mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Torino. Cos’è Tor.Na, ristorante che apre con pizze al padellino, scarpariello al burro e tavolo 3D

venerdì, 23 Febbraio 2018 di

Da Torino a Napoli ci sono circa 900 km. Ora le due città sono nello stesso luogo grazie a Tor.Na Arte in Cucina, il nuovissimo ristorante che Imma Ferraro con Silvia Zanin apre in via Ormea 1b, angolo corso Vittorio, a Torino.

Chi è Imma Ferraro? Per chi non lo ricordasse, ha partecipato a La Terra dei Cuochi, passato su Rai1 nel 2013, ha lavorato al Combal Zero di Davide Scabin, al Blupum, e allo Scalo Vanchiglia. Lei è “Na”, napoletana, ha iniziato a lavorare a 13 anni, non ama le alici, ha due figli, maschio e femmina.

Silvia Zanin, invece, è “To”: è il lato torinese, imprenditoriale, viene dal Damè Bistrot, ha due figlie.

Il locale sarà diviso in ristorante, bistrot e lounge, i colori azzurro Tiffany e marrone con un filo d’oro (ricordano un poco Cracco in Galleria? non posso dirlo: ma qui c’è il link per fare un confronto), con cristallerie e alcuni pezzi anni Trenta.

Tor.Na: il punto distingue e al tempo stesso unisce le due nature del locale, quelle diciamo territoriali, Napoli e Torino ma anche il nord e il sud, all’insegna della contaminazione reciproca.

Un elemento lo ritroviamo nel menu del ristorante in cui viene inserita la pizza. La pizza come portata tra antipasti, primi, secondi e anche un dolce e non in un menu a parte.

Una pizza che contamina la tradizione piemontese, e quindi sarà al padellino, con i sapori napoletani. Saranno 7 le pizze proposte di cui una come detto nella sezione dolci.

• Padellino ‘o Casatiello (antipasto)
• Padellino Donna Margher’ (primo)
• Padellino Paglierina e Ortaggi (secondo)

Un elemento di rottura, spiega Imma Ferraro.

“Non trovo giusto venire a proporre/imporre la pizza napoletana a Torino. È invece corretto fare uno street food nato nella città sabauda, mixato con contaminazioni partenopee. Anche quando si parla di pizza si parla di cibo, e di un elemento integrante – anzi di una colonna portante (vedi il recente riconoscimento Unesco all’arte dei pizzaioli napoletani di Patrimonio dell’Umanità) della nostra cultura materiale. Perché quindi fare due carte diverse per pizza e cucina? Diamole tutta la dignità e gli onori che merita, inserendola come piatto integrante del menù.”

Per quel che riguarda la pizza (al padellino: bisognerà ripeterlo ogni volta?), si useranno farine di tipo 1 e 2, con lunghe lievitazioni (quindi maggiore digeribilità) e cottura in un forno a gas con pietra refrattaria, dal quale usciranno anche pane cafone, grissini rubatà, e dolci da forno.

Il lato-forno si avvale della collaborazione di uno chef con esperienze internazionali, Marco Sforza: “Possiamo dire che TOR.NA vede nascere in cucina una nuova figura professionale, interamente dedicata alla linea della produzione di lievitati, dolci e salati”. Parola di Imma Ferraro.

Fra le portate, alcuni “cavalli di battaglia” di Imma:

Scarpariello, cioè gli spaghetti al pomodoro senza olio e mantecati con burro e parmigiano che sono diventati una rarità anche a Napoli
• Apologia della cozza
• Monachina Bastard, uovo con bagna cauda servito in garze idrofile

E ci saranno anche delle belle novità come i ravioli del plin convertiti a manfredi di pasta fresca preparati da Imma con il classico ripieno piemontese di carni e il brodo di pollo in una versione a rose.

Ma la rottura più forte, come ci dice Imma a telefono, sarà il tavolo conviviale da 12 persone in una sala aperta sulla destra dell’ingresso. Si potrà prenotare anche in un numero minore e condividerlo con sconosciuti.

Regalerà un percorso di degustazione ma soprattutto un’esperienza immersiva con il primo tavolo 3D in Italia. Un po’ Sublimotion e un po’ evento di Rosanna Marziale per autocitarci.

Ma bisognerà attendere un mese dopo l’apertura per assaggiare il lavoro di Imma Ferraro e del regista che sta ultimando il percorso di sensazioni che farà ascoltare, vedere, odorare la pasta, l’acqua e il grano.

Intanto vi dico che si spenderanno sui 35/40 €, vini esclusi, ma comprensivi di coperto (già… idea bella quanto inusitata).

Io mi preparo per la trasferta MI-TO.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.