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Speck. Salvini lo brandisce e non va bene in Quaresima

sabato, 29 Febbraio 2020 di

Si ha un bel baciare rosari, brandire Vangeli e predicare pace&bene da ogni italico palco.

Ma quando si tratta di cibo, almeno per Matteo Salvini, non c’è santo, e nemmeno Madonna, che tenga: la tentazione è troppo forte, e la debole carne cede al richiamo del fragrante speck prodotto sulle fresche vette del Trentino Alto Adige.

Per un buon cristiano indulgere eccessivamente nei piaceri della gola, come in qualsiasi altro piacere umano, costituirebbe già di per sé un piccolo peccato, un cedere a quelle tentazioni del mondo che ci allontanano dalla Pace assoluta. Ma si sa, la vita è dura, mangiare pur bisogna, e in fondo un maritozzo qua e una salsiccia di là, in fondo, che vuoi che sia?

Le cose si complicano però quando ci si mette di mezzo la Quaresima.

Forse a Matteo Salvini, troppo preso da comizi, beghe elettorali, giudiziarie, porti aperti, alleati mollati e Papeeti vari la cosa è sfuggita, ma ieri era il primo venerdì di Quaresima. Già, il periodo di cinque settimane che precede la Pasqua, e che per i cristiani coincide con un periodo di purificazione in vista della Pasqua, e durante il quale si dovrebbe osservare un giusto digiuno, non solo da pensieri, opere ed azioni sballate ma anche nel vero senso della parola, ovvero digiuno alimentare, o almeno occorrerebbe osservare una solenne morigeratezza.

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Ebbene, ieri invece Salvini se n’è uscito bello bello su Instagram con il volto compiaciuto mentre nella mano sinistra brandiva, invece che un più consono rosario, un bel tagliere di salumi tipici dell’Alto Adige, speck, prosciutti a affettati vari, su cui svettavano delle fragranti fette di pane fresco. Nella mano destra, invece, il nostro non teneva un estratto del Vangelo di Luca, bensì un bel calice di vino bianco fermo – forse le bollicine sono state considerate troppo festaiole – da accompagnarsi al tripudio di salumi.

Niente di male, certo, a promuovere i prodotti del territorio attraverso la propria immagine pubblica, anzi, potremmo anche spingerci a dire che tale comportamento potrebbe in fondo anche rientrare tra i compiti istituzionali di un politico.

Il problema sorge però quando il politico in questione ha cercato di accaparrarsi i voti del mondo cattolico proponendosi come  paladino della cristianità e  custode del cattolicesimo con tutti i suoi riti, rosari compresi e Quaresime non certo escluse.

E invece Salvini se ne esce bello giocondo con la sua faccia soddisfatta e il suo spuntino a base di speck e vino bianco, nel primo giorno di Quaresima. 

Ma d’altronde, si sa, è la carne ad essere debole, mentre è lo spirito che invece è forte. 

Peccato che in questo caso lo speck si sia rivelato più forte dello spirito. 

[Link: Giornalettismo]