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26 Aprile 2025 Aggiornato il 26 Aprile 2025 alle ore 09:59

Luca Fantin lascia il Bulgari Restaurant di Tokyo

Luca Fantin lascia la cucina del Bulgari Restaurant di Tokyo, chef trevigiano che potrebbe ritornare in Veneto, forse a Venezia
Luca Fantin lascia il Bulgari Restaurant di Tokyo

Questa settimana finisce l’esperienza di Luca Fantin al Bulgari Restaurant di Tokyo.

In attesa di re incontrarlo prestissimo su altri palcoscenici gastronomici, ecco il mio racconto di quando ci incontrammo per la prima volta. Correva l’anno 2019.

Ginza. 

Ore 13 di una giornata di novembre.

Tokyo è pervasa da una strana sensazione, complice la temperatura inusuale di questi giorni, più primaverili inoltrati che quasi invernali.

La gente cammina per le strade della moda e dei grandi magazzini Matsuya e Takeshimaya in manica di camicia e con l’aria svagata della primavera.

Ma noi svagati non siamo.

Per nulla. Anzi. Abbiamo una meta precisa: il Bulgari Tokyo con Luca Fantin.

A Ginza sembra di essere a New York, sulla Fifth Avenue.

Stessi grattacieli, stessi marchi, stessa atmosfera. Solo una cosa manca: il suono del clacson. Te ne accorgi dopo un po’, che non senti suonare. È vietato, se non per episodi eccezionali. E il risultato è un traffico più ordinato, più attento. Immaginatevi se lo facessimo a Napoli!

Ecco finalmente il grattacielo di Bulgari, in piena “zona lusso”, dirimpettaio di Cartier e di Chanel.

Entriamo dal portone: reception, corridoio, ascensore e si sale di qualche piano. Più un ricevimento da grande albergo di lusso che da ristorante.

E d’altronde nel mondo del lusso pienamente siamo, con un brand come Bulgari che, pur non essendo più italiano da tempo, rappresenta la preziosità della nostra nazione nelle centralissime vie della moda di tutto il mondo.

Ci accoglie Luca Fantin, lo chef, e come sempre succede tra veneti, non c’è Giappone che tenga: “se parla en lengua, e se non te capissi te te tachi”.

Il Veneto è “casa”, ma qui da Luca ci si sente a casa indipendentemente da questo. Entriamo in cucina e inizia l’avventura: chef’s table e via. Li ricordo ancora.

Una cena da Luca Fantin a Tokyo

Luca Fantin e i ricci di mare
  • Minestrone…( ma che minestrone !)
  • Essenza di carota
  • Calamaro Aoriika con Cavolfiore 
  • Spaghetti ai ricci di mare, grande citazione del Sud Italia, con Uni (ricci) nipponici.
  • Ravioli barrata alici e crema di broccoli
  • Risotto castagne e parmigiano Reggiano Vacche Rosse
  • Kinki Caviale (pesce e caviale)
  • Scampi al pomodoro
  • Cervo e fichi
  • Dolce di latte.

Era il menù ideato da Luca per celebrare i dieci anni di Fantin a Tokyo.

Arricchito da un Annamaria Clementi del 2009, Planeta Eruzione 1614 del 2016, GajaeRey 2016 e Gravner Breg 2000, tra gli altri vini.

Come dice Fantin, “le stagioni ed i meravigliosi prodotti che il Giappone offre sono la musa che quotidianamente ispira la mia interpretazione della cucina italiana contemporanea”.

Non vi sono segreti, quindi, e nemmeno alchimie. Solo una grande mano, una splendida scelta di ingredienti e una incredibile creatività.

Quella creatività che, unita alla sua gentilezza, semplicità e simpatia, fanno di Fantin “il“ cuoco Italiano in Giappone, e uno dei migliori nel mondo.

Siamo stati molto bene.

Avevamo mangiato, bevuto, chiacchierato, riso.

Ci divertimmo molto.

E molto apprezzammo questa cucina creativa, di lusso ma non snob, alta ma non pretenziosa, di territorio ma italo/nipponica.

E molto apprezziamo lo chef, uno straordinario portabandiera dell’Italia gastronomica.

Se non fosse stato dall’altra parte del mondo, sarei andato a mangiare da lui ogni sera.

Che sia possibile rivedere Luca Fantin in Italia? Magari a Venezia.

Argomenti:
Tokyo
totochef
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