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Ristoranti
18 Ottobre 2025 Aggiornato il 18 Ottobre 2025 alle ore 09:47

The Wilde a Milano, club esclusivo con 3 ristoranti

The Wilde a Milano è un club esclusivo che costa 4.000 euro all'anno e offre tre diversi ristoranti con il brunch la domenica
The Wilde a Milano, club esclusivo con 3 ristoranti

The Wilde è il club privato aperto nella ex residenza di Santo Versace, in Via dei Giardini a Milano.

Perché ci interessiamo a un club privato? Perché nei suoi 1.800 metri quadri distribuiti su 4 piani ospita 3 ristoranti. Oltre a un giardino, un rooftop panoramico, una library, una cigar lounge. È un club culturale e dinamico in cui incontrarsi, lavorare, scambiare idee secondo il concept di Gary Landesberg. L’imprenditore inglese ha puntato su Milano per aprire la prima sede ma ha in programma aperture a New York, Londra e Los Angeles. Tra gli azionisti di The Wilde ci sono  Rihanna Fenty, popstar di fama internazionale, Jay Brown e Tyran Smith, co-fondatori di Roc Nation con Jay Z.

La villa e i suoi spazi sono stati reinterpretati dal designer Fabrizio Casiraghi. Al The Wilde ha dato un carattere distintivo a ciascun ambiente, utilizzando i tessuti milanesi Arjumand’s World, arredi in noce americano, legno laccato rosa, velluto e travertino. La vasta collezione d’arte di The Wilde è curata da Ed Tang – co-fondatore di Art Bureau – e vedrete opere di Diane Dal-Pra e Andy Warhol.

Quanto costa diventare socio di The Wilde

Per accedere ai ristoranti e al ricco calendario di eventi culturali, performance artistiche, cene esclusive occorre diventare soci del club.

La membership costa 4.000 euro di quota annuale + 1250 euro di costo di iscrizione per chi ha dai 40 anni in su. Al di sotto dei 40 anni, la quota annuale scende a 2. 250 euro e l’iscrizione a 1.000 euro. Sono previsti sconti per i coniugi e i partner dei soci.

Il Club esamina la domanda dell’aspirante socio per convalidare l’ammissione. A meno che la richiesta non sia presentata da un altro socio.

E quindi arriviamo alla proposta gastronomica con Bruno De Moura Cossio, l’Executive Chef di origini brasiliane che dirige i 3 ristoranti. Si è formato nelle cucine degli alberghi e sotto la guida di chef di ristoranti stellati fra cui Paolo Lopriore, Gualtiero Marchesi e Pietro Leemann. Ha anche collaborato con Enrico Bartolini all’Andana Resort in Toscana.

Ci racconta Cossio che l’offerta è molto completa. “Dobbiamo garantire un servizio di alto livello e al The Wilde oltre a me la maggior parte dello staff proviene dal mondo dell’hotellerie. Siamo più di 100 persone”. E poi ci dà qualche info sulle materie prime. “Abbiamo 3 fornitori di carne,  6 di pesce, 4 di verdura tra cui Abbascià. Per il pane da tavola ci appoggiamo ad un panificio a Milano che usa ottime farine siciliane. L’olio di oliva arriva da due aziende toscane. Invece internamente prepariamo la pizza, il pane per gli hamburger e per il lobster roll. Domenico di Clemente cura pasticceria, viennoiserie e  biscotteria”.

I 3 ristoranti di The Wilde a Milano

La colazione da The Library.

The Clubroom Library e Garden hanno la stessa proposta informale e “smart” all day dining. Al seminterrato The Clubroom si presta a serate festaiole e c’è anche un palco dove si esibiscono musicisti dal vivo e performer teatrali. Qui si organizzano eventi privati con dj set.

Il cibo è una combinazione di sapori italiani tradizionali e piatti internazionali, accompagnati spesso da cocktail classici e signature.

Dalla tartare di tonno al carpaccio di manzo dal club sandwich con patatine alla cotoletta di vitello, anche se Cossio ci confessa che il piatto più richiesto è la paillard di pollo. I primi sono molto tradizionali, come gli spaghetti alla carbonara e gli gnocchi alla sorrentina.

Non manca la pizza, anzi le pizze che vengono dalle 15 alle 20 euro. In inverno è possibile trovare il minestrone di verdure e  i tortellini in brodo fatti in casa The Wilde. Confessa lo Chef “E’ divertente che sia io originario del Brasile a guidare i miei chef su come fare i tortellini.”

il brunche del The Wilde a Milano
Il brunch.

Tra i best seller c’è l’insalata ma qui è consistente e poco milanese con fichi, noci, formaggio e l’apporto calorico necessario ad affrontare la giornata.

Il prezzo medio a pranzo con una portata principale e un dolce è di 55 euro.

La domenica a questo piano c’è il brunch a la carte.

Nina, il ristorante al 2° piano

la cucina nikkei al The Wilde a Milano

Al secondo piano si trova il ristorante Nina, aperto solo di sera. È il concept di The Wilde più giovanile e modaiolo. La cucina è quella Nikkei ovvero una fusione latino-americana e giapponese, con specialità come tacos, ceviche sushi e piatti molto gustosi e colorati, proposti in sharing.  L’atmosfera si ispira ai club di Dubai come il Coya. Da Nina si organizzano appuntamenti speciali con ospiti internazionali come il pop up di marzo con lo chef peruviano Diego Muñoz.

Ava per mangiare nel rooftop

Il rooftop. Foto di Giulio Ghirardi

Al terzo piano e quarto piano, con il rooftop inaugurato questa primavera c’è Ava. Qui la proposta mediterranea attinge alla cucina di Grecia, Spagna, Turchia e ovviamente Italia. Dalla terrazza si dominano i tetti di Brera ma di primo acchito si va al mare con i raffinati gazebi in legno e i comodi divani in tessuto azzurro rosso e bianco.  

crudi di pesce e ostriche al The Wilde a Milano

Al rooftop a grande richiesta The Wilde ha introdotto il pesce alla griglia da scegliere al banco e servito con verdure saltate. Nel menù tra le specialità ci sono il  carpaccio di gambero rosso (41 euro), la tartare di ricciola al kalamansi e basilico (34 euro), il plateau di frutti di mare con ostriche. Non mancano le selezioni di caviale.

linguine vongole e bottarga al The Wilde a Milano

Tra i primi ispirati alla cucina italiana, le pappardelle ai funghi  e parmigiano (38 euro), le linguine alle vongole con bottarga, limone e vermouth (42 euro). E per i carnivori la bistecca di Black Angus (59 euro).

Ogni piano di The Wilde riserva una sala privata con sedute da 6 a 12 posti per garantire ancora più riservatezza all’ospite che lo richiede. Nina e Ava hanno anche una veranda esterna per le cene all’aperto. Il Garden e il rooftop di Ava sono aperti fino alla fine di ottobre.

Argomenti:
Milano
Alessandra Fenyves
Ho una lunga e bellissima esperienza come headhunter nei settori moda, ristorazione e hotellerie Scrivo con passione di food, drink e lifestyle selezionando storie e prodotti che mi intrigano
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