Come vedono i francesi lo scenario delle elezioni italiane? Bordélique, diciamo fortemente disordinato. Anzi, imbordellato. E lo paragonano a un piatto di spaghetti alla puttanesca: Fermi non ridete per queste assonanze un po’ trivie e anche antiche. Il bello, o il brutto, è che il post di Slate sulla pasta politica è stato sfornato il 22 febbraio, cioè quando ancora si doveva votare. E conoscere i risultati.
Le elezioni italiane sono viste come una sorta di gigantesca Commedia dell’Arte, ma (sic) di serie Z quando onestamente, mi ero fermato ai movie di serie D. Floriana, l’autrice, nel suo ultimo scritto di una triade che annovera come fare le lasagne, in dura contestazione con tutti i produttori di piatti pronti a base di carne di cavallo, e la vera pasta alla carbonara per riscattare le improbabili “Carbò” con olive, non usa mezzi termini: ci si insulta durante la campagna elettorale. Un mandare a farsi fottere quotidiano che cancella il normale buon gusto. Si è disposti a passare su tutto, basta che ci sia del pane e della pasta in tavola.
Questo quadro a tinte fosche e rutilanti si compone in un gigantesco piatto di spaghetti alla puttanesca, l’antitesi della cucina italiana, o meglio il lato oscuro, matto, diabolico. Imbordellato. Come ogni volta che gli Italiani vogliono valorizzare un ingrediente e costruiscono su di esso un piatto che diventa esempio di disordine.
La puttanesca, narra la leggenda, sarebbe nata dalla richiesta di un cliente affamato di una casa di tolleranza napoletana agli inizi del novecento. “Fammi qualsiasi puttanata da mangiare Dio bono!”. E la tenutaria avrebbe messo dentro agli spaghetti tutto quello che gli capitava a tiro maledicendo il ricco e sfornando un piatto delizioso. Che diviene l’emblema di una nuova goduria dopo quella del talamo.
Chissà se Dio bono possa essere espressione incoativa napoletana e se il paragone con le elezioni e i personaggi politici possa funzionare. Ma la ricetta degli spaghetti alla puttanesca può seriamente descrivere l’attuale situazione italiana?
[Link: slate.fr Immagine: lifesambrosia]
