Divertimento. È la sensazione che proverete sedendovi alla tavola di Marco Ambrosino, al ristorante 28 Posti di Milano.
Una cucina giovane e spumeggiante in un locale arioso e alla mano con le sue tovaglie a quadretti che fanno tanto osteria.
I piatti non sono mai scontati, anzi Marco Ambrosino esplora abbinamenti inconsueti e pesca a piene mani dalla tradizione gastronomica della sua terra di origine, l’isola di Procida in Campania.
Le ricette sono solari anche nel periodo invernale e accompagnate dal tocco di felicità che rende una tavola luogo bello da frequentare. Anche grazie alla presenza di Iris Romano che consiglia sui vini di una carta agile e che viene cambiata molto di frequente.
I piatti, oltre ad alcuni classici, seguono l’andamento stagionale e variano spesso.
Il menu degustazione con 5 piatti a scelta costa 45 € ed offre un buon rapporto qualità prezzo anche se il menu base è aumentato. C’è anche la possibilità di sceglierne 7 (a 65 €) o 10 (a 75 €).
Una bella giostra come vi mostra questo percorso.
Nel benvenuto arrivano: cannolo porro fondente, polvere di capperi, bucce di limone candite; cracker al malto d’orzo, bavarese al parmigiano, cavolo cappuccio ed erbe; biscotto di riso, olive nere e tobiko; macaron alle acciughe e brodo affumicato.
Iris Romano ci consiglia una bottiglia di Erasmo Castelli del 2007. Affondiamo il coltello nel burro per assaggiare il pane home made che convince tutto il tavolo.
Ceci, ribes, salicornia, cicoria è un ottimo modo per proporre i legumi con un abbinamento insolito e fresco.
La Chiajozza: crudo di canocchie, gelato di ricci di mare, olio al pino marittimo, cavolo cappuccio e sabbia al nero di seppia. Un altro piatto fresco, diretto, con la nota sapida che accompagna il crudo dolce e riporta alle spiagge sassose dell’isola di Procida.
Lo scarto del vitello è un ossobuco con aringa affumicata, lingua e salsa ponsu, testina soffiata con pompelmo e pepe, parfait di fegatini e salvia fritta. L’abbinamento mare e monti funziona e il quinto quarto del 28 Posti piace.
Buone le note dolci che si riequilibrano veloci negli spaghetti, fondo bruno vegetale, prugna fermentata e ginepro.
Il piatto della giornata è giustamente piacione: raviolo di genovese con alici marinate e fiori di sambuco. Piacione ma non banale con una pasta tirata come si deve e cotta anche meglio.
Bella anche l’idea di nobilitare l’indivia con il tartufo nero e dare lo sprint con il limone. Al capitolo dieta potrebbe essere il piatto vincente.
Ecco un altro accostamento tutt’altro che scontato: agnello, alga, ostrica, kiwi. Il gioco dell’agnello con la salsa dell’ostrica e dell’ostrica con il fondo è riuscito.
Pre dessert: granita di spritz campari e crema di arachidi salati.
La ricotta, gelato al polline, cenere vegetale e bottarga propone un dolce fuori dagli schemi.
Per i più tradizionalisti, ma non troppo, c’è amarene, cioccolato, cipolla e pere.
La linea del dolce non dolce è sottolineta anche dal panettone con le olive candite.
Chiudiamo con la piccola pasticceria e la buona certezza che una messa a punto migliore dei piatti potrebbe far raggiungere al 28 Posti traguardi più ambiziosi.
Nel frattempo, provate a divertirvi e a farci sapere le vostre impressioni.
Ristorante 28 posti. Via Corsico, 1. Milano. Tel. +39.02.83.92.377
Ci si diverte… fino a che non arriva il conto.
ma di quale divertimento parlate ? si diverte il cliente o chi incassa ?
La qualità si paga, appaga e paga. Se poi conoscete un ristorante in cui non si paga.
Sono questi i commenti per cui apprezzare la funzione delete
concordo su tutto quello che hai scritto.
se c’è qualità è giusto pagarla (buon rapporto qualità/prezzo). Il problema nasce dove non è sempre presente (non in tutti i piatti)per cui scarso rapporto qualità/prezzo, a mio parere è questo il caso.
il menu da 65 euro conta 8 portate, non 7
Bah…francamente io ho pagato ma la qualità non l ho vista in tutti i piatti. O meglio, ottime materie prime, ma accostamenti davvero troppo azzardati in molti casi…il ragazzo é giovane, diamo tempo al tempo…
Però… nell’altro articolo di dissapore di soli 6 mesi fa (01/07/2015) i prezzi erano un po’ diversi:
“Esistono 3 menu degustazione: 35 €, 5 assaggi a scelta; 50 €, 8 assaggi a scelta; 60 €, Menu a sorpresa creato dallo chef”
ora:
“Il menu degustazione con 5 piatti a scelta costa 45 € ed offre un buon rapporto qualità prezzo anche se il menu base è aumentato. C’è anche la possibilità di sceglierne 7 (a 65 €) o 10 (a 75 €).”
E poi si parla tano di DEFLAZIONE…
Novembre scorso , in occasione del congresso dell’AIS ,ho cenato al 28 posti optando per il menù degustazione di 10 portate più una mia richiesta (tagliolini al fondente di porro e polvere di capperi). Lo chef Marco Ambrosino mi ha favorevolmente impressionato , una cucina emozionale la sua, giusto mix fra tecnica originalità ed equilibrio , frutto anche di esperienze molto importanti all’estero (Noma).Uno chef con quella “cazzimma” giusta per andare lontano e raccogliere tante soddisfazioni che auguro di cuore. Carta dei vini inteligente, ambiente particolare . Conto molto contenuto . Ne sentiremo parlare presto e bene. Ne sono sicuro.