Relais Le Jardin a Firenze, mangiare bene in albergo e all’aperto
Ritorniamo a Firenze al Relais Le Jardin del circuito Small Luxury Hotels of the World dopo appena due mesi da una nostra visita. Durante la bella stagione, il ristorante apre le sue porte su un incantevole giardino, un angolo di paradiso dove gustare la cena sotto le stelle. In questo spazio verde, curato nei minimi dettagli, i profumi dei fiori si mescolano ai sapori della cucina, creando un’atmosfera romantica e rilassante.
In cucina c’è sempre lo lo chef Claudio Lopopolo, classe 1990, originario di Bisceglie. I menù cambiano diverse volte all’anno per andare incontro alle cadenze stagionali assecondando il ritmo lento della natura. La sua è una cucina classica regionale italiana consapevole, però, dell’importanza della reinterpretazione contemporanea.
Lo chef propone 4 menù degustazione. Radici a 110 € come anche Acqua e Terra. Un più lungo – 8 portate – Vita a 135 € e infine un degustazione al buio dello chef con 10 portate a 175 €.
Alla carta è possibile scegliere 2 portate a un prezzo di 75 €, mente un pasto completo (antipasto, primo e secondo) sempre scegliendo dai piatti dei menu degustazione in chiaro costa 98 €.
In questo caso abbiamo scelto il un menù a libera espressione dello chef con portate di pesce e vegetariane. Ecco cosa abbiamo assaggiato.
Cosa si mangia al Relais Le Jardin di Firenze in estate
Iniziamo con tre amuse bouche. Una tartelletta con una crema di asparagi, fave ed un’insalatina agli agrumi. Una carota cotta ai carboni, crema di carote alla vaniglia, gel di cioccolato. Un macaron salato fatto con carbone vegetale, all’interno una mousse di pecorino e tartufo nero. La tartelletta ci ha sorpreso per il gran sapore della crema di asparagi e la freschezza che l’insalatina di agrumi lascia nel palato. Il macaron è quello che spinge maggiormente sulla sapidità grazie alla mousse di pecorino, nonostante non vada a coprire l’aromaticità del tartufo.
Continuiamo con gli scampi marinati con granita siciliana agli agrumi, salse al latte di mandorla e zenzero, polvere di barbabietola e caviale Asetra Imperial. La dolcezza dello scampo è sorprendente e la granita agli agrumi smorza quel tanto che basta la sapidità del caviale, lasciando il palato pulito e preparandolo per il morso successivo.
Interessante è anche l‘insalata di granchio reale. Piatto semplice ma intermezzo apprezzato.
I piatti principali
Passiamo ai bottoni ripieni di ricotta di bufala, piselli fermentati e limone candito con brodo fermentato ed asparagi marinati allo shoyu, condimento giapponese che si ottiene mischiando la soia, il grano ed aggiungendo acqua e sale. Un piatto delicato laddove il brodo gioca una parte importante per unire in un’elegante sinfonia gustativa i sapori della farcia con quella degli asparagi e del shoyu.
Il filetto di morone con agretti fermentati in salsa beurre blanc alle ostriche arrosto e polvere di caffè. Ottima la qualità del morone e perfetta la sua cottura che esalta il gusto del morone. Ottima, non invadente né sovrastante la salsa alle ostriche, così come la bontà e la consistenza degli agretti.
Il pre-dessert è una finta mela verde al cioccolato bianco.
Concludiamo con un delizioso morbido alle mandorle con sorbetto alla mela verde e polvere di aneto. La giusta chiusura ad un tasting che abbiamo ritenuto piacevole ed interessante.
Relais Le Jardin. Piazza Massimo D’Azeglio, 3. 50121 – Firenze. Telefono: +39055245247. Instagram
Aperto dal martedì al sabato dalle 19:00 alle 22:00. Domenica e lunedì chiuso.
La visita di maggio 2025
di Fulvio Marcello Zendrini
Non è abitudine frequente, nelle grandi città italiane, andare a mangiare nei ristoranti d’albergo per trovare “grandi cucine”. Lo pensavo mentre varcavo la soglia del Relais Le Jardin a Firenze.
