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26 Luglio 2022 Aggiornato il 26 Luglio 2022 alle ore 14:00

Welcome to Liguria: quanto c’è di vero nella tipica accoglienza ligure?

Welcome to Liguria: cosa c’è di vero nella tipica accoglienza ligure nei confronti dei turisti che in estate invadono la riviera?
Welcome to Liguria: quanto c’è di vero nella tipica accoglienza ligure?

“Welcome to Liguria” è un video molto divertente, protagonista Eleonora Musso, giovane artista di Rapallo.

Insomma, se va forte su YouTube dove ha messo insieme migliaia di visualizzazioni, non è per caso.

Welcome to Liguria è una parodia sulla classica accoglienza ligure nei confronti dei turisti che in estate arrivano in riviera, o a Genova in cerca di ristoranti.

I luoghi comuni sull’ospitalità del posto la descrivono svogliata, mugugnante, micragnosa o furbetta. 

Welcome to Liguria: La pizza bianca te la diamo in faccia

Nel video di “Welcome to Liguria” Eleonora Musso interpreta una panettiera e poi una bagnina, entrambe scocciate dalle richieste dei turisti.

“La pizza bianca te la diamo in faccia”, canta nel video, frase diventata il tormentone anti-turista dell’estate.

Nel frattempo, fa discutere il cartello (ironico, va precisato) esposto nella vetrina di un’attività di Varazze, amena località turistica in provincia di Savona. 

Dove si può leggere: “Informazioni per i turisti: – Non ci avete tolto dalle palafitte – Non state camminando nel budello ma nel carruggio. Buone Vacanze”. 

Un classico caso di “Welcome to Liguria”, verrebbe da dire. 

A Varazze il cartello delle polemiche 

Cartello Welcome to Liguria
Il cartello delle polemiche in stile ”Welcome to Liguria”

“Quel cartello è lì da un anno” si è difeso con Savona News il commerciante di Varazze che l’ha affisso, “e sono più i turisti che si congratulano che quelli che storcono il naso, anche loro stanchi di maleducazione”.

Consapevole di aver sollevato un vespaio di polemiche in stile Welcome to Liguria, l’esercente ha aggiunto:

“Se ‘mugugno’ è perché ci vuole educazione: a Siena si corre il palio delle contrade, non dei rioni, a Livorno si ordina il caciucco, non la zuppa di pesce, a Firenze la ribollita, non il minestrone, pici, strangozzi noi li chiamiamo diversamente. È il bello dell’Italia, mille culture che si intrecciano, ma ognuno ha la propria”.

Più nel merito del cartello contestato il negoziante ha precisato:

“Noi abbiamo i caruggi, Alassio ha i budelli, quella delle palafitte è rivolta a chi pensa di essere colonizzatore invece che ospite. Varazze costruiva navi all’impero romano quando certe città o regioni non erano ancora nate. Allora si chiede il rispetto”.

Di sicuro non si può paragonare l’accoglienza ligure a quella emiliano-romagnolo non c’è storia: come conferma la parodia di ”Welcome to Liguria” i liguri non sembrano avere una vocazione turistica. Anche se nella riviera di Ponente va un po’ meglio, specie con i ristoranti. 

Luogocomunismi a parte sono proprio loro a riconoscerlo, una battuta famosa tra i liguri recita: “Preferiamo che i turisti ci mandino i soldi direttamente da casa, senza venire qui a disturbarci”. 

Welcome to Liguria: tipica accoglienza ligure

A proposito di “Welcome to Liguria”, il tormentone estivo contro la regione più stretta d’Italia ha già vissuto momenti di gloria.

In particolare attraverso una serie di video pubblicati su YouTube dal cantautore Fabrizio Casalini. Due dei quali, i più visti, sono tratti dai film “Non è un paese per vecchi”, e “Nosferatu, il principe della notte” 

Protagonisti dei video sul filone di “Welcome to Liguria” negozianti svogliati e albergatori accidiosi. Liguri, ovviamente. 

L’atteggiamento da “cinghialotti” dei residenti nei confronti del turista è suffragato da diversi aneddoti che, in questa estate caldissima, si rincorrono lungo i litorali delle regione. 

Ecco i più recenti.

Gli aneddoti

– Qualche giorno fa a Vernazza, dopo aver ordinato vino e acqua, ho chiesto al titolare un po’ di frutta. E lui: “Non mi faccia andare fino in cucina”. 

– Due foresti si sono fermati in un bar prima di inoltrarsi lungo la “Via dell’Amore”, vanto delle Cinque Terre, attrezzati con racchette e scarponi. Il barista li ha apostrofati così: “Welcome to Liguria ma guardate che qui il ghiacciaio si è sciolto da secoli”.

– Giorni fa, vicino alla scoglio di Punta Chiappa, un genovese noto da quelle parti, ha ordinato una focaccia da un baracchino decidendo di mangiarla all’aria aperta. Allora il titolare gli ha detto: “Vieni dentro, non stare lì, sennò ti vedono i turisti e vengono qua a prendere roba da mangiare”. 

Argomenti:
Liguria
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