mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Dimmi perché mai bere vino da tetrapak, bag in box o lattina

mercoledì, 28 Settembre 2011 di

Con il vino non scherziamo. Con il contenitore peggio. Si sorride per qualche personalizzazione, ma il materiale resta sempre quello: vetro. Per fare gli alternativi c’è tempo, o forse no. Riciclare, impattare di meno, abbandonare il sughero per i tappi. Snooth ha raccolto le alternative alla classica bottiglia. Riusciranno a sfondare anche da noi?

1. Lattina. Disponibile con cannuccia. Questo tipo di confezionamento è stato avvistato nell’enoteca Francis Ford Coppola Winery, di proprietà del regista americano, in California. Da noi ha fatto scalpore la confezione della Rich oggetto di un affilato post sul “De Prosecchibus” con Paris Hilton Testimonial che tante polemiche ha sollevato in curva sud. Voto: 4

2. Bottiglia di alluminio. Le abbiamo viste per la birra. Le abbiamo viste anche per il vino. La Al Generation di Caldirola, ad esempio, presentata già al Vinitaly di un paio di stagioni or sono. Se volete comprendere il motivo green di questa scelta, potete leggere qui. La controindicazione più evidente è scambiare la bottiglia per un erogatore di lacca o similiara. Voto: 5,5

3. Bag in box. E’ una sacca in plastica racchiusa in un contenitore di cartone. Il dispositivo è provvisto di un rubinetto di spillatura e la sacca in plastica si restringe per evitare che si formino bolle d’aria in modo da conservare il vino a lungo. Altro vantaggio del Bag in Box è il fatto che il vino è protetto dalla luce e dagli scambi termici. Bisogna superare l’equivalenza tra tipo di confezione e vino scadente generata dal cartonato esterno. Basterebbe pensare che molti appassionati sono alla ricerca delle confezioni di vino sfuso di produttori di altissimo pregio. Per risparmiare e per avere una scorta di 5 litri sempre disponibile! Voto: 7

4. Tetra Pak. Spontanea l’associazione con i vini di bassa qualità. Sono contenitori in cartone con un vantaggio evidente: proteggono il vino dai raggi UVA e dall’umidità. Tetra Pak riferisce di uno studio nordamericano sull’impatto dei diversi sistemi di confezionamento dal quale risulta che il tetrapak sia, in termini di Co2, rifiuti prodotti e consumo di energia, il più ecologico. Ok, tutto vero, ma riuscite a fidarvi di un liquido diverso dal latte? Voto: 5

5. Mini botte in plastica. Un altro prestito dal mondo della birra. Un sistema ancora agli esordi sul quale ha scommesso il produttore califoniano Red Truc. Siamo prevenuti, lo so. Ma non vi sembra adatto ad una bella sbronza collettiva di liceali brufolosi pronti a varcare la soglia dell’adolescenza (e poi con i bicchieri di plastica)? Provate a cercarla qui! Voto: 5.

6. AstraPouch. Un incrocio tra una confezione di succo di frutta e un bag in box. Stella crescente, secondo Snooth, nel firmamento delle alternative alla bottiglia di vetro. Il marchio australiano Bud Naked commercializza i suoi vini esclusivamente in questa tipologia di confezionamento. Con successo, a quanto pare, visto che in sei mesi il numero della confezioni vendute è passato da 0 a 60 mila pezzi e il suo Sauvignon Blanc è uno dei prodotti a più elevata crescita secondo Nielsen. Facile da usare con la valvola che assicura la fuoriuscita del vino. Per chi riuscirà a seguire le orme australiane Voto: 8 (per gli altri, giocate come consigliato da Snooth).

7. Bicchieri già riempiti. In plastica PET (polietilentereftalato) e chiuse nella parte superiore. Difficili da ritappare, fa notare una commentatrice, ma perfetti per una cena in piedi. Nel nome del concept si può proporre di tutto. Ma andate un attimoad una festa e porgete un bicchiere con lo strap incorporato. Nella migliore delle ipotesi finirà sulla giacca o sul vestito della persona con cui vorreste brindare. Alto rischio. Voto: 5

8. Bottiglie in ceramica. Vengono dal passato. E’ come tornare indietro di qualche millennio. Ai Greci, per esempio, che in contenitori di ceramica consumavano il liquido di Dioniso. Dopo Mer Soleil, può darsi che qualche produttore di vino in anfora potrebbe adottarle. Per ora, più di un’etichetta celebrativa in ceramica non avevamo visto. Sempre che la polemica non si riaccendi a manetta sui vini naturali che vanno a finire in ceramica! Voto: 9

9. E se ancora non vi basta, sappiate che la fantasia non ha limiti.