mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

La critica gastronomica giovane al tempo del web 2.0

martedì, 18 Ottobre 2011 di

La sveglia naturale di un gallo abruzzese ed una splendida colazione a Villa Maiella da Peppino Tinari (commovente la torta all’uva, il prosciutto ed i lieviti, tutto fatto in casa) aprono la giornata dedicata ai giovani gastronomi. Dopo il convegno della scuola alberghiera, l’attenzione si sposta sulla nuova ottica di critica “moderna”. Il sottoscritto è un pò in ansia in quanto leggermente fuori-categoria. A farmi compagnia nel “talk show” presentato da Antonio Paolini ci sono le due più giovani critiche della guida L’Espresso e del Gambero Rosso: Erica Petroni (24) e Valentina Marino (30)… Beato tra le donne? 🙂

Palazzo Caracciolo si mostra location un pò più rigida rispetto alla scuola alberghiera del giorno prima, ma ci pensa Antonio Paolini a riscaldare la sala formulando qualche domanda mentre il pubblico comincia ad affluire. Un breve giro di presentazioni e le motivazioni che ci hanno spinto ad entrare nel mondo gastronomico indicano subito la famiglia. Probabilmente non è così sbagliato dire che chi ben comincia è a metà dell’opera e le mura domestiche sono un imprinting importante per coltivare l’amore del buon cibo.

Si prosegue sottolineando come il mondo della critica stia cambiando di pari passo con i suoi protagonisti non necessariamente appartenenti ad un ambiente ristretto. L’avvento del web e la diffusione mediatica del mondo gastronomico comincia sempre più ad avvicinare anche i giovanissimi alle grandi tavole dei ristoranti. Rispetto alle altre due partecipanti è evidente come il mio rapporto con la ristorazione risulti più diretto e disinteressato: lavorare per una guida esige criteri e punteggi che spesso non considero, concentrandomi sul piatto e sui miei parametri personali. Sono proprio questi i particolari che separano la genuina passione per la gastronomia dalla professione di critico vero e proprio. Tutti e tre però (fortunatamente) collochiamo al primo posto nei nostri criteri l’onesta ed il rispetto reciproco tra cuoco/ristoratore e cliente. In ogni caso, l’esperienza al ristorante supera di gran lunga l’atto basico di mangiare, regalando veri e propri indimenticabili “momenti di vita”.

Si affronta quindi l’importanza della credibilità delle critiche che non dovrebbero mai essere a senso unico o fini a se stesse, bensì indirizzate al lettore cercando di riportare le proprie impressioni a favore dei futuri clienti. La vita del critico in effetti non risulta sempre rosa e fiori ma richiede precise responsabilità e anche notevoli sacrifici personali. La conversazione diviene divertente e stimolante con le domande e tocca in particolare l’importanza mediatica che oggi giorno si da alla cucina e ai cuochi (spesso anche fuori contesto) e alle aspettative che possono influenzare eccessivamente i critici quando si valutano grandi nomi già presenti nelle guide.

Personalmente è stato davvero formativo affrontare tematiche di questo genere con specialisti del settore vicini alla mia età: riscontrare di non essere l’unico giovane a ritenere importante l’universo gastronomico a questi livelli è confortante. Entrare in contatto inoltre con i giovani chef abruzzesi ed il pubblico di appassionati, mi ha dimostrato nuovamente la capacità coinvolgente di questo settore più che mai evidente in una regione ricca di tradizione.

Il convegno si chiude con gli assaggi del cooking show dei giovani cuochi. Un grazie anche al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che si è interessato dei giovani cuochi. Si gode del presente con un positivo sguardo al futuro… 😉

Elaborazione fotografica: D Pax Pax