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Il Nord untore d’Italia nello spot che promuoverebbe la Calabria

Klaus Davi ha realizzato uno spot invitando ad andare nella bella Calabria perché il nord è inquinato e non si può andare in vacanza
venerdì, 03 Luglio 2020 di

Il Nord? Una specie di lazzaretto a cielo aperto, un luogo malsano reso tale da politiche scellerate e dove virus sconosciuti sono liberi di scorazzare a loro piacimento mietendo migliaia di vittime grazie alla totale assenza di distanziamento sociale.

Questo è quanto mostrato da uno spot al centro delle polemiche. Il Nord è presentato come una sorta di untore nazionale per invogliare i turisti a recarsi sulla Riviera dei Gelsomini in Calabria, . Un luogo dove inquinamento, smog, polveri sottili et similia avrebbero in pratica aperto un’autostrada a malattie mortali e virus sconosciuti.

Chi ha realizzato lo spot della Calabria

Calabria

Lo spot, realizzato dal giornalista Klaus Davi, noto per i suoi tagli provocatori, ha destato sdegno e sconcerto da ogni parte, unendo l’Italia in una reprimenda generale che non conosce confini né distinzioni regionali.

E il motivo è presto detto.

Lo spot si apre con vecchie immagini di spiagge affollate del nord Italia, luoghi “un tempo” rinomati per la loro bellezza come Jesolo, Rimini e Rapallo, e oggi flagellati dal “turismo di massa”, e continua nell’impietosa disamina con immagini di ciminiere, traffico e smog corredate da scritte in sovraimpressione in cui si dice che nel Nord Italia “politiche ambientali sanitarie e suicide orientate al business hanno distrutto la sanità e consentito all’inquinamento di esplodere e causato migliaia di morti”, e  dove “il distanziamento sociale è una chimera”.

Per fortuna, continua il video, “in Italia esiste un luogo dove c’è la cultura del rispetto del suolo e del distanziamento sociale. Ed è la Calabria”, e seguono immagini di panorami mozzafiato e luoghi da favola.

Per fortuna, esiste la Calabria. Per fortuna che non esiste solo l’operoso Veneto, l’industriosa Lombardia e il tenace Piemonte, per non parlare di Liguria o Emilia. Luoghi dove proprio quelle ciminiere, nello spot rappresentate tra i simboli di degrado e foriere di morte, hanno permesso di dare lavoro e innalzare la qualità della vita di migliaia di italiani, tanto oggi come nei decenni passati, quando migliaia di persone emigravano proprio dai paradisi del sud, Calabria compresa, per venire a lavorare nel malsano nord.

Una manica di pazzi, a seguire l’assurdo filo conduttore del video incriminato. Persone che senza un motivo ben preciso venivano incontro a morte certa nelle fredde brume nordiste abbandonando quei paradisi in terra che sono presenti nel nostro Mezzogiorno.

Cosa dice il Nord

rimini spiaggia vacanze al nord

Inutile quindi che ministri e istituzioni si lacerino le vesti al grido di “vergogna” contro lo spot incriminato.

inutile la reazione del presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che, come sempre, senza tanti giri di parole, invita tutti a chiedersi come mai le spiagge calabresi siano così “oggettivamente belle ma così oggettivamente deserte”, facendo riferimento a parole vuote come “rispetto e libertà” e richiamando alla memoria le “tante brutte cose che la Calabria sa esprimere a livello nazionale e internazionale”.

Menzogne, bieche illazioni, a seguire il filo conduttore del video commissionato e approvato dei sindaci della Locride. La Calabria è e deve restare solamente, nella mente degli spaventati turisti del nord – quelli sì che van bene – un’immagine che rimanda solo ed esclusivamente a spiagge assolate, scogliere da favola, incantevoli paesini e mare da sogno, tutto il resto non conta. Vieni in Calabria e scamperai alla morte assicurata che ti riserva l’inquinato Nord.

E soprattutto non chiederti mai perché tanti calabresi, e questi non certo turisti, abbiano spesso fatto il percorso inverso, lasciando il loro paradiso e la loro casa proprio per venire a lavorare e guadagnarsi di che vivere, per sé e la propria famiglia, in una grigia fabbrica del Nord.

Proprio una di quelle che nello spot sono rappresentate da una ciminiera, ma che per molti connazionali del nostro mezzogiorno non ha rappresentato un simbolo di morte ma un sicuro faro di vita e di benessere. E quindi, per essere precisi, vieni in Calabria in vacanza, spendendo i tuoi soldini sul territorio, ma poi, per vivere, ritornatene pure al Nord, tra smog, polveri sottili e ciminiere fumanti.

E chiediti perché.