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Roma. Com’è la nuova Enoteca Bulzoni che conquista con le pappardelle alle frattaglie

martedì, 10 Ottobre 2017 di

Bulzoni, la storica enoteca di viale Parioli a Roma, cambia veste, ma non la tradizione.

Aperta nel 1929 dal nonno Emidio come una bottega dove si vendeva il vino sfuso, nel 1972, grazie al suo figlio Sergio,  diventa un’enoteca vera e propria. Oggi il locale è gestito da Riccardo ed Alessandro, la terza generazione della famiglia Bulzoni, che hanno deciso di dare una nuova immagine all’attività di famiglia, mettendo su una cucina con i piatti studiati per accompagnare la carta di vini.

La carta di vini  è divisa in tre sezioni: “Moderni” , vini prodotti secondo le tecniche di enologia moderna, “Come una volta”, vini prodotti secondo un modello legato al passato, con pochi interventi invasivi, e “Estremi”, vini prodotti da vignaioli artigianali che non usano sostanze chimiche, quelli che ci verrebbe spontaneo da definire “naturali”, ma sappiamo tutti che non si dice.

Il locale è molto accogliente, dai toni caldi ma sobri, che incorniciano le numerose bottiglie e predispongono ad una bevuta senza fretta, una lunga chiacchierata e un piatto o due da mangiare con gusto. Una trentina di sedute in tutto, compreso un tavolo sociale nella saletta di vini “estremi” più altri 8 al banco.

Impaziente di conoscere questa realtà, inizio, assaggiando le bollicine “estreme”, Bolle senza frontiere (Marche), sgranocchiando la scrocchiarella (e chi propone la scrocchiarella fatta bene, per me ha già vinto).

La cena inizia con dei pintxos (termine usato al nord della Spagna per definire gli stuzzichini).

Burrata affumicata e pomodoro al forno (3 €) (buonissima la burrata)

Tonno di coniglio e peperone arrosto (3 €) e Fungo cardoncello e cicoria ripassata (2,5 €), sfiziosi entrambi.

Proseguiamo con le tapas. Un classico Verza, salsiccia di fegato della Bottega Liberati (6 €). Saporita la salsiccia, il fegato si sente bene, ma non disturba affatto: in fondo, la sua provenienza è una garanzia.

Fiocco di Tuscia alla piastra, verdure, mosto cotto (6 €), forse è il piatto che mi è piaciuto di men, buono il formaggio, ma melanzane e peperoni a mio avviso non ci stanno.

Poi arriva un primo che mi conquista appena lo vedo: pappardelle con ragù di frattaglie. Piatto di una volta, senza frizzi e lazzi. Assaggio, e mi innamoro perdutamente: pasta perfettamente cotta, spessa, che lascia la gradevole sensazione di mordere la sostanza. Il ragù? Tagliato a coltello, tenero, con quel minimo di crema che serve. 10 e lode (11 €)

Per il secondo assaggiamo la bistecca di manzo (sempre Bottega Liberati), cotta perfettamente al sangue e saporita (400 g 22€ ), accompagnata dalle patate arrosto.

Il dolce è una semplice sbriciolata con le mele nel bicchiere. Forse fin troppo semplice, ma in fondo va bene così.

Ed ecco a voi il menù completo, al banco e al tavolo.

Cosa aggiungere? Tutte le bottiglie sugli scaffali sono disponibili anche al tavolo, ma “con il diritto del tappo”, che vuol dire che la differenza del servizio, in questo caso, è di 7 € a bottiglia.

Il locale aprirà al pubblico da giovedì 12 ottobre.

Bulzoni Enoteca con cucina, viale dei Parioli, 34, Roma. Tel. 06 8070494

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.