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La scusa di un rum Cubaney di 21 anni per andare a La Perla Nera

giovedì, 14 Febbraio 2013 di

Rum-Cabaney

Può capitare a volte che qualcosa scritto nell’etichetta di un distillato, in particolare un aggettivo, possa sembrare eccessivo e poco adeguato, magari troppo ambizioso rispetto al contenuto che racconta. Beh, in questo caso, e parliamo del rum Cubaney 21 anni. La parola “exquisito” riportata in etichetta non ci sembra fuori posto: nel senso che definisce esattamente il distillato in bottiglia.

Parliamo di un rum di gamma medio-alta e tuttavia senza pretese se non quella di farsi assaporare dopo 21 anni e presentarsi a olfatto e palato con alcune caratteristiche che riconducono, senza proclami, a quell’aggettivo “exquisito”: e cioè amabile, delicato, raffinato.

Così, dopo l’invecchiamento di 21 anni, arriva semplicemente una carezza a 38° e attraversa il palato senza ferire il naso offrendo un ventaglio di profumi e sapori che vanno dal lime alla vaniglia, dalla noce moscata al pandispagna sino a ricordare, una volta in bocca, torroncino, mandorla e scorza d’arancia rivestita di cioccolato per un finale segnato da toni speziati (chiodi di garofano) e  liquirizia. 3 scatti.

Altre curiosità: prodotto dalla famiglia Oliver ormai da decenni nella Repubblica Dominicana, Cubaney deve le sue origini  a Cuba dove è stato distillato dall’ottocento sino agli anni cinquanta. Il rhum di cui parliamo, Grand Reserve, è stato imbottigliato nel 2009 e distillato nel 1988 e lo abbiamo assaggiato nella giornata adatta (invernale e piovosa, e tuttavia marittima) in un piccolo ma intrigante locale di Santa Marinella: La Perla Nera, creato con fantasia applicata a piatti di solo pesce dallo chef patron Emanuele Galosi che, reduce da interessanti esperienze a Barcellona, ogni tanto insiste a visitare nuovi luoghi del mondo per arricchire la sua professionalità (ora è in Costa Rica).

E ogni volta riporta idee e spunti per la sua cucina. Ben assistito e sostituito, quando manca, dalla giovane sous chef Laura Ibelli e in sala da Giulia Ingegno che raccontano e propongono agli ospiti i piatti della casa. Per la cronaca, prima del rum abbiamo gustato due primi delicati e intriganti: ravioli di merluzzo con gamberi rossi di Mazara e bottarga di muggine in scaglie e spaghetti al granciporro. Insomma, un indirizzo da annotare per gli amanti della west-coast enogastronomica laziale.

La Perla Nera. Largo G. Gentilucci, 9. Santa Marinella (Roma). Tel. 339 112 3639 – 0766534121

[Carlo Bertilaccio]