Resilienza fa centro a Salerno anche come osteria di qualità

Resilienza a Salerno non è solo pizzeria ma anche osteria. Gennaro Coppeta e il suo manico lo conoscete bene se siete frequentatori di queste pagine alla voce pizzeria. 27° nella classifica provvisoria del Campionato della Pizza. Ma soprattutto vate di Slow Food e dei suoi presidi in città.
La domenica a pranzo è dedicata solamente alla cucina. Niente pizze, ma per voi – come per noi – sarà lo stesso felicità. Con una posizione ben più avanzata in una classifica trattorie e osterie. In cui svetta anche per prezzi abbordabili considerate porzioni abbondanti che vi satolleranno con due piatti.
Riassumendo dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 15:00 c’è il Business Lunch (niente pizza). Il sabato e la domenica sempre dalle 12:00 alle 15:00 c’è il menù alla carta (e niente pizza). Dal lunedì al sabato dalle 19:30 alle 23:30 è tutto pizza.
E allora vediamo cosa e come si mangia dalla cucina.
I piatti da osteria di Resilienza a Salerno

Non è il turno della pizza ma comunque una ripiena di benvenuto ci sta. Gli piace vincere facile a Coppeta.

Questo (nuovo) pazzo autunno ha allungato la stagionalità delle verdure. E quindi andiamo subito con le melanzane. Proposte sia nella versione super classica salernitana – quindi indorata e fritta – (9 euro) che in una titillante melanzana spaccata con la trendaiola burrata e le alici (10 euro). Due esecuzioni perfette per cottura, sugo e morso. Un ottimo avvio.

Rinfrancato anche dal doppio cestino di pane riporto dell’impasto della pizza. Quindi dalla pizzeria Resilienza all’osteria: quasi bianco e integrale. Uno meglio dell’altro.

Carta ridotta ci avvertono, perché da lunedì 13 ottobre fino a giovedì 23 ottobre saranno in ferie. Poco male. Peschiamo i ravioli con ricotta avvolti dal burro e “pepati” dalla bottarga di tonno (14 euro). Ottima consistenza e dialogo serrato tra dolcezza e sapidità di mare. Da non mancare.

Molto buona anche la genovese che l’osteria Resilienza preferisce con gli ziti (13 euro). Una genovese verace cui manca solo il mordente di una pasta più al dente, ma il sugo fa perdonare la disattenzione.
Il baccalà alla lucana

Staremo per alzare bandiera bianca, complice anche le scarpette ripetute, ma un piatto ha attirato l’attenzione. E quindi ecco il baccalà all’aviglianese con i peperoni cruschi (15 euro). Coppeta confessa di averlo assaggiato in un’osteria Slow Food lucana e ha deciso di importarlo nella carta della osteria Resilienza. Ben fatto, anche se in una variazione di cottura rispetto all’originale e al peperone crusco anche polverizzato. Tradizionale o non perfettamente tradizionale, è molto buono.

Chiusura affidata a un tartufo di Pizzo Calabro fifty-fifty (5 euro).
Un mezzo litro di ottimo Grillo “della casa” ad accompagnare a tutto pasto (7 euro).
Insomma da Resilienza, per il pranzo completo con tre portate (se ce la fate), quartino di vino e dolce siete a 45 euro.

A voi non resta che aspettare il 24 ottobre per confermare l’idea che Resilienza sia un’ottima osteria a ottimi prezzi. Sperare che il tempo sia buono per accomodarvi nel quieto dehors – siamo in centro ma riparati dalla movida. O proporre valide alternative (che comunque trovate qui e qui).

Voto: 8,5/10
Resilienza. Via S. Teresa, 1, 84121 Salerno SA. Telefono: 347 607 3735. Instagram
