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Fabio picchi e Maria cassi

Il Riso all’Allegra di Fabio Picchi per “Tutti matti per il riso”

venerdì, 07 Ottobre 2016 di

Riso

“Tutti matti per il riso”: non è semplicemente una constatazione della popolarità di risi e risotti, o di quanto piaccia, in generale, ridere: è l’obiettivo della Fondazione Progetto Itaca Onlus, organizzazione non profit impegnata in favore delle persone affette da disturbi psichiatrici e delle loro famiglie, che sabato 8 e domenica 9 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (che si celebra ogni 10 ottobre), sarà in 15 piazze in tutta Italia con oltre 300 volontari e 6 tonnellate di riso Carnaroli, in sacchetti da 1kg (quindi, giusto per far vedere che so far di conto, tantissimi sacchetti).

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Una piccola donazione, e ci si porta a casa un sacchetto di riso, con una ricetta per cucinarlo dello chef-filosofo fiorentino Fabio Picchi, che insieme alla moglie, l’attrice Maria Cassi, è testimonial dell’iniziativa. Ed è anche patron del Cibreo e del Teatro del Sale di Firenze.

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Le città in cui l’8 e 9 ottobre sarà possibile incontrare i volontari di Progetto Itaca sono: Asti, Catanzaro, Como, FirenzeGenova, Lecce, Lecco, Milano, Napoli, Padova, Palermo, ParmaRoma, Torino e Verona. Con i fondi raccolti Progetto Itaca potrà sostenere le proprie attività e proseguire nell’offrire un aiuto concreto a chi soffre di disturbi psichiatrici.

E sottolineiamo con piacere che cuochi e chef si prestano sempre e con piacere a questo tipo di iniziative: fra gli ultimi, Andrea Aprea, che ha preparato una zuppa inglese per l’evento benefico di Andrea Bocelli (e noi vi diamo la ricetta qui).

 

 

Riso all’Allegra

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“Se amanti del riso, vi suggerisco del riso bollito nell’acqua. Lasciatelo liquido e aggiungete generoso burro e un paio di cucchiai di buon olio extra. Mentre cuoce, conditelo con quel che vi capita. Foglie spezzettate di basilico, prezzemolo tritato, un nonniente di aglio, una cipolla tagliata fine fine o una crosta avanzata di grana. Se avete una o mezza salsiccia, frantumatela e buttatela dentro mentre tutto sobbolle. Non siate timorosi ad azzardare qualsiasi sentiero. Una foglia di alloro, per esempio, darà un ulteriore profumo. Nell’attendere la cottura del riso, sempre come esempio, avrete venti minuti per controllare che non vi sia avanzata una tazza di fagioli, borlotti o cannellini, o di altro genere come ragù o fagiolini verdi in umido. Mi raccomando, metteteli dentro questa benedetta bollitura. Alla fine condite con un ulteriore filo di olio extra. Avrete così l’anima redenta col riso e l’allegria.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.