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Armida 1905 a Rapallo, la recensione è un inno al Mediterraneo

lunedì, 26 Agosto 2019 di

Confesso subito il mio conflitto di interessi. A Rapallo sono di casa e dovevo accettare l’invito. “Dai – la prima volta che scendi a Rapallo, ti invito da me a cena.”

Con questo invito via Messenger di Andrea Viacava, patron ideatore motore (e nipote) di Armida 1905, mi sono presentato nel suo locale di piazzetta del Pozzo, a due passi dal Lungomare e dal Castello.

Il ristorante, una decina di tavoli in tutto, ma col bel tempo i tavolini invadono la piazzetta, è aperto da un paio d’anni, ed è strettamente collegato a Nonna Armida, un laboratorio di idee e creazioni gastronomiche.

Così Andrea racconta la storia sua e di Nonna Armida:

Mi chiamo Andrea Viacava, sono un sognatore appassionato di cibo e maniaco della perfezione, ho trascorso buona parte della mia vita tra i fornelli ed ancora oggi è così, infatti la mia professione è quella di Kitchen Designer. Ho voluto dare vita a nuovo progetto assieme a un gruppo di sognatori come me: Nonna Armida, un laboratorio di idee dove antiche tradizioni e ricette vengono esaltate grazie ad un’attenta selezione di ingredienti tra cui quello principale è la nostra grande passione.” Da qui vengono, ad esempio, focacce, focaccine, focacce al formaggio, pizzate, e diversi tipi di pane, che si trovano da Armida 1905 e in altri ristoranti della zona.

E da designer, ad esempio, ha disegnato la cucina del ristorante d’aMare Sensi ad Amalfi.

Esperienze e collaborazioni con cuochi e ristoratori, quindi, nel curriculum di chef e di designer di Andrea, che ha riversato in questo suo ristorante. Un po’ fuori dagli schemi, ma comunque perfettamente inquadrata fra Liguria e Mediterraneo, riconoscibile e semplice, ben eseguita, con diversi bei momenti.

A cominciare dal Cappuccio Salato: una vellutata di patate in tazza, con ragù vegetale (8 €; con drink, 10 €), accompagnata dalle deliziose focaccine, che ti predispone nel modo migliore al prosieguo.

Dalla carta si nota la lista dei primi: 5 piatti di pasta e 6 risotti. Non è poi così comune, avere più riso che pasta. I prezzi, dai 14 € (il risotto con il pesto) ai 18 € delle portate con il pesce. I nomi dei primi fanno capire il “fuori dagli schemi” e la mediterraneità: c’è una Nerano, una Panarea, e una “Fuori Norma”, con crema di melanzane, pomodoro, basilico, cacio ricotta.

Per iniziare, un’insalatina di seppie sedano e pomodori.

A Tutta Seppia: pasta Gemme Del Vesuvio Selezione Top Chef, tutta la seppia, pomodoro basilico olio EVO (18 €). Molto buona.

Il Carlino Scende al Mare: risotto al limone con quenelle al crudo di pesce (18 €), molto buono: mi è piaciuto l’equilibrio fra il risotto e il pesce, nonostante il limone mi sia sembrato un poco invadente. Portato in tavola in un pentolino, da cui ti servi impiattando a tuo piacimento, il risotto al limone è un omaggio al Carlino, uno dei ristoranti dell’Hotel San Pietro a Positano, la cui cucina (guidata da Alois Vanlangenaeker) è stata rinnovata nel 2016 su un progetto di Viacava. Cucina che è stata premiata, va detto, come la più ecologica al mondo.

Anche nei risotti, parole d’ordine mediterranee (La genovese, risotto con muscolo di vitello a lenta cottura su letto di cipolle) e liguri (Punta Chiappa, burro bianco, acciuga sotto sale, verdura croccanti).

Non abbiamo considerato il menu di carne – faccio fatica a pensare di mangiare carne in un ristorante al mare. Cotture a bassa temperatura, ritorna la genovese, guancia di vitello e lingua in salsa verde nella mia “wish list”, ci sono anche battuta e tagliata, e la cotoletta a 16 € – gli altri piatti, 18 €.

Prima del piatto di pesce vero e proprio, un polpo cotto a bassa temperatura, piastrato, su purè di patate: piatto eseguito benissimo, ovvero con un polpo morbido come non mi capitava da un po’.

I piatti di pesce vanno dallo stoccafisso “accomodato”, cioè elaborato (con una serie di verdure, e gli immancabili pinoli e acciughe: in wish list, subito), e in insalata tiepida, alla cotoletta di acciughe (wish list), allo Scartosso de Pesse, ovvero calamaro, acciughe impanate e verdure – ovviamente, tutto fritto (e tutto in wish list). Prezzi, dal minimo dei 15 € della cotoletta di acciughe al massimo dei 24 € del trancio di pescato “dei nostri mari” (per mem una ricciola) cotta a bassa temperatura (55°) per 12′, con verdure, servito su un tagliere di legno, tanto bello a vedersi quanto buono a mangiarsi.

C’è stato anche il dolce, che inizialmente non volevo: ma i dolci (tutti a 6 €), come le focaccine (e il pane), li fa Federica Leone, che è anche la moglie di Andrea: potevo essere sgarbato e rifiutare? No. (E meno male…)

Un gran bel posticino, questo Armida 1905. Affollato in agosto, ma con un servizio particolarmente sorridente e amichevole – non solo con l’ospite ma con tutti i tavoli, e che andava oltre il solito “le è piaciuto?”. Una delle esperienze più piacevoli e meno banali che si possano fare a Rapallo.

Armida 1905. Piazza del Pozzo, 23/25. 16035 Rapallo (Genova). Tel. +39 0185233575.

[Immagini: Nonna Armida, iPhone Emanuele Bonati]

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.