mulino caputo farine per pizza, pane e dolci
Gordon Ramsay

Gordon Ramsay: come cambierà il concetto di ristorante

Per il celebrity chef bisogna considerare le riaperture dopo la pandemia come nuove aperture, ripensando completamente i ristoranti
martedì, 05 Maggio 2020 di

Gordon Ramsay ha dichiarato che più che pensare all’apertura dei ristoranti chiusi per il Covid-19 bisognerà considerare un “new opening”, una nuova idea di ristorazione. Secondo lui, questi nuovi concetti di ristoranti che apriranno nei vecchi locali potrebbero addirittura essere migliori dei precedenti. Ramsay rimane ottimista, anche se bisogna cambiare completamente la mentalità con cui ci si è mossi finora. 

Intervistato da Frank Warren per il suo podcast Heavyweight, Gordon Ramsay ha detto di aspettarsi di subire perdite “sostanziali” dai suoi ristoranti, chiusi per la pandemia. In queste circostanze, gestire un’attività nel settore della ristorazione è “molto difficile” e “non c’è margine di errore”.

Le polemiche sui licenziamenti

Gordon Ramsay

Ricordiamo le recenti polemiche nate dalla notizia secondo cui il gruppo di Ramsay ha licenziato tutti i suoi dipendenti. Assicurando loro comunque un mese di stipendio, fino al 17 aprile, e le ferie. 

Abbiamo anche pubblicato la lettera di un dipendente del gruppo, che naturalmente desidera conservare l’anonimato. Nella lettera, l’anonimo definisce il comportamento dello chef inglese “disgustoso”. E sottolinea come “nonostante il grande flusso di soldi generato dai suoi ristoranti, Ramsay non sia stato in grado di garantire qualcosa in più.” 

Tuttavia un altro dipendente, anonimo anch’esso, ha ipotizzato che si sia trattato di una decisione dell’amministratore delegato del gruppo, più che di Ramsay. 

Ma Ramsay ha reagito alle critiche senza troppi peli sulla lingua: “Si vede che non hai mai avuto un’azienda”, ha risposto alla critica gastronomica del Sunday Times Marina O’Loughlin.

Una fonte interna dichiara a Reporter Gourmet che la notizia dei licenziamenti era solo un’ipotesi, trapelata all’esterno, prima delle agevolazioni previste dal governo Johnson. E che grazie al Coronavirus Job Retention Scheme governativo (3 mesi di stipendio pagati all’80% dallo Stato) si stiano già preparando le riassunzioni. Lo stesso Ramsay nel podcast ha parlato dei provvedimenti governativi come fondamentali per il proseguimento delle attività del settore.

Le misure di sicurezza e i piatti nei ristoranti

Gordon Ramsay uovo

Dimenticare le lunghe descrizioni dei piatti, i lati dei tavoli, sale e pepe: bisognerà pensare ai disinfettanti per le mani, ai controlli della temperatura, alle distanze, ai dispositivi di protezione individuale. E soprattutto al benessere generale di clienti e personale. Ramsay, nel podcast di Heavyweight, ha detto che si riunisce via Internet coi suoi collaboratori due o tre volte alla settimana. “Tutte queste misure sono in fase di elaborazione ma è un campo minato logistico perché non siamo ancora sicuri dei tempi di realizzazione del vaccino.”

Chiaramente, bisognerà “aumentare la sicurezza dei nostri clienti e assicurarsi che si sentano al sicuro e che incredibilmente ben accuditi”. Ma è difficile prendere delle decisioni quando non è chiaro ancora quando si sarà in grado di riaprire.

Intanto, il problema principale che i ristoranti senza reddito devono affrontare, e avranno finché non viene trovato e distribuito un vaccino, è con i proprietari. Il settore necessita di un differimento dell’affitto dagli attuali tre mesi (fino alla fine di giugno 2020) a sei/nove mesi. Posizione condivisa con altri chef e ristoratori di alto profilo a Londra.

Entro la fine di maggio, a giugno e a luglio, assisteremo a un periodo di riaperture lente e costanti. A settembre, si potrebbe tornare a una qualche forma di normalità: a dicembre, prima di Natale, si dovrebbe  verificare una prima vera ripresa. Ramsay prevede che la ristorazione possa reggersi sulle proprie gambe per la primavera del 2021.

Chi è Gordon Ramsay

Gordon Ramsay

Gordon Ramsay, chef e imprenditore della ristorazione, autore di libri e personaggio tv, inglese, classe 1966, 5 figli (l’ultimo si sente in sottofondo nel podcast). Con i suoi ristoranti è arrivato ad avere fino a 17 stelle Michelin. Tuttavia, ha raggiunto una fama mondiale grazie alle sue trasmissioni televisive, da Masterchef a Hell’s Kitchen. Fino al più recente Gordon Gino & Fred Road Trip, un viaggio goliardico on the road con il cuoco italiano Gino D’Acampo, star televisiva inglese, e il maître Fred Sirieix.

L’impero di locali di Gordon Ramsay è composto da 34 fra ristoranti e bar, di cui 16 a Londra, incluso il suo primo Restaurant Gordon Ramsay, tre stelle Michelin. Sempre a Londra ci sono anche il Pétrus e il Murano, una stella Michelin. Il conteggio prosegue con 10 ristoranti in America e due in Francia (Le Pressoir d’Argent ** a Bordeaux). In Asia, due a Dubai e in Qatar, e uno in Cina e a Singapore.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.