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Roma. Cohouse, la formula di social eating che convince sempre di più

lunedì, 04 Maggio 2015 di

svinando

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Di Cohouse ne avevamo già parlato, ma dopo aver gustato la cena  a cura di Dino de Bellis  (ristorante Salotto Culinario), sono sicura che la formula di social eating è fantastica. E ho deciso di ricordarvi che da Cohouse potete mangiare i grandi piatti a poco prezzo (5 portate con i vini abbinati a 45 euro, ditemi voi!) e provare l’estro di Dino, cuoco autodidatta che sa come risvegliare le vostre emozioni a tavola.

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Organizzare una cena per più di cento persone, tre sere a settimana per due settimane, sicuramente non è facile, soprattutto se la cucina deve essere curata nei minimi dettagli, compresa la presentazione. In questi casi conta molto l’organizzazione preliminare e la disciplina, ma con la squadra di Dino non ci sono stati intoppi ne problemi.

Dopo un rilassante aperitivo al bar (ottimi cocktail, tradizionali e non), ci siamo accomodate per cena. E’ sempre divertente e anche un po’ strano, trovarsi ad un tavolo sociale con le persone sconosciute a fianco, a condividere le esperienze di gusto, a sentire i commenti e le considerazioni, ciò che normalmente non accade al ristorante tradizionale. Il target di riferimento di questo temporary restaurant sono i giovani buongustai, curiosi di scoprire l’alta fascia della ristorazione, possibilmente senza spendere tanto. Inoltre, cambiando lo chef e il menù ogni 15 giorni, si riesce a fare una bella panoramica dell’offerta enogastronomica romana a prezzo più che ragionevole.

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Crema di piselli con verdure croccanti, erbe aromatiche, lampone e gelato di piselli (la cosa buona è che quando il gelato è anticonvenzionale, in bocca rimante spesso una patina di grasso, ma non in questo caso)

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Polpetta di baccalà mantecato con verdure di stagione e salsa bbq (polpetta croccante e saporita, di quelle che mangeresti una decina)

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Ravioli di parmigiano con ristretto di pomodoro, crema di parmigiano e sfilacci di manzo (un piatto che dà semplicemente soddisfazione)

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Portata fuori menù: cipolla al caramello salato con parmigiano in due temperature (ottima alternativa per le amiche che non mangiano carne)

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Vacca vecchia con fondo di maiale, patate affumicate, rapa rossa, asparagi e scalogno (non so quanto vecchia sia questa vacca, ma era saporita e perfettamente cotta al sangue)

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Ananas marinata, caramello e yogurt (sinceramente meglio del classico gelato alla vaniglia)

E anche se da questa settimana a Cohouse  cucinerà un altro chef (Enrico Pezzotti), potete sempre rinfrescarvi la memoria  al Salotto Culinario, sul com’è appagante essere coccolati da Dino de Bellis.

Voi non siete convinti che la formula Cohouse sia vincente?

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.