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La Leggenda dei Frati a Firenze, ristorante vicino a Ponte Vecchio

La Leggenda dei Frati è il ristorante di Filippo Saporito a Firenze con 3 menu degustazione a partire da 130 € o due piatti alla carta a 95 €
mercoledì, 12 Luglio 2023 di

Il Ristorante La Leggenda Dei Frati di Firenze in realtà nasce nell’abbazia di Abbadia Isola, in provincia di Siena. Ad aprirlo è la coppia di chef Filippo Saporito, presidente JRE Italia, ed Ombretta Giovannini. Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale tre frati dell’abbazia raccolsero i migliori frutti del proprio orto e della propria vigna. Preparano un pasto tanto abbondante da ballare e cantare tutta la notte. Gli altri frati, non riuscendo a dormire, decisero di chiuderli nella stanza più alta della torre. Ma i tre ballarono e cantarono per giorni e notti intere. Ancora oggi, nell’antico convento, l’11 luglio, è possibile sentire gli echi dei tre frati fantasma ancora inebriati da erbe, olio, pane e vino.

Nel 2015 La Leggenda dei Frati si sposta a Firenze all’interno di Villa Bardini, museo d’arte e dimora rinascimentale abitata nel secolo scorso dal collezionista Stefano Bardini. Un luogo incantato, a pochi passi da Ponte Vecchio, immersa in un parco di quattro ettari a lato delle mura medioevali della città.

Le due sale del ristorante, arredate con opere d’arte della Galleria Continua di San Gimignano, sono ospitate nelle scuderie della villa. Le ampie vetrate affacciano sulla terrazza ricca di vegetazione e sull’orto dello chef. Durante la bella stagione gli ospiti possono accomodarsi nel dehors e godere di una vista mozzafiato di Firenze. Le pareti di colore rosa pallido cambiano tono a seconda delle ore del giorno. Tre bellissimi lampadari verdi a forma di boccioli faranno più volte alzare gli occhi al cielo.

Filippo Saporito conosce Ombretta, moglie e collega, alla scuola alberghiera. Dopo vari passaggi nelle cucine d’Italia sono nella cucina di Arnolfo a Colle Val d’Elsa. Con il trasferimento a Firenze della Leggenda dei Frati, conquistano nel 2016 la stella Michelin, purtroppo persa nel 2023.

Come si mangia a La Leggenda dei Frati di Firenze

Filippo Saporito mette al centro della sua cucina l’eccellenza e la ricercatezza della materia prima oltre che la sua simpatia e gioia di vivere. Il suo compito, sostiene, è creare piatti abbinando le varie materie prime senza modificarne l’essenza ma cercando di esaltarle. La sua cifra distintiva è il gusto e lo scambio di amorosi sensi con gli ospiti. Oltre a quella di portare in molti piatti le sue origini siciliane.

Iniziamo la degustazione con un aperitivo di benvenuto accompagnati da amuse bouche. Madeleine di parmigiano con mostarda di pere, crostatina di grano saraceno con crema di broccoli, pappa al pomodoro fritta con gelèe di basilico. Carciofino sott’olio e panella di ceci fritta con maionese alle olive arrosto.

È la volta della prima portata, un tataki di barbabietola, bbq, maionese vegana ed erbe di Simone. Bello il plating. Il carpaccio di barbabietola è sottile quanto basta per sprigionare tutto il suo sapore al morso. La consistenza è perfetta. Le erbe donano freschezza e croccantezza al piatto. Eccellente la maionese vegana. Se non me l’avessero detto, avrei pensato ad una maionese tradizionale.

A seguire, gambero rosso crudo al vermuth, finocchio, arancia e mandorle amare.

E asparagi crudi con puntarelle marinate.

La pasta fatta in casa

i tagliolini ristorante La Leggenda dei Frati a Firenze

Il tagliolino fatto in casa con calamaretti spillo, caviale, limone fermentato e riduzione di mare è di buona fattura sia per spessore sia per porosità. Il calamaretto spillo è lievemente scottato, il resto della cottura avviene al calore della pasta. La riduzione di mare completa il piatto. Con la sua sapidità ha rischiato per poco di sovrastare la delicatezza del calamaro spillo e del caviale. Un piatto che spinge forte sul pedale del gusto.

Assaggiamo il sedano rapa in diverse consistenze. Confit, marinato, crema di sedano rapa, riduzione di sedano rapa.

il rombo al ristorante La Leggenda dei Frati a Firenze

Come secondo piatto ci viene servito un ottimo rombo con olive nere, carciofino grigliato e purea di carciofi. La qualità del pesce è eccellente. Le olive nere, adagiate sul filetto di rombo, non sovrastano il sapore. La purea di carciofi è a dir poco favolosa, cremosa, senza grumi. Un piatto anche molto divertente quando si abbinano i vari contorni al boccone di pesce.

il dolce al ristorante La Leggenda dei Frati a Firenze

Dulcis in fundo, la cupola del Brunelleschi. Un’autentica opera d’arte ricoperta di cioccolato. Lo chef ha voluto sigillare all’interno della cupola la ricetta, lievemente rivisitata, dello zuccotto fiorentino. La cupola è stata ideata dallo chef che ha collaborato con un artigiano di zona che ha fatto i disegni per lo stampo.

Quanto costa La Leggenda dei Frati a Firenze

Il ristorante La Leggenda dei Frati a Firenze propone 3 menu degustazione.

Menu del cavolo: 6 portate a 130 € ed eventuale abbinamento vini a 75 €.

La via di mezzo: 7 portate a scelta della cucina giocando tra tradizione ed innovazione, 160 €; abbinamento vini a 90 €.

Gran menù dei frati: 9 portate a scelta della cucina a 180 €; abbinamento vini a 105 €.

C’è anche il menu dessert (ogni dessert 25 €)

Cupola “del Brunelleschi” – ricotta, amarene, cioccolato
Albicocca – basilico, gelato all’anice stellato
Nocciola – rosmarino, vaniglia, cacao
Crostata al grano saraceno – pesche, mandorle, melissa

I piatti alla carta

i cappelletti alla caccoatora al ristorante La Leggenda dei Frati a Firenze
I cappelletti alla cacciatora

Al ristorante La Leggenda dei Frati di Firenze c’è anche la possibilità di scegliere solo 2 portate salate dalla carta spendendo 95 € oppure 3 portate salate a 130 €.

Tataki di barbabietola – b.b.q, mayo vegana, erbe di simone
Gambero rosso al vermouth – zucchine, agrumi, mandorle amare
La terrina di fegatini, nella nostra carta dall’anno 2004 – lardo di colonnata, fichi secchi, crème caramel
Carota – salsa bernese, fondo vegetale, melone
Ricciola – cotta, cruda, asparagi, burro acido
Tagliolino – calamaretti spillo, riduzione di mare, caviale
“Sedano alla pratese” – ravioli, vitello, mortadella
Fusilloni di Gragnano – melanzane, pomodoro, yogurt di mandorla
Cappelletti “alla cacciatora” – pollo ruspante, patate, salsa “alla cacciatora”
Piccione – borettane, albicocche, ginepro
Faraona – ketchup di peperoni, piselli, alghe
Rombo – ceci, erbe amare, olive
Agnello pomarancino – patate, alici, misticanza

Di Stefano Incerti

Milanese di nascita e toscano d'adozione, poliglotta, viaggia per il mondo da quando aveva 14 anni. Oggi conta più di 500 ristoranti fine dining recensiti.