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Milano. I 5 migliori poke da assaggiare subito

lunedì, 04 Febbraio 2019 di

Il poke è il cibo preferito dei Pokèmon? Bisogna mangiare poke proteine animali? Che intenzioni avrà costui, che mi manda dei poke su facebook?

Niente di tutto questo, signore e signori: il poke hawaiano è una delle mode gastronomiche più recenti, almeno a Milano. In realtà se ne parla già da un po’, e viene già proposto all’interno di menu generalisti – ma ultimamente hanno aperto diversi locali appositamente vocati al poke. Spesso mono-locali, nel senso dell’offerta (poke) e delle sedie (poche).

Anzitutto: non chiedetemi come si scrive (poke? poké? pokè?) e nemmeno come si pronuncia (pòke, pok, pokè, pokèi, poukei… le ho sentite, e lette, tutte, e non ho amici hawaiani a cui chiederlo). Il poke è un riso in bianco con su del pesce crudo, o se preferite un’insalata di riso fatta col pesce crudo, o magari un sushi decostruito extra-large: insomma, un piatto composto da una base di riso, del pesce crudo appunto, e verdure, condito con salsa di soia, cipolle, olio di sesamo. Piatto proteico dei pescatori hawaiani, che lo preparavano col pesce appena pescato, in origine tonno o polipo, una specie di tartare o di ceviche, possiamo dire; attorno al 2012 è diventato “di moda” negli Stati Uniti, utilizzando anche altri tipi di pesce, alghe, verdure, e soprattutto aggiungendovi il riso (e mutando la grafia in poké, per differenziarlo dall’originale).

Quella che si sta diffondendo qui da noi è la versione (più o meno) “gourmet” del poke, ovvero locali (che spesso si moltiplicano quasi istantaneamente) che propongono rielaborazioni del piatto, mantenendone ovviamente la struttura riso + pesce + ingredienti (fra i quali spesso incontriamo l’avocado, cibo-tormentone dei nostri giorni).

E allora vediamo come ci si può orientare nella jungla delle proposte con 5 locali di poke che abbiamo testato di persona personalmente.

1. La Pokeria

Forse quello che preferisco, fra quelli che ho provato: mi è sembrato più ricco, più saporito degli altri. L’ho notata l’anno scorso, passando in XXII Marzo, ancora in cantiere: Pokeria by Nima. Fa parte del gruppo di locali che fa capo a Nimasushi, ristorante giapponese (sedi a Milano, in Centrale, a Firenze, Giussano, Mariano Comense), e ha aperto, oltre che in XXII Marzo, anche sui Navigli, in corso Venezia, in XXV Aprile e in Moscova. Le ciotole (bowl) possono essere piccole, regolari o grandi, 6/9/13 €; possono essere composte a piacere, oppure possono essere scelte dal menu: Salmon, Riso bianco, salmone, avocado, edamame, wakamame, sesamo, Tuna, Riso bianco, tonno, avocado, dry nori, cetriolo, sesamo, Veggie, Riso nero, wakamame, avocado, edamame, pomodorini, sesamo. Anche queste, in 3 formati, da 7/10/14 €.

La Pokeria. Corso XXII Marzo, 25. Milano. Tel. +39 0298670010.

2. I Love Poke

Cinque – per il momento? – le sedi milanesi (prossimamente anche Torino Dubai Londra) per questo format I Live Poke. La location più bella, quella in Duomo, anzi, in piazza dei Mercanti (le altre sono in Fabio Filzi, Sebastiano del Piombo, Turati e Tortona) – ma solo l’esterno, diciamo, il locale è un po’ troppo piccolo, un po’ troppo striminzito, insomma poco attraente. Non mi ha entusiasmato, questo poke, forse l’impressione del negozietto microscopico, con un via vai incessante di fattorini di delivery – ecco, sembrava più un centro di distribuzione che un locale per mangiare (un paio di tavolini alti con sgabelli alti all’esterno, e basta). Me lo sono portato a casa, quindi l’ho “decontestualizzato”: era anche buonino, niente da dire, ma mi è sembrato solo “normale”. Si possono scegliere due formati, regular (9,90 €, con 2 proteine) o large (12,90 €, con 3 proteine), e scegliere gli altri ingredienti, dalla base, riso bianco o integrale, quinoa, insalata o metà e metà, alle verdure e salse. Oppure una delle proposte del menu, i Top Poke, da 13,50 a 15,90 €.

I Love Poke Duomo. Piazza Mercanti angolo Passaggio degli Osii, 2. Milano. Tel. +39 0289770713.

