Macchépasta a Mestre, 5 padellini di pasta fresca a prezzo super

Macchépasta a Mestre è un locale aperto da appena un mese. Si tratta di un primo test di un progetto molto ambizioso dell’azienda “Da Michele”. Il manager Danilo Imbrogiano e il socio e volto della sede Andrea Azzinnari hanno messo in piedi un piccolo locale in cui la pasta fresca è assoluta protagonista.
Nel menu troviamo infatti tutti i principali primi della tradizione del nostro Belpaese e altri più elaborati. L’ambiente è raccolto, moderno e confortevole, allegro e “rumoroso” con la musica dalla radio ad un volume abbastanza alto, con la pasta fresca in vetrina e una struttura luminosa della Penisola che regna in sala.
Format di pasta senza sprechi

C’è una formula da veri mangioni ma senza sprechi, il “Pasta day”: cinque padelle di pasta diverse (da condividere per tutto il tavolo) a 19,50 euro a persona (acqua, coperto e bevande escluse) ma non arriva la successiva se non si finisce quella precedente.
Mestre è stata scelta, oltre che per la presenza ormai stabile degli altri locali dell’azienda, per intercettare il gran flusso turistico che ci si affaccia transitando per Venezia e non a caso la location è proprio nei pressi della stazione. Ma ciò che è lodevole è la cura con cui i ragazzi che hanno preso in mano il progetto hanno voluto preservare l’autenticità delle ricette classiche regionali. Non si sono fidati del “semplice internet”, ma si sono recati in ogni regione per chiedere alle donne anziane dei paesi gli ingredienti e i passaggi del piatto più tradizionale. Così da incrociare le informazioni e riportarle nella cucina del ristorante.

La formula è obbligatoria per tutto il tavolo e le cinque paste sono prestabilite. Le porzioni nella padella sono contenute: divise per ciascun padellino diventano circa 60 grammi, forse. Ma in questo modo si riesce tranquillamente a mangiarle tutte e chiaramente anche a saziarsi.
Pasta express e servizio da osteria

La sala ha una quindicina di tavoli (circa 40 coperti) più il dehors. Il servizio di Macchépasta è da osteria, veloce e senza fronzoli: il pane arriva con un paio di fette dentro una busta di carta, il formaggio è monoporzione in bustine di plastica.
Le padelle arrivano in pochissimo tempo, quasi a voler seguire un’impronta da fast food, il che si presta molto come soluzione anche per le pause pranzo. Davanti a sé, su tovagliette di carta, c’è un padellino che funge da piatto. Il personale è empatico, entusiasta, proattivo, sorridente e non invasivo, chiede se tutto è piaciuto e accetta di buon grado richieste, accortezze e suggerimenti. Si avverte un’impronta meridionale.
La cucina ha dei buoni margini di miglioramento ma ottimi punti saldi e prospettive di crescita.
Come si mangia da Macchépasta a Mestre

I maccheroncini alla norma inaugurano il percorso “spadellato” portando la Sicilia in tavola. E i sapori si sentono con il fritto della melanzana in un sugo corposo e adornato da una buona ricotta salata. La pasta corta è molto sottile oltre che fresca e per questo purtroppo scotta, anche se in cucina si impegnano a tenerla in acqua non più di due minuti. Le melanzane non sono asciugate dall’olio e croccanti, ma è una scelta legittima.

La seconda padella è un ragù che però non lascia il segno. Il sugo è un po’ liquido, si nota una trasparenza, quindi poco rappreso, e la carne non ben rosolata. In compenso la tagliatella ha una buona elasticità.
La carbocrema della Carbonara

La terza pasta è probabilmente il cavallo di battaglia di Macchépasta e sicuramente la migliore delle cinque provate: una carbonara ottima. Crema rappresa ma uovo non stracciato, di un giallo acceso, guanciale croccante il giusto e sapidità bilanciata. Anche gli spaghetti quadrati sono, su specifica richiesta, ben al dente. La “carbocrema”, ci racconta Danilo, è il risultato di tante prove, la preparano a parte e la usano per tutte le padelle.

La terza è un pesto grossolano fatto in casa e ben eseguito, leggermente liquido per via probabilmente della mantecatura a freddo con un po’ d’acqua. Ma il sapore c’è.

L’ultima portata è una cacio e pepe con una crema azzeccatissima ma con la scelta di un formato di pasta che lascia perplessi: le tagliatelle, che tornano ad essere un po’ avanti di cottura. La forchettata però è avvolgente e confortante (qui, invece, la ricetta della cacio e pepe con i tonnarelli).

Il personale ci tiene poi a farci assaggiare gli arancini e si capisce subito il motivo: fragranza e leggerezza la fanno da padroni e si capisce a l’impronta siciliana dei gestori.

La formula da 19,50 euro non comprende bevande e coperto. Il prezzo medio, includendo l’acqua e un antipasto, è sui 30 euro a persona. Ma anche gli altri primi singoli non superano i 13-15 euro. Il ristorante sui prezzi non risente dunque dell’influenza turistica veneziana.
Macchépasta nasce da un’idea chiara e precisa concretizzata da studio e progettualità. Una buona opzione per cene con gli amici e per pause pranzo.

MacchéPasta Via Cappuccina, 169, 30172 Venezia VE. Telefono: 041 098 8233 . Instagram Sito web
Orari: aperto tutti i giorni pranzo e cena, dalle 12:00 alle 23:00




