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Che colpiscono anche il settore dei ristoranti e delle pizzerie con il divieto di asporto dopo le ore 21.
\n\n\n\nResta invece consentito il delivery senza limiti di orario.
\n\n\n\nLe prescrizioni iniziano a sommarsi. Dopo l’obbligo di chiusura delle attività di ristorazione alle ore 24, arriva questo nuovo giro di vite che non fa presagire nulla di buono.
\n\n\n\nLa progressione dei contagi, 1.127 nuovi positivi su 13.780 tamponi effettuati (309 in più di ieri ma con 2.384 tamponi in più effettuati), non lascia molto spazio di manovra.
\n\n\n\nLo stop al cibo di asporto non è il solo provvedimento adottato in Campania.
\n\n\n\nE’ stato deciso che non ci saranno lezioni in presenza nelle scuole primarie e secondarie fino al 30 ottobre. Sospese anche le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.
\n\n\n\nVietato organizzare feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente.
\n\n\n\nDalla sede della Regione Campania chiariscono che si tratta di “misure rigorose” adottate “con il doppio obiettivo di limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”.
\n\n\n\nIl governatore De Luca aveva annunciato che, se i casi fossero aumentati fino a 1000, avrebbe dichiarato un altro lockdown. «Se hai un incremento in termini assoluti di 800 positivi al giorno», ha spiegato, «è evidente che arriviamo alla chiusura di tutto. Non vogliamo drammatizzare, ma vogliamo semplicemente fare un calcolo numerico», riporta il Corriere della Sera.
\n\n\n\nL’emergenza Coronavirus fa paura ai ristoranti e alle pizzerie della Campania, almeno alla voce asporto.
I contagi da Covid superano i 1.000 casi e il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, rende più stringenti le misure di prevenzione.
Che colpiscono anche il settore dei ristoranti e delle pizzerie con il divieto di asporto dopo le ore 21.
Resta invece consentito il delivery senza limiti di orario.
Le prescrizioni iniziano a sommarsi. Dopo l’obbligo di chiusura delle attività di ristorazione alle ore 24, arriva questo nuovo giro di vite che non fa presagire nulla di buono.
La progressione dei contagi, 1.127 nuovi positivi su 13.780 tamponi effettuati (309 in più di ieri ma con 2.384 tamponi in più effettuati), non lascia molto spazio di manovra.
Lo stop al cibo di asporto non è il solo provvedimento adottato in Campania.
E’ stato deciso che non ci saranno lezioni in presenza nelle scuole primarie e secondarie fino al 30 ottobre. Sospese anche le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.
Vietato organizzare feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente.
Dalla sede della Regione Campania chiariscono che si tratta di “misure rigorose” adottate “con il doppio obiettivo di limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”.
Il governatore De Luca aveva annunciato che, se i casi fossero aumentati fino a 1000, avrebbe dichiarato un altro lockdown. «Se hai un incremento in termini assoluti di 800 positivi al giorno», ha spiegato, «è evidente che arriviamo alla chiusura di tutto. Non vogliamo drammatizzare, ma vogliamo semplicemente fare un calcolo numerico», riporta il Corriere della Sera.