi.

Michele Cobuzzi, chef di Anima Milano, vede poco il robot nella sala di un ristorante stellato come quello che guida.

Siamo probabilmente all’alba di un servizio robottizzato. È necessario avere a disposizione grandi superfici e servizi come il catering per affrontare l’investimento necessario. Un robot di servizio nella sala di un ristorante costa tra 10 e 15 mila €. I robot capaci di espletare un servizio in camera costano tra i 15 e i 20 mila €. A queste cifre occorre aggiungere il costo della struttura informatica con cui devono dialogare, la necessità di avere personale in grado di programmare e controllare le routine, i costi di manutenzione. L’investimento è alla portata di ristoranti e di hotel di fascia alta o medio alta. Proprio quelli che potrebbero avere più difficoltà a far accettare un servizio non umano.

Insomma, voi lo vedete un robot servire ai tavoli di un ristorante con le stelle Michelin?

Di Alessandra Fenyves

Ho una lunga e bellissima esperienza come headhunter nei settori moda, ristorazione e hotellerie Scrivo con passione di food, drink e lifestyle selezionando storie e prodotti che mi intrigano