mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Milano. Il primo delivery per cani si chiama Dog’s Bistrot

mercoledì, 23 Maggio 2018 di

 

Il mio gatto si chiama Gateau. E, contrariamente a me, non mangia. O, meglio, arrivo a casa, mi corre incontro chiedendo cibo, glielo metto nella ciotola, non lo guarda neanche e se ne va. Molto meglio un cane: prende, mangia, scodinzola con gratitudine. Certo, se ci fosse anche per i gatti un posto come il bistrot per cani che ho visto l’altro giorno, sarebbe un’idea (ma non è detto: i gatti sono così…).

Il Dog’s Bistrot, in via Mantegna, è aperto da qualche mese. Non è un bistrot vero e proprio, ovvero non è un ristorante come quelli nati qualche anno fa a Berlino, un posto in cui i cani si accomodano davanti a una ciotola: ma è una cucina-laboratorio in cui vengono preparati i pranzi, e le cene, che i nostri amici scodinzolanti potranno consumare a casa, comodamente.

L’idea è di Francesco Mondadori (sì, quei Mondadori), che immaginiamo l’abbia pensata per i suoi cani in primis, per avere sempre pronti pranzi e cenette su misura, ed è semplice: preparare appunto il cibo per i cani (lo fa uno chef, Francesco Brambati), confezionarlo e consegnarlo direttamente a domicilio, sulla soglia della cuccia. Ma non siamo di fronte a un pentolone enorme che viene scodellato per il Fido di turno: ogni cane si iscrive sul sito fornendo tutti i propri dati vitali, dalla razza al peso all’età ai problemi eventuali di salute, gusti e preferenze (si consiglia ai partner umani di sorvegliare che cosa il cane zampetta sulla tastiera del computer) in un apposito software di quelli che usano i veterinari, e viene decisa la dieta per tutta la settimana, bilanciando proteine carboidrati vitamine e tutto quanto, con l’assistenza di veterinari e nutrizionisti ovviamente.

Il tutto viene preparato abbattuto porzionato e consegnato, per l’intera settimana, direttamente a casa.

Pepi riceverà il suo piatto personalizzato, così come la gourmet Ziva, ed Ettore, Ceres, Trotsky (sono tutti canidi veri, e tutti amici miei), solo da scaldare, in una confezione personalizzata, a un prezzo che può andare (dipende dalla taglia) da un paio di euro a 5 e passa al giorno (2 porzioni quindi).

Tasty Veal- €€€
Prelibati bocconcini di vitello con riso integrale, accompagnati da pisellini primavera e conditi con olio di semi di girasole, quando la freschezza e il gusto incontrano i baffi più raffinati.

Good Old Turkey – €€
Spezzatino di coscia di tacchino con riso, giardiniera di carote e zucchine freschissime cotte al vapore, un pasto ricco di sapore e di salute per rincorrere la pallina con una nuova energia.

Veggie-Style – €
L’alternativa vegetariana per i pelosi più fashion! Grano saraceno e uovo di gallina, accompagnati da soia secca e una spolverata di grana padano. Very healty, very cool!

Chicken Mon Amour– €€
Un gustoso mix di pollo e fegatini freschi su un letto di orzo perlato, carote lesse e zucca gialla, una delizia a cui è impossibile resistere, dalla prima annusata.

Fish It Out – €€€€
La salute nella ciotola! Merluzzo senza lische accompagnato da riso, carote e fagiolini freschi, condito con olio di semi di girasole, un pasto bilanciato per i pelosi amanti del pesce.

Choppy Pork – €
Tutto il gusto di uno spezzatino di maiale con un tris di carote, zucchine e patate conditi con olio di semi di girasole, la vera leccornia della nostra cucina, che anche il padrone vorrà assaggiare.

Mi dicono che stanno già studiando una linea di biscotti, adatti a un pubblico generalista (sempre di cani) – un consiglio per i non possessori di cani che volessero attaccare discorso con qualche esponente della razza (e/o con l’umano/a che solitamente si portano dietro al guinsaglio): vi comprate un sacchettino di biscotti, ve ne mettete qualcuno in tasca, il cane allettato si avvicina, gli date il biscotto e il gioco è fatto.

Io, con Gateau, andrò invece al caffè

Dog’s Bistrot. Via Mantegna, 9. 20154 Milano. Tel. +39 0284574340.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.