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3 Febbraio 2021 Aggiornato il 3 Febbraio 2021 alle ore 13:24

San Valentino: “fateci aprire a cena”. Ai ristoranti stellati il pranzo non basta

San Valentino: Ivano Ricchebono di The Cook chiede che i ristoranti italiani possano riaprire a cena iniziando dalla festa degli innamorati
San Valentino: “fateci aprire a cena”. Ai ristoranti stellati il pranzo non basta

Ivano Ricchebono lancia la proposta. Da The Cook, il ristorante stellato nel centro storico di Genova, chiede a gran voce: “Fateci aprire a San Valentino”.

La festa degli innamorati è per tradizione un evento che riempie i ristoranti.

Che significhi strumentalizzare l’amore per fini commerciali è difficile negarlo. Sarà pure una festa di quelle seriali, imposte dall’industria e dal commercio.

Ma per essere molto pratici, in un periodo di crisi economica prolungata come quello che vive da mesi il mondo della ristorazione, anche gli incassi di San Valentino possono avere un effetto immediato sulle magre casse dei ristoratori.

Quest’anno, poi, San Valentino cade di domenica, serata propizia per cenare tra congiunti, efficacemente distanziati dagli altri. Essere aperti a pranzo e a cena consentirebbe agli chef di fare la spesa senza doverne gettare buona parte, com’è capitato spesso negli ultimi tempi.

Ivano Ricchebono e Moreno Cedroni: fateci aprire a San Valentino

Ivano Ricchebono San Valentino

Allora perché non farci aprire?”. Lo chef genovese, che si è conquistato una robusta notorietà televisiva partecipando a La Prova del cuoco di Antonella Clerici, è convinto che sarebbe il primo passo.

“Per iniziare un dialogo con il governo sulla riapertura dei ristoranti anche a cena. (Ad avercelo, un governo).

Ormai da settimane i ristoranti genovesi, ma più in generale i ristoranti italiani chiedono di tornare ad aprire la sera. A rilanciare l’appello di Ricchebono ha provveduto via social Moreno Cedroni, star della cucina stellata diviso tra i ristoranti di Senigallia e Portonovo.

Ovviamente rispettando le misure anti-Covid. Nel ristorante di Ricchebono all’interno del trecentesco Palazzo Branca Doria, con le sale affrescate nel 1618, si seguono le regole. Tavoli da due persone e distanziamento. Previste anche limitazioni di orario e di accesso per accogliere i clienti in sicurezza.

Il punto è che, nonostante da lunedì quasi tutte delle regioni italiane si trovino in zona gialla, numerosi ristoranti, specie tra gli stellati, non hanno riaperto. Il motivo? Lavorare su un solo turno non è economicamente sostenibile.

Senza dimenticare –chiosa il giovane chef stellato– che i ristoratori stanno continuando a pagare bollette, affitti e fornitori da mesi senza fare incassi.

I ristori non sono assolutamente sufficienti e ora, per riprendere il discorso con nuovi provvedimenti ad hoc, bisogna aspettare che si formi il governo.

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