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Davide Oldani apre a Milano. E festeggia Roger Federer

lunedì, 19 Febbraio 2018 di

Sembrerebbe la volta buona. La notizia magari non era attesa, ma era quantomeno auspicata. Per i milanesi, spostarsi da Milano per mangiare non è cosa.

Dopo le fatiche, e i successi, del D’O di Cornaredo, rinnovato un paio d’anni fa, praticamente a due passi da Rho (dov’è la Fiera), ora lo chef Davide Oldani, famoso per la sua cucina pop, vuole aprire un locale a Milano.

Il luogo sarebbe strategico e già deciso, e l’impostazione simile a quella dell’originale, ma un po’ più bistrot.

I trascorsi di Oldani li conosciamo bene. Ex, sfortunato, calciatore (passione che lo accomuna ad un altro chef con cui ha lavorato, l’inglese Gordon Ramsey), l’alberghiero, l’esperienza da Gualtiero Marchesi, dove ai fornelli incrocia il meglio (o quasi) della attuale cucina italiana, Berton, Cracco e Crippa.

E poi Alain Ducasse, Albert Roux, Pierre Hermé.

Lui deve tanto alla formazione, non ne fa mistero:

Marchesi è stato quello che mi ha fatto entrare nel mondo della grande Cucina, Roux mi ha aperto gli occhi sulla cucina francese e su come si lavora in un 3 stelle che fa duecento coperti al giorno; Ducasse, mi ha insegnato la nuova grande alleggerita cucina francese e mi ha permesso di accostarmi alla parte manageriale di questo mestiere, Hermé, mi ha mostrato le invenzioni della grande pasticceria d’Oltralpe.

Le varie esperienze in giro per l’Europa, l’apertura a Cornaredo, la cucina pop, la cipolla caramellata, la stella Michelin, la ribalta internazionale. E da ultimo una scuola alberghiera, sempre lì nella sua città natale.

E la pubblicità. E sì, neanche lui è “rimasto” indenne. Poi, vabbè, è coprotagonista con Roger Federer di uno spot sulla pasta, e a me, grandissimo bluff della racchetta, lo spot sostanzialmente piace, anche per la presenza dello svizzero, tornato da pochissimo, ad oltre 36 anni, numero 1 al mondo del tennis.

Lui non lo dice, ma a pensar male a volte s’azzecca,  perché lo spaghetto alla Milanese presentato nel video mi sa tanto di doppio festeggiamento, per l’amico (ed allievo) Roger e per la prossima apertura a Milano.

Apertura che, di certo, porterà una ventata d’aria nuova, a cominciare dai prezzi.

[Crediti: La Stampa, Gazzetta di Parma]