Ristorante Glam a Venezia, brillano le due stelle con Donato Ascani

Sono felice. Stupito (fino ad un certo punto) ma felice. Mi ero approcciato all’ennesimo pranzo alla tavola di Donato Ascani al Glam di Enrico Bartolini a Venezia, nella splendida cornice di Palazzo Venart, sul Canal Grande, con la convinzione che avrei mangiato bene.
Ebbene, mi son dovuto ricredere: ho mangiato eccezionalmente bene.
Ricordo una discussione con un mio grande amico chef, in cui il ragionamento verteva sul fatto che la comunicazione, i social, i post, gli uffici stampa ed il giornalismo gastronomico hanno creato dei mostri, sia in sala che in cucina.
Gli chef ed i maître non sono più, molto spesso, dei lavoratori della gastronomia. Si sono trasformati in stars del web e della televisione, firmano autografi sui menu, si fanno ritrarre in selfie cui neanche Bob de Niro e Bobby Solo si espongono con tale frequenza.
E voi direte: che c’entra? C’entra, eccome!
Perché se sei così osannato, instagrammato, esposto, a volte finisci veramente per perdere la testa e pensare che quello nella foto…sei tu !
Cioè che sei una star. Non un lavoratore della cucina, o del forno della pizza, e un versatore di calici di bollicine.
Terribile. Disturbante. Triste.
Soprattutto perché se questo ti succede, è molto probabile che tu smetta di studiare, inventare, imparare. Ti siedi sul tuo biglietto da visita, e non avanzi, non crei, non migliori il tuo menu, il tuo servizio, i tuoi piatti, la tua organizzazione.
Pensi che vada bene così.
Pensi che sia sufficiente.
E inciampi.
E perdi quei riconoscimenti stellati che hanno fatto di te una vera star.
La Guida Michelin premia i ristoranti, non gli chef

Lo ricordo sempre: la Michelin non premia gli chef, premia i ristoranti.
“Chef Stellato” e’ un appellativo senza senso, sbagliato e fuorviante. E fa male. Fa male a chi la usa… perché chi si loda si imbroda.
Ma qui il brodo si fa acido, perché spesso chi si sente dire troppe volte “ bravo” si siede su quelle lodi… e non migliora più.
E, a volte, la stella si spegne, non a caso.
Ma oggi, per fortuna, tutto ciò non è successo.
Un ristorante raro, il Glam, a Venezia.
Le due stelle Michelin al ristorante Glam con Donato Ascani

Due stelle Michelin strameritate.
Una sala perfetta, che funziona come un gentile orologio sotto la guida di Ottavio Venditto, grandissima “spalla” di Donato Ascani. Attraversa la sala con decisione, precisione, ma anche con quei sorrisi e quel calore che ti conquistano e che ti cambiano l’esperienza a tavola.
Sala che gira come un orologio, ma gentile, mai fredda o impaludata. Difficile essere semplici. E Ottavio ci riesce.
Ma il trionfo del Glam è nella straordinaria bravura dello chef Donato Ascani.
Un’interpretazione del territorio lagunare come pochi hanno saputo fare, un gusto del mare e del bello, dell’ornato veneziano senza mai essere lezioso, della nitidezza dei sapori e della bellezza delle presentazioni. Ricordano i fasti della Serenissima Repubblica, ma con un accento alla modernità che alleggerisce e colora tutte le preparazioni.
Ammetto di essere rimasto stupito e ammaliato dalla bellezza, dalla bontà e dalla capacità di Donato Ascani di interpretare la laguna e i suoi ingredienti, senza lasciarsi impigliare nella rete del tradizionalismo, ma inventando con piglio deciso nuove soluzioni gustative.
Come si mangia al ristorante Glam a Venezia con Donato Ascani
Cominciamo con il Benvenuto di Donato Ascani dalla cucina del Glam.
I atto

Ostrica di Goro e scalogno marinato.

Carciofino di Sant’erasmo fritto in tempura con patè di carciofo e fiori sambuco

Rostro di parmigiano e nero di seppia e caviale di aringa

Cialda di semi e patè di fegatini di pollo

Uovo royale con bottarga e lime; Cuscino di Grano arso, pecorino piselli e lardo.
Il atto

Lotregano marinato ai peperoni corno e cipolla di tropea

Taccole, Capatonda e pecorino

Zuppa di ortaggi di laguna e una spezia: ras el hanout

Focaccia con polveri di alghe
Ill atto

Asparago verde e bernese alle erbe

Gambi di bieta, yuzu e lupini (arselle)

Taccola gialla wasabi e caviale di storione

Paninetto, tartare di branzino Ponzu e soia

Acquadelle in mille salse
Pane lievito madre integrale ai semi e burro di vacche rosse di alpeggio e alghe disidratate


Cardoncelli, bovoeti e brodo umami (un brodo super sapido e meraviglioso)

Asparago bianco, cappasanta di Chioggia, olio di levistico

Tagliatelle all’uovo, ginepro, pesto di laguna e cozze mitilla

Agnello di Michele Varvara alla brace e “castraure”, i fantastici piccolissimi germogli di carciofo veneziano.
I atto di dolcezza

Yogurt cardamomo e sambuco
Il atto di dolcezza
Gelato a rosmarino, lapsang souchong, sablé al cioccolato e girella al caramello
Piccola pasticceria

- Macarons liquirizia limone
- Bignè alla nocciola
- Tronchetto della felicità, cacao e pistacchio
- Raffaello al Cocco
- Mela verde e vaniglia
- Glam boxe, gelee alla menta
- Ko
È umile, Donato Ascani al Glam di Venezia.
Umile ma determinato, capace, creativo, innovativo.
Ma soprattutto, preparato.
Di quella pasta di lavoratori della cucina che oggi si incontrano raramente, ma quando si incontrano si riconoscono subito.
Grande tavola, al Glam di Enrico Bartolini a Venezia.
Grande sala, da Ottavio Venditto.
Grandissimo pranzo, da Donato Ascani.
Quanto costa il ristorante Glam a Venezia
Due i menu degustazione.
Arti, orti e laguna (250 €)
- Gioco di gusti e consistenze
- Acquadelle in salse
- Cardo, vin jaune
- Seppia alla brace
- Lasagna di laguna
- Primo atto di dolcezza
- Secondo atto di dolcezza
I Classici del Glam (280 €)
- Gioco di gusti e consistenze
- Acquadelle in salse
- Cavolfiore cotto e crudo
- Seppia alla brace
- Radicchio di Treviso e canolicchi
- Linguina, nduja e tartare di fassona
- Riso, zucca e ras el hanout
- Primo atto di dolcezza
- Secondo atto di dolcezza