3. Maui Poke

Aperto mi pare l’estate scorsa a due passi da piazza Affari, Maui Poke. Food & Drinks ha l’aria hawaiiana, simpatica, ma il poke anche qui buono ma non entusiasmante. Va detto che ci sono andato nei primi giorni di apertura, magari erano ancora poco rodati (anche il servizio, un po’ incerto). Si tratta di un locale-aperitivo-pausa pranzo-cocktail bar (buoni i cocktail, almeno quelli che ho assaggiato).
Il menu prevede poke “originale” (senza riso), ovvero Salmone (12,00 €: Cubetti di salmone marinato con salsa di soia, lime, zenzero, olio di semi di sesamo con aneto e semi di sesamo) e Tonno (13,00 €: Cubetti di tonno marinato con wasabi, soia, zucchero olio di sesamo, con cipollotto, alga nori e semi di sesamo), e una serie di poke bowls, con riso bianco tipo sushi, riso venere, riso basmati 0 insalata, fra i 12,50 e i 15 €. Qualche esempio: Spicy Tuna, Cubetti di tonno conditi con maionese leggermente piccante, briciole di frutta secca e semi di sesamo, Lomo Lomi Salmon Poke, Salmone marinato (salsa di soia, olio di sesamo, lime, zenzero) chily flakes, cipollotto, cipolla rossa, katsuobushi, pink ginger, semi di sesamo, Poke Tris Mango Special, Cubetti di salmone, tonno e ombrina con ananas arrostito,avocado e salsa al mango leggermente piccante, Vegan Poke, Spaghetti di verdura croccante conditi con salsa tsatsiki con avocado, patata dolce e ceci, Gold Ginger Poke, Cubetti di salmone e tonno con avocado, cipollotto, bacche di goji con salsa all’ananas, zenzero, olio di cocco e aceto di vino bianco.

Maui. Via S. Vittore Al Teatro, 3. Milano, Tel. +39 0291572898.

4. Poke Away

Via Santa Tecla, a due passi dal Duomo, uno da piazza Fontana, uno da via Larga, qualcuno di più dall’Università Statale: più centro di così non si può. Tipologia: locale micro, forse 8/10 posti a sedere, stessa gestione mi par di capire della panzerotteria Il Priscio e del ristorante A’Mare lì di fianco. Buono, sì, il poke. Come in molti locali, preparato lì al bancone, sotto i tuoi occhi. Bowls da 7/10/13 €, componibili a piacere, oppure a scelta dal menu, spendendo dai 12 ai 16 € (qualche esempio: Okulele Poke Bowl, tonno, avocado, pomodorini, mango, cipolla rossa, sesamo, coriandolo, daikon e salsa hawaiiana 16,00 €; Honolulu Poke Bowl, tonno e branzino, edamame, rapanelli, mais, zenzero, wakame, funghi shitake e salsa tamarindo 16,00 €; Hula Poke Bowl, tafu, rapanelli, cetriolo, anacardi, porro, carote, wakame goma, pannocchiette e salsa al sesamo, 12,00 €). Una seconda sede in corso di Porta Ticinese 1.

Poke Away. Via santa Tecla, 5. Milano. Tel. +39 0289680412,

5. Pokeia

Anche qui, abbinamento con i cocktail, anzi buoni abbinamenti con buoni cocktail, e un buon poke. Siamo in via Magolfa, in quel grumo di viuzze che circondano i Navigli; un angolo di Milano molto bello, un locale soppalcato, abbastanza carino, pubblico identificabile fra i giovani affluenti, mentre gli altri locali citati sono un po’ più generalisti (a parte forse Maui, che vira appunto sul cocktail bar ed è in piazza Affari). In menu, Molokai: riso nero, tonno, cipollotto, jalapeno, mais germogli, noci pecan, salsa con mango affumicato, lime e peperoncino, 10 €; Oahu: riso bianco, salmone, daikon, avocado, mandorle, wakamame e salsa con maionese al wasabi, avocado e cardamomo, 14 €; Maui: riso bianco, ceci, insalata di sedano, fragole, salicornia, nocciole e salsa con peperone fragola e timo, 10 €.

Pokeia. Via Magolfa, 25/27. Milano. Tel. +39 0236513923.

Il precursore: The Botanical Club

Lo lasciamo fuori dalla rassegna semplicemente perché non è un locale dedicato al poke, come gli altri, ma lo aggiungiamo qui perché è stato probabilmente il primo a puntare su questo piatto a Milano, anche se in un contesto diverso, quello dell’alta mixology.

In carta, Poké di salmone, mango, lime, olio di sesamo, chile serrano, teriyaki, alga nori, daikon, cetriolo, 16 €; Poké di tonno, gambero scottato, coriandolo, avocado, jalapeño, edamame, ceci soffiati, salsa teriyaki 16 €.
Onore al merito.

The Botanical Club. Via Pastrengo, 16. Milano. Tel. +39 0236523846. 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.