Bagno Elena perde di nuovo: pronto il Beach Club Palazzo Petrucci

Il Beach Club ipotizzato da Palazzo Petrucci sul tratto della spiaggia di Posillipo a Napoli è più vicino: il Bagno Elena, infatti, ha perso anche il ricorso al Consiglio di Stato. La disputa legale, che riguarda la proroga della concessione balneare al lido sulla baia, si è risolta con la revoca definitiva della concessione. L’allungamento dei termini è venuto meno e il primo effetto immediato tra le parti in contesa è che la spiaggia di Posillipo ritorna libera. Niente lettini e ombrelloni sul tratto di arenile occupato dal Bagno Elena.
I Giudici Amministrativi hanno respinto il ricorso del Bagno Elena e sancito che l’Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Centrale metta a bando la concessione dell’arenile di Napoli. Non c’è quindi più spazio per proroghe, ma la necessità che l’Autorità dia luogo alla rimodulazione delle aree di concessione.
Rimodulazione è la parola chiave per spiagge aperte a tutti

Rimodulazione è la parola chiave di quanto accaduto al TAR della Campania a giugno (Sentenza n. 4623/2025) e ribadito dal Consiglio di Stato il 16 luglio (Ordinanza n. 2614/2025). Significa che l’Autorità Portuale deve, come da sue linee guida, ripensare la baia di Posillipo assicurando l’accesso libero e gratuito ad almeno il 30% della spiaggia. E individuare le aree che possono essere oggetto di un nuovo bando. Per assegnarle in concessione con un bando cui potranno partecipare i vecchi concessionari – Bagno Elena e Ideal – e tutti coloro che manifesteranno l’interesse come ha già fatto Palazzo Petrucci.
Che ha già elaborato una proposta di suddivisione rispettosa di quel 30% di spiaggia libera da assicurare a napoletani e turisti. Lo schema è simile a quello di assegnazione dei dehors dei ristoranti con gli spazi antistanti i prospetti.
“Come avevo già dichiarato in occasione della sentenza del TAR, sono felice che la nostra azione abbia messo in luce un difetto macroscopico del sistema di proroghe di una concessione scaduta”, spiega Edoardo Trotta, titolare di Palazzo Petrucci. “È una vittoria per Napoli e per i napoletani che si riappropriano di un bene della collettività. Poi come già detto da anni, noi chiediamo la rimodulazione della spiaggia, come è stato anche rilevato in sentenza, per poi concorrere ai bandi per le porzioni di spiaggia effettivamente concedibili, ma che devono tutelare almeno il 30% di spiaggia libera che oggi a Posillipo non c’è”.
L’ipotesi del Beach Club Palazzo Petrucci e il 30% di spiaggia libera

Su questa base c’è l’ipotesi della suddivisione in aree in concessione e spiaggia libera. Ma in pochi giorni lo scenario corre anche più veloce. Marco Di Stefano di Federnautica e membro dell’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare che è organo consultivo dell’Autorità Portuale spiega in un’intervista al Mattino: “La sentenza sulla concessione del Bagno Elena non vale solo di per sé (e quindi nei confronti di Palazzo Petrucci, ndr), ma ha reso nulle tutte le proroghe del litorale napoletano”.
Quindi la disponibilità del bene pubblico ritorna all’Autorità Portuale che deve appunto gestirla e promuovere i bandi di concessione. Anche se il Comune di Napoli ha ottenuto appena tre giorni fa – spiega il Mattino – la gestione temporanea delle spiagge libere. Il Consiglio Regionale della Campania ha però da tempo approvato un Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo in cui si stabilisce appunto la soglia minima del 30% di spiaggia libera non concedibile. E alcuni Comuni, come Portici ed Ercolano, hanno acquisito i tratti di spiaggia e hanno bandito le gare. Il Comune di Napoli sta attrezzando l’ufficio tecnico di tutela del mare per gestire la situazione, ha spiegato al Mattino l’assessore comunale al Mare Edoardo Cosenza.
Quando ci sarà il Beach Club Palazzo Petrucci

Dunque si saprà solo nei prossimi giorni chi dovrà bandire la gara in tempi celeri. Il Consiglio di Stato nella sentenza destinata a ridisegnare lo scenario delle concessioni balneari, probabilmente ben oltre la spiaggia di Posillipo e la disputa Palazzo Petrucci – Bagno Elena, scrive: l’obbligo dell’Autorità di assumere celermente ogni determinazione conseguente alla cessazione del rapporto concessorio per cui è causa“.
E ancora sancisce “l’immediato rilascio, senza ulteriore indugio, dell’area demaniale detenuta dall’appellante, affinché la stessa sia restituita al suo naturale uso in favore della intera collettività, ovvero immediatamente sottoposta a gara”. Se ci fosse qualche dubbio sulla portata nazionale della decisione, Scatti di Gusto vi anticipa che il settimanale tedesco Stern ha inviato la corrispondente italiana a Napoli proprio per esaminare la questione. E comprendere gli effetti in concreto della direttiva Bolkestein sulle spiagge libere. Tema che evidentemente è a cuore dei turisti tedeschi che scelgono l’Italia per le vacanze.

Tertium non datur, o quasi. Perché nelle more dell’espletamento della gara di assegnazione potrebbe essere ri-affidata la gestione al concessionario. Ma difficilmente le associazioni che lottano per il riconoscimento delle spiagge libere in questo 30% staranno a guardare.
Ed ecco quindi la proposta di Palazzo Petrucci per la rimodulazione della spiaggia indirizzata con una sorta di lettera aperta all’Autorità Portuale e al Comune di Napoli. “Noi vogliamo concorrere a rendere migliore la baia di Posillipo, chiediamo all’Autorità Portuale e al Comune di prevedere canoni adeguati per le concessioni e di mettere insieme le esigenze dell’interesse pubblico e l’interesse privato per offrire un servizio all’altezza della notorietà turistica di Napoli. Anche in vista di appuntamenti importanti come la America’s Cup del 2027. Napoli merita di più, è il suo momento”. Così Edoardo Trotta spiega il significato della sua idea.
Il Beach Club gastronomico di Palazzo Petrucci

Trotta si aspetta le gare in autunno e spera di vedere il Beach Club operativo per l’estate 2026. L’euforia della vittoria al Consiglio di Stato ha contagiato anche lo chef Lino Scarallo. Che sarà chiamato a gestire pranzo, cena e intermezzi sulla spiaggia.

“Cenare pieds dans l’eau al tramonto o pranzare in spiaggia è un richiamo fortissimo alle tradizioni dei borghi marinari che costituivano la città di Napoli. Noi abbiamo di fronte Palazzo Donn’Anna, uno dei luoghi iconici della città, che è del XVII secolo. E penso anche a Borgo Marinari prima della colmata di fine ‘800. Uno scenario incredibile per le regate dell’America’s Cup con barche iper moderne. Penso che la cucina debba esaltare questo ponte tra passato e sguardo al futuro. Insomma, sì e con forza, ai piatti tradizionali del Menu Napoli soprattutto a pranzo. Ma questa è anche l’occasione per una contaminazione offerta dalla partecipazione di barche che arrivano da tutto il mondo. E noi, come Napoli e come Italia, vogliamo altre vittorie. Non ci basta solo il 4° scudetto. Cerchiamo il successo dal mare e sul mare fino a tavola”.

Di più al momento non vuole dire su cosa proporrà alla tavola del Beach Club Palazzo Petrucci. Sul futuro in cucina, la sua intervista al TG1.
