Trappito Stracca ad Alezio, osteria ad ottimi prezzi in Salento

Fresca e dinamica, ma senza la pretesa di diventare necessariamente osteria pop. Trappito Stracca ad Alezio è esattamente così: è il progetto di giovani che, senza stereotipi e falsi miti da inseguire, lasciano libero sfogo alla fantasia. Nessun premio da rincorrere, nessun riconoscimento da ottenere ad ogni costo, ma solamente il desiderio di sintonizzarsi con il territorio e con il cliente.
Trappito Stracca è il felice esempio di quella sana goliardia e di quella spensieratezza che, unite ad una rara umiltà, donano sempre i propri frutti. Ed infatti i fratelli Ingrosso, Cristian (30 anni, in sala) e Alessandro (25, ai fornelli), sono riusciti in meno di due anni ad assicurarsi il successo di pubblico. Fidelizzando tanto i local quanto i turisti.
Due anni per diventare locale di destinazione

Aperto nel 2023, il ristorante ha saputo quindi portare in un ex frantoio un felice blend tra cucina del ricordo e ventate di gioventù. Diventando ad oggi masseria didattica, luogo di relax e di ristoro, dove trascorrere il proprio tempo a contatto con la natura. E, soprattutto, gustando una cucina che sa imprimere inaspettatamente un nuovo passo alle tradizioni locali, condendole con tecnica e ragionate contaminazioni. Mai sopra le righe, sempre dosate per non stravolgere l’essenza di piatti iconici di quest’angolo di Salento.
Il menu stagionale è lo spaccato di ricette della nonna rilette da giovani nipoti, desiderosi di mettersi in gioco nel provare a cercare un giusto equilibrio tra sostanza e divertimento, manico e passione. Ed infatti, risalta tra le proposte l’antipasto al buio. Servito appunto senza essere preannunciato e che mira all’effetto sorpresa e ad incuriosire il cliente con il quinto quarto. A caratterizzare la carta sono – tra gli altri – tagli meno nobili, interiora e preparazioni meno note della tradizione salentina.
A prendersi cura dei piatti d’antan, la mamma dei giovani Ingrosso. Consapevoli della sacralità di quelle ricette “di casa”, fatte di sensibilità “ad occhio” che solo mani aduse possono ogni volta dosare alla perfezione.
Cosa si mangia all’osteria Trappito Stracca

L’antipasto al buio (9 euro) accende una luce sul quinto quarto, con un rassicurante binomio patate-trippa in guazzetto di pomodoro, capace di smussare il sapore decisamente netto dell’interiora. Un piatto veracemente elegante e ben riuscito.

Le polpette della mamma in pignata (6 euro), immancabili e statuarie, sono un monumento all’arte delle massaie salentine. Carni miste, formaggio dai sentori lievemente fumé, olio di gomito e tanto cuore per un piatto che profuma di comfort food e sa di casa. Semplicemente perfette. Della serie, vietato lasciarle!

Il vitello cotto a bassa temperatura, salsa allo sgombro e jus di vitello (10 euro) è una piacevole rilettura di un grande classico piemontese. Lo sgombro rende il boccone intrigante per contrasto aromatico e fa apprezzare l’intelligente “regionalizzazione” di un must sabaudo, con l’impiego del pesce azzurro tipico della costa gallipolina. Avvolgente sin dal primo assaggio!
Pasta e carne

Trappito Stracca convince poco con lo spaghettone monograno Felicetti, pesto di datterino giallo, porro caramellato, pecorino e guanciale croccante (15 euro). Non per idea di fondo (quella di una carbonara made in Sud), ma per la mancanza di un trait d’union capace di condire la forchettata con quel gioco dolce/sapido tipico del primo romano.

Il diaframma di vitello, mousse di burrata e fondo agrumato (17 euro) si lascia, invece, apprezzare per cottura e per l’abbinamento che conferisce lunghezza gustativa ed un tocco di freschezza al morso. Camaleontico nel retrogusto, stimola il palato con un centrato andirivieni citrico-pannoso, millimetrico nel non sovrastare ma impreziosire la carne.

Il semifreddo fatto in casa (7 euro) è una dedica all’oliva Cellina di Nardò. Ben congegnato per contrasti di temperature e consistenze che conferiscono eleganza al boccone, senza mai sconfinare in stucchevolezza. Condito al tavolo con extravergine della stessa cultivar, guadagna in complessità e regala un pot-pourri di sfumature gustative. Si lascia ricordare per risultato finale e si fa apprezzare per il coraggio di proporre un dolce/non dolce nell’entroterra leccese.
La spesa media per un pasto completo è di 40 euro.
I vini, la birra e l’ospitalità alberghiera di Trappito Stracca

La carta dei vini è una ragionata fotografia della viticoltura locale ed italiana, con poche incursioni oltre confine. Senza perdersi in inutili elenchi chilometrici, riesce a mappare il territorio vitivinicolo nazionale, condensando vitigni, filosofie di vigna e cantina, e rivelando la forte passione per la ricerca.
In alternativa, le birre nate dalla collaborazione tra Cristian e un birrificio locale, nel duplice stile – American IPA (Sciarock, “scirocco”) e Blanche (“Arbata Liscia”, mare piatto) – beverine e dissetanti.
Trappito Stracca è una tappa da non da non perdere se si è alla ricerca di uno spiccato senso di ospitalità e di una cucina che, per quanto inconfondibilmente salentina, riesce a concedersi divertenti variazioni sul tema, senza mai esasperare gusti e contaminazioni.

La struttura è anche dotata di due stanze sopra la sala, accoglienti e in perfetto stile “rural”. E di Alezio ne avete già sentito parlare qui e qui.
Trappito Stracca. Strada Vicinale Trappito Stracca, 73011 Alezio LE. Telefono: 328 866 8812. Instagram
Orari. Lunedì – sabato 20:00-23:30. Domenica solo pranzo. Chiuso il martedì.