A Roma possiamo pensare ad Heinz Beck alla Pergola del Waldorf Astoria, Acquolina all’Hotel First Arte, Aroma di Palazzo Manfredi, Imago in cima all’Hassler Villa Medici. E altrettanto pochi ristoranti blasonati in strutture alberghiere a Milano. Mi vengono in mente il Seta, al Mandarin Oriental ed il ristorante Pellico 3 al Park Hyatt. E poi Il Glam di Palazzo Venart a Venezia e il George del Parker’s Hotel a Napoli. Per il resto le cucine creative ed il fine dining si aprono in locali unici, ben distinti dall’ospitalità alberghiera.
Il turista vuole perdersi per i vicoli e le calli, provare le trattorie, assaporare la città, e pensa che “chiudersi” in albergo in una sera italiana sia un vero peccato.
Ma la tendenza si sta invertendo.
Dove mangiare a Firenze in albergo
Passeggiavo per Firenze in questi giorni, e la folla mi travolgeva, mi soffocava, mi frastornava.
Bandierine issate su manici di scopa, autobus che vomitavano folle di orientali vocianti, cartelli branditi come se fossero armi o non indicatori di segnalazione.
No. Basta overtourism. Mi rifugio.
Non voglio trattorie, ristoranti rutilanti, sciami di avventori affamati di pappa al pomodoroepoibasta a Firenze, di carbonaracacioepepeamatriciana a Roma, di frittinomistoconspagoavvongole a Venezia.
Di spaghettipomodoroepizza sotto il Vesuvio.
Voglio un posto bello, tranquillo e silenzioso.
E ho trovato, appunto, il Relais le Jardin, il ristorante con grande giardino dell’Hotel Regency, in piazza d’Azeglio, a Firenze.
Non un hotel enorme, ma un piccolo luogo di charme. Belle sale storiche, ristrutturate. Grande affaccio sul giardino.
E in stagione anche tavoli attorno alla bella fontana, al centro del giardino. Fresco. Rilassato. Via dalla pazza folla urlante. E di grande romantico fascino.
Lo chef Claudio Lopopolo a mezzodì, in sala o in giardino, ci propone piatti della tradizione classica toscana. Pappardelle al ragù di cinghiale con crema di parmigiano e pinoli tostati, zuppa di cicerchie con cicoria saltata e olio al peperoncino, pancia di maiale cotta a bassa temperatura al pepe verde. Oppure guancia di manzo al Chianti classico o, ancora, un filetto di cernia in guazzetto con piselli, fave capperi.
E la sera, invece, scopriamo un menu a suo modo creativo, senza esagerazioni, ma dagli spunti interessanti. Ecco cosa abbiamo assaggiato.
Come si mangia al Relais Le Jardin a Firenze
Zucchina fermentata alla scapece con crema di stracciatella pugliese.
Riso, patate e cozze. Spuma di patate, guazzetto di cozze e olio al prezzemolo. Inaspettato, una reinterpretazione divertente di un grande classico.
Gnocchi arrosto, con mozzarella di bufala, chutney piccante di pomodori datterini e acqua di pomodori gialli. Piatto bellissimo e molto buono.
Tagliolini al burro affumicato, ostriche gillardeau, estratto di prugne lattofermentate, polvere di lime nero e caviale Calvisius. Forse il piatto migliore della serata al Relais Le Jardin di Firenze.
Carciofo in doppia cottura, spuma di parmigiano reggiano 30 mesi, maionese all’aglio nero, ricotta di bufala e paprika affumicata. Sapido e gustoso.
Petto e coscia di piccione di Laura Peri, gel di cioccolato aromatico, foie gras e crema di carato alla vaniglia. Molto buono. Cucinato alla perfezione.
Madeleine alla carota, camomilla e sorbetto all’ace. Una veloce chiusura dolce.
È stata una bella sorpresa. È stata una buona sorpresa.
Torneremo presto a stupirci.
Torneremo dallo chef Lopopolo, al Relais le Jardin dell’Hotel Regency, a Firenze.
Via dalla pazza folla.
Quanto costa il ristorante del Relais Le Jardin a Firenze
Il menu degustazione da 7 portate a scelta dello chef costa 120 € a persona, vini esclusi.
Il prezzo medio di un pasto completo (antipasto, primo e secondo) costa 110 €.
Relais Le Jardin. Piazza Massimo D’Azeglio, 3. 50121 – Firenze. Telefono: +39055245247. Instagram
Aperto dal martedì al sabato dalle 19:00 alle 22:00. Domenica è lunedì chiuso.
