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Roma. Il ristorante Pastificio Sanlorenzo rinasce come osteria moderna

Al via la nuova stagione del Pastificio Sanlorenzo, che riapre con cocktail d'autore, vini naturali e un menu in ordine sparso
venerdì, 18 Settembre 2020 di

A Roma ha riaperto il ristorante Pastificio Sanlorenzo. Fa capo al Pastificio Cerere, ex stabilimento produttivo e ora importante fondazione per la promozione dell’arte contemporanea, con sede nello stesso palazzo.

Nuovo il progetto nato per rappresentare l’anima poliedrica di San Lorenzo, quartiere tra il fricchettone e l’intellettuale, avanguardista e nostalgico, chic e cheap. Le grandi vetrate si affacciano su via Tiburtina, sul confine della zona a traffico limitato, punto di convergenza tra le molteplici espressioni della movida capitolina.

interno del PAstificio Sanlorenzo

Negli anni San Lorenzo è riuscito a coinvolgere un pubblico stratificato. Universitari, professionisti affermati, artisti, musicisti, conquistati dalla sua l’atmosfera bohemienne un po’ stropicciata che gli dona tanto fascino di sera.

E il salotto, le foto in bianco e nero, il richiamo alla tradizione industriale, sono segnali attraverso cui il Pastificio Sanlorenzo vuole porsi come riferimento di questo ‘melting pot’.

I drink

Cocktail Bloody Mary al sedano

Invita al dialogo e all’incontro di idee la grande area lounge con il bancone illuminato che accoglie chi entra. È il regno di Federico Tomasselli, già General Manager del Jerry Thomas, che imprimerà un’impronta insolita allo stile dei drink.

Da un lato, porterà il concetto caro al vino e ai distillati, cioè l’invecchiamento in botte, anche al bere miscelato. L’elevazione in legno aggiunge sfumature e complessità a drink noti ed è interessante vedere come cambiano.

Dall’altro riscopre un cocktail un po’ dimenticato, il Bloody Mary. Lo prepara in tantissime sfumature di gusto e di colore (non a caso il mio era verde), basate sugli stessi sughi preparati in cucina per i piatti.

La cucina

focaccia con pomodorini appassiti pastificio sanlorenzo

Qui l’ultima parola ce l’ha Gianfranco Pecchioli. Lo chef arriva al Pastificio Sanlorenzo dopo esperienze in brigate di primissimo piano. Ha lavorato all’Enigma di Albert Adrià, al Pagliaccio di Anthony Genovese, alla Pergola di Heinz Beck e al Sanlorenzo in via dei Chiavari.

Fuori dagli schemi la struttura del menu “in ordine sparso”. Parte con una sezione pensata proprio per la condivisione, in cui piatti e porzioni aumentano di volume. Le ciotole sono ampie e i bocconcini sono fatti per gustarli in due o in piccoli gruppi di amici.

trippa fritta del Pastificio Sanlorenzo

Trippa fritta croccante, focacce con topping di pomodori maturi e dolcissimi, polpettine di bollito con salsa verde e divertenti snack di pasta soffiata da usare per raccogliere sughetti e salse.

vitello con spuma tonnata Pastificio Sanlorenzo

Il resto del menu è letteralmente ‘in ordine sparso’. Le pietanze, di varia struttura e complessità, sono basate sulla solida cucina tradizionale, ma con un vestito nuovo, agile, moderno.

baccalà alla cacciatora

C’è il vitel tonné, ma si presenta come un roastbeef con una spuma tonnata, capperi fritti e prezzemolo; c’è il sughetto alla cacciatora, che invece del coniglio condisce il baccalà. Sezione a parte le paste che sono divise in Pastasciutta e Paste fresche. Quattro opzioni per ciascuna delle due sezioni, tra cui spiccano l’Amatriciana Pop con il guanciale soffiato e i ravioli ripieni di galletto.

torta al lemon curd e meringa pastificio sanlorenzo

Ottima la pasticceria, con classici come la torta al lemon curd e sfizi divertenti come il gelato di nocciola, crumble al cacao e popcorn.

L’esperienza non è completa senza la componente artistica. Al Pastificio Sanlorenzo si terranno concerti, mostre, eventi. L’ambizione è proporsi come il fulcro di una nuova vitalità culturale per il quartiere, impostata sulla creatività e sulla leggerezza.

Quanto costa il Pastificio Sanlorenzo

vino soave Il Casale

Anche la politica dei prezzi è coerente con l’anima pop del Pastificio Sanlorenzo.

I piatti costano dai 7 ai 13 €. Come detto, c’è la possibilità di ordinarli in due versioni, piccolo o grande, quest’ultima per mangiare in due pagando il piatto qualcosa in più.

Drink a 8 o 10 € (i signature), e calici intorno ai 5 – 6 €. La carta dei vini non banale ha una certa propensione al bere naturale.

Pastificio Sanlorenzo. Via Tiburtina, 196. Roma. Tel. +39065042669