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Ristoranti
14 Marzo 2014 Aggiornato il 17 Marzo 2014 alle ore 10:52

Cosa mangerete da Eataly Smeraldo che apre il 18 marzo a Milano

Finalmente ci siamo. Eataly Milano apre lì dove era il Teatro Smeraldo. Il 18 marzo, a 166 anni dalle Cinque Giornate di Milano, taglierà il nastro il
Cosa mangerete da Eataly Smeraldo che apre il 18 marzo a Milano

Eataly Smeraldo apre

Finalmente ci siamo. Eataly Milano apre lì dove era il Teatro Smeraldo. Il 18 marzo, a 166 anni dalle Cinque Giornate di Milano, taglierà il nastro il 25esimo Eataly in Italia e nel mondo. Ma stasera la stampa ha il privilegio di godersi l’anteprima. E noi ci siamo.

Eataly Smeraldo

Il Cicerone della serata, ovviamente, sarà Oscar Farinetti.

etaly-cassefolla

L’impressione è che arriverà non solo la stampa, ma Milano tutta. All’ingresso, infatti, si formano code sin dall’orario di appuntamento, le 18.

Tempo di entrare, e a farla da padrone nell’area vicino alle casse ci sono le immagini dei big della musica che hanno suonato allo Smeraldo. Da David Bowie nel ’91 a Ray Charles nel ’99 fino a Mina nel ’58 – che qui ha debuttato, proprio come Adriano Celentano –  e poi l’immenso Lucio Dalla nel 2007.

tetto Eataly Smeraldo

Per chi ama il teatro e la cultura, la prima impressione è forte. Dello Smeraldo non resta più nulla, nemmeno il tetto: rimangono a dire che sì, i tempi che furono non li abbiamo solo immaginati, le colonne all’ingresso. Ma non c’è tempo per i ricordi, nè per i convenevoli. La stampa (?) non si ferma, scavalca i primi capannelli di persone, e si avventura.

librerialibri

Superata l’area delle casse si arriva nella zona antistante alla hall centrale, occupata dai libri, e non solo di cucina. Immancabili le ‘Storie di coraggio’ di Farinetti, la ‘Rottamazione’ di renziana memoria, ma anche i più intellettuali Travaglio e Saviano. Ma è un attimo, e già si scorgono i primi corner dedicati al vero motivo per cui ci troviamo qui: le eccellenze culinarie.

Piano terra

Da una prima occhiata, il piano terra sembra dedicato alla classica – e milanesissima – toccata e fuga. Tutto, dal corner del caffè Lavazza alla Gelateria Alpina fino al cioccolato di Venchi, alla piadina romagnola dei fratelli Maioli e a ‘Ino – il panino fiorentino di Alessandro Frassica – sembra richiamare uno stop ‘pronti e via’.

“Si chiama Eataly Smeraldo perchè nn siamo una catena. Aborro i luoghi fatti con lo stampino, non siamo Starbucks, e tantomeno McDonald’s”. A parlare è Oscar Farinetti, che non ama i convenevoli e si vede: prende subito la parola e intrattiene la stampa con un discorso che spazia dal di questi tempi inflazionato monologo sulla bellezza alle scuse a Roberto Maroni fino al Risorgimento italiano. “Qui hanno trovato lavoro 352 persone”, rimarca orgoglioso.

eataly-smeraldo-palco

“Vogliamo ricostruire il teatro popolare del 700”, aggiunge Farinetti in riferimento al palco dal quale declama. Qualcuno sogghigna, ma i fan dicono che non c’è tempo per le critiche in questo giorno di festa.

farinetti-palcofarinetti-palco-eataly

Come prima cosa decidiamo di assaggiare il pane e le focacce, farcite di prosciutto cotto, mortadella e prosciutto crudo. Come inizio non è affatto male.

panegelateria

Concludiamo il nostro giro al pianterreno fermandoci davanti a Lait- Gelateria Italiana, di proprietà di quelli che Farinetti definisce “due miei amici dell’astigiano”. “Con Gelateria Italiana siamo soci”, ci tiene subito a ricordare. Il gelato qui è fatto con latte di razza piemontese d’alpeggio. Ma è un attimo e scorgiamo la cascata di cioccolato di Venchi. Aiuto.

palco-eataly-smeraldo

Dal palco – dove sin dall’apertura si esibiranno giovani artisti e pop star affermate, una programmazione con tanto di direttore artistico – Farinetti preannuncia che durante l’inaugurazione del ristorante Alice, prevista per martedì prossimo, chiederà scusa a Roberto Maroni, il governatore della Lombardia, per le affermazioni fatte a suo tempo su un’eventuale vittoria della Lega Nord alla Regione. “Faccio mea culpa, chiederò scusa. La democrazia alla fine ha sempre ragione”, fa dietrofront Farinetti. Ma qui le persone interessate alla politica paiono poche, e c’è chi non vede l’ora di iniziare gli assaggi. 

mago-zurlì

E per alleggerrire la dissertazione, alla fine, arriva anche Cino Tortorella, in arte Mago Zurlì!

panetteria

Ma io sono già vicino alla panetteria, che sembra molto interessante. Non trovate?

Primo piano

pasta

Il primo piano è tutto dedicato al fresco.

pescheria

La mozzarella è prodotta in live show da Miracolo a Milano. La pasta fresca fatta a mano dagli sfoglini è di Michelis. La carne è sempre de La Granda piemontese (c’è Sergio Capaldo).

La pescheria è affidata a Sandra Ciciriello, socia di Viviana Varese che ha trasferito qui il ristorante Alice, e grande esperta di pesce. C’è anche una grande area dedicata ai fritti – qualsiasi fritto vi venga in mente – e ‘per cultura’, scommettiamo di essere ingrassati cinque chili soltanto con il cono di pesciolini fritti e la focaccia zuccherata fritta, che dico, frittisima. D’altra parte, e qui cito Farinetti durante il suo discorso, “il fritto ci fa godere”. Come dargli torto.

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Ma, immancabile, c’è anche l’area dedicata ai salumi e alla rosticceria. Gli animali sono tutti allevati a terra, ci tengano che sia chiaro.

mozzarella

Posso dire nel frattempo che la mozzarella non mi convince?

Secondo Piano

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Il terzo piano è dedicato al caffè Vergnano e agli alcolici, vino e birra su tutti. Immancabile, lo spazio interamente dedicato al Vino Libero. 

Aliceristorante-alice

Ed ecco, accanto ai due ristoranti monotematici di carne e pesce e alle due aule adibite a scuole di cucina (con il contributo di Arclinea e Valcucine), il locale di Viviana Varese, Alice, con una vista magnetica sulla piazza.

ciciriello

Per l’occasione, hanno preparato un incantevole risotto allo zafferano con crema di parmigiano. Incantevole davvero, più lo mangio più me ne convinco. Scusate ma è arrivato il momento di scappare.

[Immagini: Caterina Zanzi, Emanuele Bonati]

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