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Cilento. Il richiamo della solida cucina di tradizione da Nonna Sceppa a Paestum

martedì, 08 Agosto 2017 di

Paestum terra di miti e di turismo, come tutto il Cilento, che spesso sottomette i ristoranti a proposte gastronomiche annacquate da una clientela poco attenta.

Ma a pochi passi dai templi c’è un ristorante, Nonna Sceppa, che fa scuola da quasi 50 anni: dal 1969, per l’esattezza.

La prima impressione è ingannevole: lo sguardo sullo sconfinato dehors che ospita circa 200 coperti lascia pensare alla classica ristorazione di massa, quasi una mensa, ma fin dal primo scambio di battute con il personale si percepisce di essere in un posto diverso, dove familiarità e cortesia sono il binomio su cui fa perno la sala.

Mantenere una qualità alta con questi numeri è un’impresa da numeri uno e la famiglia Chiumiento, di generazione in generazione, ha saputo mettere radici solide.

La prima nota riguarda i prezzi che sono perfettamente in linea con il mercato e quindi sfato subito il mito che circola in zona di una Nonna Sceppa ristorante troppo costoso.

La proposta è così composta:

  • 13 antipasti che vanno dai 9 € per un piatto di fritti misti ai 30 per un Finto crudo di crostacei e tartara di tonno Alalunga. Tutti gli altri in media costano 14 €.
  • 7 primi i cui prezzi vanno dai 10 ai 20 € delle Linguine all’Aragosta .
  • 6 secondi misti fra carne e vegetali con prezzi dai 9 ai 20 €
  • 9 secondi di pesce che vanno dai 18 ai 38 €.
  • 6 contorni tradizionali dai 5 agli 8 € con piatti tipici come Zucchine alla Scapece e Cianfotta di ortaggi.

La carta omaggia il territorio dalle colline circostanti, passando per la pianura di Paestum che porta al mare. Alcune materie prime provengono direttamente dai terreni di famiglia: c’è il Carciofo di Paestum, il cece di Cicerale, e poi il cuoccio, pesce povero  del Cilento. E poi ricette del Cilento eseguite in cucina dalle 4 donne di famiglia che, affiancate ciascuna da un aiutante, riescono a celebrare ogni giorno la tradizione scegliendo solo ingredienti freschi e di qualità.

È la vecchia ristorazione all’italiana che fa scuola rimanendo riferimento per gli appassionati veri e anche per la critica gastronomica che su questo locale ha sempre speso parole buone.

Io ho iniziato con la tartare di Alalunga con insalata di mele zucchine: ottimo piatto freddo sapientemente lavorato e ideale in questi giorni di caldo afoso che incombe anche nelle ore serali.

Poi seppie ripiene alla Marinara, un vero viaggio nel tempo che riporta alla genuinità di una volta: il piatto ha il sapore domestico e l’accuratezza tecnica di un ristorante perché le seppie, tenerissime, sono state cotte in maniera esemplare e nel morbido ripieno sono riconoscibili gli ingredienti come pane, gamberetti e tentacoli.

L’intingolo saporito che le accompagna invita ad una verace “scarpetta” che ci concediamo con l’ottimo pane locale.

 

Il classico abbinamento gamberi e zucchine è riproposto in una versione nuova e “fresca” che convince e ci pare un’ ottima proposta in questa estate torrida anche come secondo o piatto unico.

Semplicità assoluta per le linguine all’astice: solo la pasta saltata in un sughetto di pomodoro insaporito dal crostaceo. In questo caso non siamo stati fortunati: l’aragosta locale non era disponibile, ma resta la dimostrazione che quando la materia prima è scelta accuratamente sono sufficienti 2 ingredienti per servire un piatto eccellente.

Gli Ziti alla cetarese è una genovese di tonno che fa scuola: la pasta, classicamente spezzata a mano, riporta a rituali antichi e il tonno, cotto con la cipolla, ha una consistenza quasi carnosa ed entrambi si sciolgono in un boccone voluttuoso.

Le porzioni sono generose e sazierebbero chiunque, ma non lasciamo il tavolo senza assaggiare una frittura mista di anelli di totano e alici e anche qui non c’è una pecca: fritto gonfio, asciutto e leggero.

Terminiamo con il gelato al pistacchio e cioccolato fuso: una delizia.

Possiamo dire che oltre ad una buona cena abbiamo trovato una dedizione e una vocazione assoluta alla ristorazione.

Senza dubbio una cucina solida che si tramanda da generazioni con i piccoli “segreti di famiglia” che danno quel tocco in più ai piatti e che ti spinge a fissare nella memoria i sapori.

Non siete d’accordo?

Ristorante – Pizzeria Al Gelso d’Oro da Nonna Sceppa. Via Laura, 45. Paestum di Capaccio (Salerno). Tel. +39 0828 851064